Scandalo VW, la filiale americana avvertì i clienti Usa su auto a rischio: richiamo per aggiornamento software

Le autorità statunitensi accusano VW-Audi di aver progettato il mascheramento della truffa. Winterkon, buonuscita d’oro e benefit a vita

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Washington – Nel mese di aprile 2015, la filiale americana della VW cercò di tamponare la pressione dell’EPA (Enviromental Protection Agency), l’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti, e dell’OEHHA (Office of Environmental Health Hazard Assessment), l’agenzia per l’ambiente dello Stato della California, inviando una lettera ai clienti di vetture con motori a gasolio dei brand Audi e Volkswagen per una “azione di richiamo per problemi di emissioni” dei gas di scarico.

Nella lettera fu chiesto ai proprietari delle vetture ‘incriminate’ di portare l’auto presso un centro assistenza, dove sarebbe stato effettuato un processo di aggiornamento del software che monitora le emissioni di scarico, perché venissero “ottimizzate per operare in modo efficiente”.

Volkswagen tuttavia non comunicò che il richiamo fosse stato deliberato per rientrare in modo precipitoso entro i severi standard qualitativi delle autorità di controllo locali, presso cui da mesi crescevano le perplessità sulle macroscopiche differenze tra le emissioni registrate in laboratorio (quelle truccate appunto con il software che alterava i risultati) e quelle riscontrate nelle prove su strada, quando il programma che abbassava i livelli di emissioni di gas inquinanti non entrava in azione.

I funzionali dell’Air Resources Board della California – e gli omologhi federali dell’EPA – avevano consentito nel mese di dicembre 2014 a compiere un’azione di richiamo volontario delle auto a gasolio Volkswagen, motorizzate con i propulsori prodotti tra il 2010 ed il 2014, per risolvereun malfunzionamento tecnico di facile soluzione, che avrebbe reso il motore più efficiente, come sosteneva la filiale americana del gruppo automobilistico tedesco.

Le autorità statunitensi quindi accusano VW-Audi di aver progettato un piano per nascondere il presunto danno ambientale causato da motori non aderenti agli standard ambientali più aggiornati.

20150924-martin-winterkorn-320x240Secondo l’agenzia Bloomberg, Martin Winterkorn, dimissionario CEO del gruppo VW-Audi, avrà una liquidazione di 28,6 milioni di Euro, anche se la buonuscita complessiva potrebbe essere perfino più alta, in funzione di come il Comitato di Sorveglianza della società valuterà le dimissioni e i profili di responsabilità nel caso che ha sconvolto la casa tedesca negli ultimi tre giorni.

Ieri il portavoce del gruppo Volkswagen-Audi non ha fornito particolari sull’ammontare della liquidazione spettante a Winterkorn dopo le sue dimissioni. Alla fine dell’anno scorso la pensione maturata dall’amministratore delegato aveva raggiunto la cifra di 28,6 milioni di euro, ma pare che la buonuscita potrebbe avere un’integrazione di due anni di retribuzione: questo farebbe lievitare la liquidazione finale di oltre 33 milioni di Euro, visto che il manager tedesco fino alle dimissioni era l’amministratore delegato più pagato della Germania. L’anno scorso il suo emolumento annuo ammontava a 16,6 milioni di Euro.

A questa liquidazione milionaria si aggiungeranno una serie di benefit a vita di non facile quantificazione, almeno per il momento.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.