A Campobasso in mostra la metafisica dell’ultimo Giorgio de Chirico

Curata da Lorenzo Canova, l’esposizione intende riflettere sull’ultima fase artistica del padre della Metafisica, quella dell’ironia e del gioco che gli fece affermare: “Noi metafisici abbiamo santificato la realtà!”

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Campobasso – “Giorgio De Chirico. Gioco e gioia della Neometafisica” è il titolo dell’attesissima mostra in programma nel capoluogo molisano, presso le sale della Fondazione Molise Cultura, da domani – 20 dicembre – al prossimo 6 aprile, che racconta l’ultima fase artistica del padre della Metafisica attraverso 70 opere tratte de dipinti, disegni e grafiche, in prestito dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico di Roma.

Curata da Lorenzo Canova – docente di arte contemporanea all’Università del Molise e componente20141219-de-chirico.campobasso-320x388 del board dell’organizzazione che ha promosso la mostra, Fondazione Molise Cultura – l’esposizione intende riflettere sul felice momento che De Chirico visse a partire dagli anni ’70, durante i quali riscoprì e rielaborò l’iconografia del primo periodo metafisico attraverso una visione ironica e ludica.

Maurizio Calvesi – massimo studioso dell’artista – nel suo saggio sulla Neometafisica ha scritto: “i suoi personaggi, i suoi manichini, i suoi oggetti, le sue architetture sono in realtà divenuti giocattoli e il senso del gioco – che pure era già segretamente latente in qualche angolo della prima Metafisica – trionfa ora come una chiave creativa del tutto nuova, vitalizzata da un’assoluta coscienza di libertà e di dominio sul proprio mondo poetico e persino psichico; da cui non è più sopraffatto, ma di cui diviene il disincantato regista; o se si vuole il burattinaio di una recita di sorprese; il prestidigitatore di segreti ben conosciuti”.

Non quindi repliche, ma opere di profonda interiorità, in cui il pensiero si fa concetto, non condizionato dalla realtà e in grado di ripercorrere tutti gli stilemi dell’arte del pittore con maggiore densità. Ritornano gli archeologi, i manichini, le rovine, le piazze immobili e silenti, il tempo circolare mutuato dall’Eterno ritorno di Nietzsche e la prospettiva che – unico elemento della tradizione che 20141113-Banner-Totelia(300pxx250px)biancolascerebbe presupporre la creazione di una dimensione plausibile – è deformata e distorta. I paesaggi urbani appaiono realistici ma la costruzione prospettica attraverso più punti di fuga, l’assenza di figure umane, il colore piatto e uniforme, le ombre allungate in una luce irreale, la composizione e la giustapposizione di elementi slegati tra loro rivelano la creazione di uno spazio inedito, più vicino al sogno.

La rappresentazione di una dimensione oltre-fisica, di un palcoscenico muto e senza tempo su cui si muovono statue greche e figure senza volto avviene, nell’ultimo capitolo della vita di De Chirico, senza l’angoscia del passato e in una percezione più gioiosa, solare, libera – spesso sottovalutata dalla critica – che si allarga verso scenari misteriosi e splendenti, carichi di romantica classicità e di grande bellezza pittorica. È così che affiora l’animo di colui che, già nel 1910 con il dipinto L’enigma di un pomeriggio d’autunno – nato durante una delle visioni di piazza Santa Croce a Firenze – aveva dato vita alla pittura metafisica, anticipando Carrà e Morandi, e che avrebbe influenzato il surrealismo, l’ultima avanguardia del Novecento.

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Giorgio De Chirico. Gioco e gioia della Neometafisica” – Fondazione Molise Cultura Palazzo Ex GIL, via Gorizia, Campobasso – ORARIO:  dal martedì alla domenica ore 10-13 / 17-20  Lunedì chiuso – ORARIO:  dal martedì alla domenica ore 10-13 / 17-20  Lunedì chiuso – COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 10,00, ridotto e ridotto gruppi € 5,00 – TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0874 314807 – E-MAIL INFO: dechiricocampobasso@gmail.com – SITO UFFICIALE: http://dechiricocampobasso.com