Sparatoria a Washington al Comando della US Navy. Tredici morti e dodici feriti. Obama: atto vile
Identificato uno dei killer, un texano di 34 anni. Ricercato un fuggitivo, scagionato un sospetto. L’FBI prende il comando delle operazioni, caccia all’uomo dei reparti speciali. Tra i feriti molti sono in gravi condizioni
Secondo l’ultimo aggiornamento, la sparatoria “terroristica” occorsa nell’area che ospita il Quartier generale della Marina Usa a Washington, ha causato tredici morti e almeno dodici feriti, dei quali molti in gravi condizioni. Ed Buclatin, capo delle relazioni esterne del Navy Installations Command, aveva riferito in un primo momento che vi erano stati “quattro morti e otto feriti”, poi il bilancio è salito. L’aggravamento della situazione è stato confermato dal sindaco di Washington, Vincent Gray, il quale ha anche affermato che non si conoscono al momento le ragioni della sparatoria, ma che “non ci sono motivi” per ritenere che si tratti di un attacco terroristico in senso stretto.
Il capo della polizia del District of Columbia, Cathy Lanier ha riferito in una conferenza stampa che uno dei sospettati della sparatoria è morto. Si tratterebbe di Aaron Alexis, di 34 anni, originario di Fort Worth, in Texas. Le autorità sostengono di ricercare un altro aggressore, del quale è stata diramata la descrizione come di un afroamericano, tra i 40 ed i 50 anni, alto 1 metro e 80. L’uomo indosserebbe un’uniforme militare di colore verde.
Janis Orlowski del Washington Hospital Centre ha dichiarato che un funzionario di polizia e due donne, feriti nella sparatoria, sono in condizioni critiche, ma «le loro possibilità di farcela sono molto buone». Il funzionario di polizia, ha detto la Orlowski, è in chirurgia e le autorità «ci hanno detto che credono che arriveranno altri feriti». Tra le persone colpite dal commando anche due agenti della polizia del District of Columbia.
La Marina Usa aveva in precedenza affermato che due assalitori responsabili dell’attacco erano stati “neutralizzati”. Secondo quanto aveva riportato la ‘Cnn’, il portavoce della Marina non ha specificato se i due siano stati arrestati o feriti. La stessa emittente aveva poi riferito che uno degli individui sospettati per la sparatoria è stato ucciso.
In ogni caso, il fatto è stato subito dichiarato di rilievo federale e l’FBI ha subito preso sia il comando delle operazioni tattiche di ricerca del fuggitivo, sia la guida delle indagini penali. Il presidente Barak Obama ha definito l’attacco “un atto di codardia” e ha assicurato che sarà “fatta piena luce”.
Al personale della Navy Yard, l’ex area dei cantieri navali della capitale Usa che ospita il Quartier generale della Marina, dove lavorano circa 3000 persone, è stato diramato per alcune ore un ordine di “shelter in place“, ordine di trovare riparo.
A seguito della sparatoria, per alcune ore, sono rimasti bloccati i voli all’aeroporto Ronald Reagan. «Un incidente isolato: non siamo a conoscenza di altre strutture coinvolte» ha detto Vincent Gray, sindaco di Washington, definendo l’incidente alla Navy Yard una “tragedia”. Anche il livello di allerta al Pentagono è stato innalzato di un grado, mentre i lavori del Senato sono stati sospesi e aggiornati a domani per precauzione.
La Washington Navy Yard, la cui costruzione risale al 1799, ospitava un tempo i cantieri navali e gli impianti per la produzione di armamenti della Marina Militare degli Stati Uniti. Situata nell’area sudorientale di Washington D.C., il complesso ospita attualmente il Quartier Generale della US Navy, sia per le attività amministrative e di rappresentanza, che per quelle di comando.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, l’area ospitava la più grande fabbrica di armamenti navali del mondo. I sistemi d’arma costruiti nella Navy Yard di Washington sono stati utilizzati dalla Marina Usa fino al 1960. Nel periodo massimo della sua estensione, il complesso era composto da 188 edifici e ospitava circa 25mila persone.
A partire dal 1964 l’area è stata riconvertita e gli edifici ristrutturati per ospitare gli uffici amministrativi della Marina. Nel complesso lavorano attualmente circa 3000 persone.
(fonte Adnkronos/agenzie)
Ultimo aggiornamento 16 Settembre 2013, ore 23.20