In Italia duecentomila disoccupati per malattie reumatiche

Cifre impressionanti quelle riguardanti il numero di disoccupati in Italia a causa di malattie reumatiche. Artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondilite anchilosante prime tra tutte. E ammontenrebbero a 4 miliardi i costi sociali per le 23 milioni di giornate di lavoro andate perse

Redish painDuecentomila disoccupati a causa dei dolori. Una realtà non molto nota e spesso sottovalutata quella riguardante la presenta di malattie come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica o la spondilite anchilosante, ma che costituisce un grave handicap per chi ne soffre, a tal punto da dover abbandonare il lavoro o non riuscire a trovarne.

Un costo sociale piuttosto alto se si pensa che secondo le statistiche nel Bel Paese circa 23 milioni di giornate di lavoro sono andate perse per colpa di problemi di natura fisica, con evidenti cali della produttività. Un dato, poi, da non sottovalutare quello relativo al fatto che gli assegni erogati a soggetti invalidi per patologie artrosiche seguono soltanto quelli relativi a malattie tumorali o cardiocircolatorie. Costi sociali che ammonterebbero a circa 4 miliardi annui.

“Le perdite economiche dovute a queste patologie pesano quanto il taglio dell’IMU” – spiega Giovanni Minisola, Chairman del tavolo clinico Fit for Work e Primario della Divisione di Reumatologia dell’Ospedale di Alta Specializzazione ”San Camillo” di Roma – perché al calo di produttività e ai 23 milioni di giorni di lavoro persi ogni anno, stimati in oltre 2,8 miliardi, si devono aggiungere i costi dovuti alla disoccupazione, le spese per il trattamento della malattia e gli assegni di inabilità e invalidità, che ogni anno crescono al ritmo di 4000 nuove richieste.

Ad essere infine più colpiti da patologie reumatiche più invalidanti i pazienti tra i 35 3 55 anni, cioè nel pieno dell’attività lavorativa. “Le malattie reumatiche sono oggi – conclude Minisola – la prima causa di assenze dal lavoro e di invalidità per malattie cronico-degenerative; sono causa della meta’ delle assenze superiori ai tre giorni, del 60% dei casi di inabilita’ al lavoro e di più del 25 per cento delle pensioni di invalidità erogate dallo Stato. Per i pazienti tutto questo si traduce in un dramma personale e famigliare: quattro su dieci sono costretti prima o poi a rinunciare al lavoro e così’ oggi sono stimati in circa 200.000 i ‘non occupati per patologie reumatiche”’.

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