Eurochocolate 2013, dolce o salato, purché sia differenziato!

A Perugia la kermesse annuale sul cioccolato ospita “Ciock’è Bello Ciock’è Buono”  ed “Eurochocolate Word“, persone opinioni sapori vicini e lontani dalla Rocca Paolina…tutto sempre EverGreen?

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<< Guarda le mie mani …>> Me le mostra.

<< Cos’hanno le tue mani che non vanno? >>

<< Sono 10 anni che faccio questo mestiere e vedi? Ho i calli! E le mie amiche hanno sempre mani curate e unghie smaltate>>  dice allegramente.

Non le si può non sorridere:  << Hai mani benedette dal lavoro. I tuoi sono calli bellissimi !>>

Romina ride ed è travolgente, mentre ti fa assaggiare i prodotti lavorati nella fattoria a gestione familiare: caciottina al finocchio, alle cipolle, allo zafferano, al peperoncino e tanto altro.

20131026-Umbria non solo cioccolato-352x530Proseguo e più in là trovo salame di Norcia, olio extra vergine, le cicerchie con tanto di ricetta e il coriandolo (venduti da un coltivatore diretto simpatico accogliente di Marsciano che fa anche un torrone squisito).

Eurochocolate Edizione 2013 : oggi sono ad Ciock’è Bello Ciock’è Buono, iniziativa della Camera di Commercio di Perugia  presso la Rocca Paolina che, per tutta la manifestazione, consente a chi è alla ricerca di un break dalla dolcezza del cioccolato di conoscere e degustare i prodotti enogastronomici della provincia umbra, incoraggiando la vendita diretta a km zero.

Non mi sottraggo agli assaggini e l’occhio cade su un trolley formato gigante. Mi viene detto che lì vengono riposti accuratamente i prodotti artigianali che poi verranno venduti. “C’è gente? Le vendite?” Un calo di flusso di visitatori e di vendite mi viene confermato all’unanimità. La crisi incide e forse anche l’inefficienza dei cartelli pubblicitari.  Quest’anno i commercianti andranno alla pari fra costi e vendite. Forse. “Abbassate il prezzo?” La risposta è un secco “NO!“, perché la qualità non può essere deprezzata causa crisi. Questione di dignità e serietà del lavoro, di garanzia prodotto e qualità. Questa è una dolce Italia coraggiosa che va avanti digrignando i denti anche col retrogusto amaro.

Noto che i commercianti o gli addetti sono puliti, meticolosi, e attenti alla differenziata.  Usano solo buste di carta o biodegradabili. Chiedo allora se in questi giorni tutto funzioni a dovere e mi viene risposto : << Noi facciamo il nostro>> . E, in effetti, mi accorgo che è una piccola catena di montaggio: ognuno, con gesti ponderati e ormai automatici, contribuisce all’efficienza complessiva. Una volta finita la giornata, si portano i rifiuti nelle apposite aree, poi sgombrate dagli addetti  della Gesenu, così da consegnare ai turisti, fin dalle prime luci dell’alba, la città nelle migliori condizioni. Sono veri artigiani e promotori di una vita D.O.C.

Parlando della raccolta differenziata (ricordo l’iniziativa EverGreen _ la sostenibile leggerezza dell’essere in collaborazione con Gesenu igiene ambientale) vengo a scoprire che il vero problema siamo noi  consumers: quelli che passano da un banco a un altro, comprando e non esigendo il sacchetto di carta; quelli che non si chiedono se  la busta sia riciclata o no; quelli che fuori casa non differenziano utilizzando correttamente i cestini pubblici comunali, perché hanno voglia di avere nulla in mano se non lo smartphone di ordinanza… Noi che, pur essendo green, non li riprendiamo con garbo e ironia.

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Eurochocolate World 2013, Sala Caminetto Rocca Paolina, Perugia (Foto Anna Re)

Continuo il giro e mi ritrovo nel cuore della torre, dove mi accolgono i roll op (quei manifesti verticali promopubblicitari che invadono gli eventi, ndr) della mostra didattica “Dal Cacao al cioccolato”, per capire l’importanza del commecio equo e solidale, distrattamente guardati dai passanti. Io invece inizio a leggere e scopro che “secondo i botanici la pianta del cacao cresceva spontanea già 4000 anni fa prima di Cristo nel bacino del Rio delle Amazzoni. I primi che lo coltivarono furono probabilmente i Maya……”.

Continuando a leggere, apprezzo l’iniziativa  del Comune di Perugia di ricreare l’ambient delle piogge amazzoniche, riproducendone  il crepitìo. Guardando verso il soffitto, infatti, attirata dal tamburellare delle gocce d’acqua, si rivela nella sua nera maestosità un imponente quanto vasto telo scuro di plastica, bacino di raccolta artificiale  di acqua proveniente da una perdita. Acqua che grazie ad un catetere artigianale viene poi raccolta da secchi appositi, posti lungo il corridoio d’accesso,  poi svuotati e sostituiti. Naturalmente i passanti passano, indifferenti all’ingegnoso artifizio ingegneristico …

Dopo aver scoperto che oggi il cacao è prodotto in 45 paesi diversi in tutto il mondo, che è ottenuto dal seme del frutto delle Cabosse (ossia i fiori dell’albero del cacao) , sperimento di persona quanto possa essere gustosa una fava (il seme del cacao si chiama così) ingurgitandola nella sala dedicata all’Indonesia.

La sala caminetto della Rocca Paolina diviene infatti anche vetrina mondiale accogliendo paesi produttori di cacao nell’ambito di Eurochocolate World,  speciale sezione internazionale patrocinata dalla ICCO-International CoCoa Organization e da FairTrade Italia, che consente di conoscere cultura folklore e tradizioni dei paesi ospitati. Special Guest della kermesse 2013 Ecuador e Indonesia. Ma solo nello spazio dedicato all’Indonesia trovo due oriunde hostess poliglotte. Le due  indonesiane mi offrono il seme di cacao, avvertendomi della sua commestibilità e raccontandomi che vengono mangiati in Indonesia come noccioline. Poi, con molto entusiasmo, mi illustrano i loro prodotti. Non in vendita. Eh sì perché non  hanno ancora il nulla osta necessario. Mi spiegano che devono molto alle multinazionali, perché hanno portato tanto benessere e ricchezza, ma l’unico prodotto importato è il cacao. Non sono interessati ai prodotti tipici.  Le saluto e scarto un cioccolatino. Mi rimane in mano l’involucro.

Esco dalla Rocca e mi unisco al flusso di gente che si riversa nel paese della cioccolata. Noto che i marchi di cioccolata esposti sono meno degli altri anni, alcuni si ripetono. La crisi ha portato una contrazione dei produttori presenti e l’impressione unanime è che “anche  quest’anno Eurochocolate si doveva fare”. Sempre con la carta in mano butto l’occhio all’interno di uno stand: fanno la differenziata. L’anno scorso invece si buttava tutto in un unico sacco: carta plastica organico indifferenziato. Adocchio il bidone, un passante distrattamente butta una carta a terra. “Scusi lei!” dico. Si volta, gli sorrido raccolgo la carta e lo invito a seguirmi al bidone. Oltre alla differenziata, differenziamo anche i comportamenti!

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