NBC: da giovedì “Syria Little Storm”. Hollande: interverremo pure noi, rischio di conflitto allargato

Bombardamenti per rappresaglia all’uso di armi chimiche, malgrado non ci siano ancora prove certe. Bonino: Italia non partecipa fuori dalle Nazioni Unite. Occidente a ribelli attacco vicino. Stati Uniti rinviano incontro all’Aja, la Russia esprime rammarico. Hollande: puniremo i responsabili. Denunciati nuovi bombardamenti al fosforo e al napalm. Piani d’attacco pronti, ma nessuna certezza su chi abbia usato le armi chimiche e contro chi. Unica certezza: migliaia di bambini assassinati, la morte dei quali merita un anatema verso tutti i criminali in campo

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Secondo la rete televisiva NBC, che cita una fonte riservata dell’Amministrazione Obama, da giovedì ogni momento potrà essere propizio per l’avvio di una serie di attacchi limitati contro la Siria, come rappresaglia per l’uso di armi chimiche. «Tre giorni di raid» sarebbero mirati a mandare un messaggio al regime di Damasco, ha confermato la fonte, secondo la quale l’opposizione siriana sarebbe stata avvertita di attendere un attacco nei prossimi giorni. Circostanza confermata alla Reuters da fonti della coalizione nazionale siriana. Secondo la Reuters, agli Alleati occidentali sarebbe stata consegnata una lista di obiettivi sensibili, per piegare la resistenza di Assad.

Sul fronte delle reazioni internazionali, secondo la Lega Araba Assad «ha la piena responsabilità» di quanto accaduto e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe «superare le divergenze e adottare misure dissuasive», ma senza precisarne la portata.

Nel frattempo, il segretario alla Difesa statunitense ha affermato alla BBC «abbiamo spostato gli asset per essere in grado onorare e assecondare qualsiasi opzione» il presidente Obama decidesse di intraprendere. Anche dal Regno Unito, David Cameron ha confermato che «la comunità internazionale deve rispondere» al presunto attacco chimico in Siria. «Qualsiasi decisione deve essere presa rigorosamente in un ambito internazionale. Qualsiasi uso di armi chimiche è completamente e assolutamente aberrante e la comunità internazionale deve rispondere», ha dichiarato il portavoce di David Cameron. Da Downing Street arriva la conferma della predisposizione di un piano di emergenza, nell’eventualità di una risposta militare al presunto attacco chimico in Siria.

Emma Bonino, di fronte alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, ha affermato che «l‘Italia non prenderebbe parte a soluzioni militari al di fuori di un mandato del Consiglio di sicurezza dell’Onu», che rimane «l’unico quadro di riferimento giuridico» indispensabile per la legittimazione di un intervento militare contro la Siria. Stessa posizione è stata espressa dalla Germania. La ministra degli Esteri ha anche confermato che una riunione a livello ministeriale dei Paesi “Amici della Siria” e dell’opposizione siriana si terrà il 4 settembre, ma senza precisare il luogo del meeting.

Bonino ha confermato che domani potrebbe riunirsi il Consiglio di Sicurezza ONU per valutare la situazioni in Siria e che giovedì – ammesso che non sia troppo tardi – ne discuterà la NATO a Bruxelles.

Il Dipartimento di Stato Usa ha nel frattempo annunciato il rinvio dell’incontro USA/Russia, originariamente previsto per domani, 28 agosto. La decisione è in relazione con la necessità di elaborare una risposta adeguata all’uso delle armi chimiche in Siria. Tema dell’incontro avrebbe dovuto essere il progetto di una conferenza di pace per porre fine alla guerra civile in Siria. Un alto funzionario del Dipartimento di Stato Usa ha annunciato il rinvio a causa delle «consultazioni in corso per trovare una risposta appropriata dopo l’attacco con armi chimiche in Siria, il 21 agosto».

L’incontro più in dettaglio doveva essere tra Wendy Sherman, sottosegretario per gli affari politici al Dipartimento di Stato, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Siria Robert Ford, e i ministri russi Gennady Gatilov e Mikhail Bogdanov. L’incontro, ha confermato Sherman, sarà riprogrammato di comune accordo con i russi.

Al riguardo, il viceministro degli esteri della Russia, Ghennadi Gatilov, ha postato su Twitter il “rammarico” dell’amministrazione Putin per il rinvio dell’incontro a Ginevra.

Per il presidente francese Francois Hollande il «massacro chimico» in Siria «non può restare senza risposta». La Francia è «pronta a punire chi ha preso la decisione infame di usare il gas contro degli innocenti». Il Consiglio di Difesa francese si riunirà domani per discutere della crisi siriana. Il Parlamento, ha aggiunto Hollande, sarà informato al più presto delle decisioni che verranno prese. «Tutto porta a credere che sia stato il regime (di Damasco, ndr) a commettere questo atto abietto che lo condanna definitivamente agli occhi del mondo». Il conflitto, ha aggiunto, «si propaga all’intera regione» e «oggi minaccia la pace nel mondo».

Sul fronte della cronaca, gli oppositori della Coalizione nazionale siriana sostengono che le forze lealiste di Bashar al-Assad avrebbero usato “bombe al fosforo e Napalm” in un nuovo attacco con armi “proibite“, condotto questa volta ad Aroum al-Kubra, nella provincia di Aleppo. In questa azione militare sarebbero morti almeno dieci civili, con diverse centinaia i feriti. In un comunicato, la Coalizione denuncia anche un raid contro la località di Ariha, nella provincia di Idlib, con un bilancio di “centinaia tra morti e feriti“. “La distruzione della Siria – si legge nella nota – e l’uccisione di civili innocenti deve essere fermata immediatamente”.

Curioso che queste denunce arrivino proprio quando gli ispettori dell’ONU sono stati bloccati proprio dalle milizie che si oppongono al criminale Assad.

L’accelerazione impressa da Obama e Cameron, attaccatosi al carro statunitense, non tiene conto delle indagini degli ispettori dell’ONU nelle località in cui sarebbe avvenuto l’attacco chimico. Walid al Moallem, ministro degli esteri siriano, ha confermato che il lavoro di indagine dei funzionari delle Nazioni Unite è stato bloccato dai “ribelli”.

Insomma, il piano di attacco è pronto, ma ancora non vi è certezza su chi abbia usato armi chimiche contro chi. Si potrebbe dire “un film già visto”, se non si trattasse della vita e della morte di migliaia di persone, la stragrande maggioranza innocente, con molti bambini periti per le mani criminali di molti. Quelle morti gridano vendetta e un anatema sui criminali efferati che giocano con le vite altrui.

Ultimo aggiornamento 27 Agosto 2013, ore 18.26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA