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Gli editoriali del direttore
Riorganizzare la macchina amministrativa nazionale per ridurne il costo
Una multa può farvi scoprire un mondo di inefficienza, assenza di comunicazione e pericolosi buchi informativi tra le polizie d'Italia
Se vi rubano le targhe, cominciate a pregare.
di John Horsemoon
Articolo pubblicato il 20.03.2012 | h 14.30
Tag: Polizia municipale, informatizzazione della pubblica amministrazione, inefficienza burocrazia
Un fatto marginale può consentire a ciascun cittadino italiano il modo vergognoso con cui vengono dilapidate le risorse pubbliche in modo improduttivo. Capita che vengano rubate le targhe di una auto. Capita che questo avvenga a una donna che non ha eccessiva dimestichezza con pratiche e burocrazia automobilistiche italiane. Capita che questa donna chieda al marito (che qualcosa ne capisce): «ma perché sei tanto preoccupato?» Dietro il furto di una targa si possono scoprire le magagne della pubblica amministrazione, con tutta la variabilità immaginabile nelle diverse zone del Paese.
Fatta la denuncia al primo posto di polizia (Polizia di Stato o Carabinieri), si devono aspettare due settimane per chiedere il duplicato (se è stata rubata una delle due targhe) o per re-
Costo intorno ai 200 euro, meglio affidarsi a un'agenzia specializzata. E poi cominciare a pregare che i ladri la usino nel modo meno criminale possibile o che la usino su una macchina diversa dalla vostra o che vengano “beccati” da qualche autovelox, da qualche telecamera di videosorveglianza cittadina o semplicemente da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Se questi fatti avvengono di notte, sperate che la foto consenta in modo sufficiente di distinguere l'auto e di rilevarne la diversità con la vostra.
Se però i malfattori vengono fermati dalla Polizia locale, questo non produrrà alcun effetto immediato: le polizie locali non hanno accesso al cervellone del ministero dell'Interno e non possono rilevare immediatamente se una vettura (o una targa) è rubata. Sic et simpliciter. Ogni volta che è necessario, devono contattare la prefettura competente e richiedere la verifica dei dati. In orario d'ufficio. Altrimenti sono semplicemente impotenti. Circostanza che viene affrontata, dagli operatori locali delle polizie municipali, con varia intensità, dallo sconforto alla rassegnazione. Così è, se vi pare. Uno scandalo assoluto.
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Gli emolumenti dei politici sono un falso problema
A tutti è evidente che, in tempi di social networking, di tag, di hashtag, di cinguettii, di cronache in tempo reale di ogni funzione fisiologica (…) immaginabile, il fatto che le polizie locali non abbiano accesso a dati sensibili così importanti significa abdicare alla funzione di pubblica sicurezza più prossima al cittadino, con buona pace di ogni enunciazione del principio di sussidiarietà. Oltre che di dimostrazione evidente, tangibile, di totale stoltezza burocratica, che dovrebbe fare arrossire il legislatore e tutti i burocrati ministeriali (in)competenti. Una legge di riordino complessivo della legislazione in materia di pubblica sicurezza è perciò improcrastinabile, per eliminare tutta la normativa pregressa con un colpo di cancelletto, in modo da evitare note, rinvii ad altre norme, postille da azzeccagarbugli, e innovare il sistema adeguandolo alle tecnologie esistenti.
C'è però un'altra circostanza che andrebbe valutata con attenzione, l'illuminazione inadeguata in prossimità di incroci regolati da stop o da semafori; di autovelox; di zone pericolose per la circolazione stradale sotto l'osservazione di telecamere di videosorveglianza. Nel caso in cui l'automobile su cui è montata la targa a voi sottratta non è sufficientemente visibile, ma lo è solo la targa, si può incorrere in seri problemi, perché potrebbe essere complesso (anche se non impossibile) dimostrare che alla guida non ci siete voi.
Nella fattispecie, dobbiamo rilevare l'efficienza e la professionalità dell'agente della Polizia Municipale di Brescia Mauro Biancardi, accertatore del locale comando, per la professionalità, l'efficienza e l'efficacia procedurale di recente verificata. Esempio di cortesia e vicinanza al cittadino che dovrebbe essere la regola, ma temiamo si tratti di un'eccezione (ancorché non rara).
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