Termini Imerese s’inGRIFA per un’auto ibrida. Al MISE riunione del Tavolo di lavoro per il rilancio del sito ex Fiat

Al Ministero dello Sviluppo Economico presentato un progetto di costruzione della neonata casa automobilistica GRIFA S.p.A, per la produzione di una piccola auto ibrida, che potrebbe essere prodotta nell’ex sito industriale della Fiat. L’alternativa potrebbe essere la produzione di biocarburanti. Entusiasti Claudio De Vincenti, Simona Vicari e Salvatore Burrafato. Riccardo Nuti (M5S): incontro di una superficialità imbarazzante. Riunione l’8 luglio per entrare nel merito (forse…)

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Termini Imerese – Orfani di Fiat, ma inGRIFAti per l’auto. Questo il claim di uno scenario ipotetico – molto ipotetico – per l’ex insediamento produttivo Fiat di Termini Imerese, secondo quanto dichiarato dal Ministero dello Sviluppo Economico, presso la cui sede oggi si è svolto un incontro tra la “neonata GRIFA S.p.A. (Gruppo Italiano Fabbriche Automobili)” e i membri del tavolo tecnico presieduto dal ViceMinistro Claudio De Vincenti, alla presenza della sottosegretaria Simona Vicari (siciliana, quindi interessata alla pompa magna dell’incontro), oltre che all’Ad di Grifa – Augusto Forenza – all’assessore alle “attività produttive della Regione Siciliana, Linda Vancheri, al sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato, alcuni parlamentari del territorio, Invitalia, il Vice Presidente di Confindustria Sicilia Antonino Salerno, una delegazione di Fiat Group Automobiles e PCMA di Termini Imerese, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria e le RSU“, recita l’ossequioso comunicato del MISE.

Al centro dell’incontro, la presentazione di un progetto di questa fantomatica società – che ha un sito internet con una sola pagina, ma tradotta in inglese, francese, russo e saudita – che mirerebbe a investire 250 milioni di euro per produrre una utilitaria ibrida in 35 mila esemplari per anno, assorbendo da 400 a 450 persone, oltre a riattivare l’indotto fermo dai tempi dell’abbandono della Fiat. 

L’auto, del segmento A, sarebbe prodotta entro 18 mesi dall’elaborazione del progetto definitivo, quindi non prima di 30/36 mesi dall’avvio dell’accordo, un periodo che dovrebbe comprendere anche la costruzione del prototipo, il riassorbimento delle maestranze e le prime azioni di formazione in vista dell’industrializzazione del progetto. In tempi di vacche grasse per l’automobile in Italia, un progetto non irrealizzabile. In tempi di vacche morte – più che magre – un progetto fumoso, che più fumoso non si può.

Naturalmente la parte politica ha colto il volante al balzo – si fa per dire – per illudersi di aver trovato la soluzione per la reindustrializzazione dell’ex area Fiat di Termini Imerese, per la quale peraltro esiste anche un’alternativa nel settore dei bio-carburanti di seconda generazione, che sarà al centro del prossimo incontro previsto per l’8 luglio prossimo. 

Secondo il viceministro De Vincenti “il Governo – recita la nota del MISE – guarda con attenzione a questa proposta di ripresa produttiva a Termini Imerese e garantirà tutto il sostegno possibile perché sia data una nuova opportunità industriale e occupazionale alla Sicilia”. Per la sottosegretaria Simona Vicari – che dà la GRIFA già insediata – “L’insediamento della società Grifa S.p.A. rappresenta un punto di svolta per il Polo di Termini Imerese e potrà avviare quella rinascita e quel rilancio, soprattutto sul piano occupazionale, che da tempo il territorio richiede. Il Governo, da parte sua – ha precisato la senatrice del NCD – continuerà a svolgere un ruolo attivo e propositivo, come fatto finora“. Ovviamente. 

Cosa hanno in comune De Vincenzi e Vicari? A parte essere organi dello stesso governo, sono accomunati dalla stessa incompetenza in materia di industria automobilistica, perché altrimenti come si coniuga l’apertura a un progetto proveniente da una società di cui non si sa niente e con ZERO retroterra produttivo?

Analogo tenore hanno le dichiarazioni del sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, che dà per oro colato la “produzione a regime di 35.000 pezzi all’anno”, da parte di una “società costruita proprio per questa mission produttiva ha già un capitale sociale interamente versato di 25 milioni di euro che sara’ portato a 100 milioni di euro nella prossima settimana“. E lo scenario è talmente promettente che  Burrafato ha sottolineato come Grifa Spa “non ricorrerà agli aiuti pubblici in conto capitale ma esclusivamente ad agevolazioni sui mutui“, tanto che “per essere operativo necessita di 18 mesi e quindi bisogna, da subito, lavorare con il ministero del Lavoro e la Regione sicilia per garantire gli ammortizzatori sociali per il periodo necessario“. Qual è la competenza in materia di industralizzazione di progetti automobilistici? Ah saperlo…

Unica voce dissonante – è giusto sottolinearlo – quella di Riccardo Nuti, presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera, che non le manda a dire. “Altro che luce in fondo al tunnel, il tavolo tecnico svolto oggi al ministero dello Sviluppo economico è stato di una superficialità imbarazzante“. 

Una bocciatura senza mezzi … Termini, perché “l’esposizione del primo progetto di Grifa non è mai entrata nel merito, nessuna cifra è stata indicata sui soldi da investire, sia pubblici che privati, non c’è stata nessuna esposizione delle analisi di mercato, cui si faceva cenno, nessun numero sul personale necessario. Ancor più vaghe le parole sui fornitori, tra i quali si accennava a Fiat“, ha spiegato Nuti (che è siciliano, ma evidentemente è interessato alla verità dei fatti, non alla prestidigitazione e all’illusionismo). “L’unica richiesta concreta effettuata è stata quella di altri ammortizzatori sociali“, ossia dell’erogazione di fondi pubblici. “Se questa è la luce in fondo al tunnel delle prese in giro, oggi è stata prolungata la strada“.

Una presa in giro che non serve soprattutto al valore delle maestranze ex-Fiat di Termini Imerese, che vivono una situazione causata dalla politica, inadeguata ad affrontare la sfida di un territorio così difficile. Anche prendendosi in giro e inGRIFAndosi al primo progetto presentato. Naturalmente, speriamo che la nostra analisi sia infondata e che GRIFA possa riuscire a ridare speranza alla gente di Termini Imerese. Però…

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