Influenza, le richieste di rimedi naturali sono aumentate nelle farmacie italiane

Il falso allarme sui vaccini antinfluenzali ha spinto la cittadinanza a esplorare zone alternative nella lotta all’influenza, che ogni hanno in Italia causa indirettamente 8000 decessi nelle fasce più deboli, soprattutto anziani

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Napoli – Crescono in farmacia le richieste di prodotti naturali per prevenire l’influenza, insieme a quelle di informazioni sulla sicurezza del vaccino e su possibili alternative. In molte farmacie, infatti, si è registrato negli ultimi 10 giorni un incremento, stimabile tra il 20-30% di tali richieste, secondo un piccolo campione di presìdi raggiunti da Adnkronos Salute.

Come era prevedibile – ha spiegato Nicola Stabile, farmacista di Napolidopo le notizie sui vaccini antinfluenzali che hanno allarmato i cittadini, praticamente tutti quelli che hanno avuto a che fare con la vaccinazione ci hanno chiesto rassicurazioni“.

Per quanto riguarda invece i rimedi naturali per tenere lontana l’influenza, “negli ultimi anni il trend di richieste era già in aumento. Ma si è registrato sicuramente un incremento di vendita negli ultimi 10 giorni, oltre il 20% in più rispetto allo scorso anno facendo una stima approssimativa. E notiamo che è più elevato anche il grado di conoscenza di questi prodotti“.

Una tendenza che trova una conferma anche a Roma. “Negli anni – afferma Guido Torelli, farmacista della capitalec’è stato un notevole spostamento verso questi rimedi di prevenzione naturale, come echinacea, sambuco, propoli, da parte di un’ampia fascia degli utenti che prima utilizzava prodotti convenzionali. Non è esagerato stimare uno ‘spostamento’ del 50% degli utenti verso questi prodotti. E a sceglierli sono soprattutto i genitori per i propri bambini”. È fisiologico – continua Torelli – in questo periodo l’aumento di vendite di prodotti anti influenza, che ‘hanno vita’ da settembre a dicembre, ma in questi ultimi giorni è innegabile una crescita di richieste di quelli ‘naturali’ rispetto allo scorso anno“.

Roberto Pulcri, medico omeopata responsabile dell’omeopatia del Centro di Medicina Integrata di Pitigliano, in Toscana, conferma l’aumento di richieste di rimedi anti-influenza ‘alternativi’ anche tra i pazienti della struttura toscana. “Per quanto riguarda i miei pazienti, quelli che mi seguono da tempo – spiega ad Adnkronos Salute – non registro ovviamente differenze perché si tratta di persone che già sanno cosa fare e quali prodotti usare per stimolare il sistema immunitario prima della stagione influenzale. Sono persone abituate a questo tipo di cura. Ho invece registrato un deciso aumento delle richieste, almeno del 30%, all’ospedale di Pitigliano. Sono molte anche le semplici richieste di informazione sulle possibili alternative naturali al vaccino antinfluenzale“, conclude Pulcri.

Nel nostro territorio il vaccino influenzale è al 95% distribuito dai medici di famiglia e questo canale raggiunge un’ampia fascia di popolazione” afferma Carmelo Scichilone, farmacista di Gela in provincia di Caltanissetta. “La domanda privata non è sensibile e, forse anche per la crisi economica, la popolazione ha ridotto anche la domanda di antinfluenzali, preferendo probabilmente metodi alternativi fai-da-te, come il consumo di arance, nell’illusione che solo la vitamina C – peraltro importantissima – possa svolgere un ruolo di protezione per l’organismo. Si preferisce affrontare la patologia nel momento in cui insorge, spesso spendendo anche di più“, osserva il farmacista gelese. “In ogni caso, i medici di famiglia raggiungono quasi tutta la popolazione più a rischio (anziani, bambini, lavoratori di categorie esposte), sicché la domanda privata è del tutto residuale e in prevalenza soddisfatta dalle farmacie solo su richiesta“.

Un’Italia a macchia di leopardo, dunque, nella prevenzione dell’influenza, che ogni hanno – lo ricordiamo a chi sottovaluta il fenomeno – causa in modo indiretto il decesso di 8000 persone ogni anno nella Penisola, acuendo patologie in atto.

(Credit: Adnkronos)