Alitalia, Colaninno annuncia l’addio. Air France paramafiosa: “Aiuto alle nostre condizioni”
Il presidente della “compagnia di bandiera”: “Non sono disponibile a posizioni di vertice dopo l’aumento di capitale”. Deprezzata interamente la partecipazione franco-olandese, De Juniac: “Le nostre tasche non sono senza fondo“. Il ministro Lupi: “Se si sfilano serve nuovo socio internazionale”
Il presidente di Alitalia Roberto Colaninno ha annunciato che «non è disponibile a posizioni di vertice dopo il versamento dell’aumento di capitale». «Dopo aver sostenuto la ricapitalizzazione di Alitalia» si legge in una nota diffusa al termine del Cda della compagnia aerea «al termine delle operazioni ad essa relative, quando le mie dimissioni verranno formalizzate insieme a quelle di tutto il consiglio di amministrazione, non sarò disponibile ad assumere nuovamente incarichi di vertice nella società». Un annuncio che forse è destinato a lasciare aperte nuove opzioni negli assetti societari di Alitalia, insondabili fino a che Colaninno fosse rimasto al vertice della società.
Air France-Klm ha oggi deciso di azzerare il valore delle proprie azioni in Alitalia. Una decisione, si legge nella relazione sui conti trimestrali diffusi dal gruppo franco-olandese, «presa tenuto conto delle incertezze attuali che pesano sulla situazione di Alitalia». Il presidente della compagnia franco-olandese, Alexandre de Juniac, ha avvertito: «se le condizioni non saranno rispettate entro il 14 novembre non parteciperemo» all’aumento di capitale sociale di Alitalia. Secondo de Juniac, per Alitalia «serve un piano di ristrutturazione molto forte per far fronte al passivo della compagnia. Le nostre tasche non sono senza fondo e non possiamo fare tutto». «Le cose – ha ribaditi – sono molto chiare. O le nostre condizioni vengono rispettate e arriverà una riposta positiva o non saranno rispettate e non ci sarà alcun atteggiamento positivo di Air France-Klm».
«Siamo partner seri e vogliamo aiutare Alitalia alle condizioni annunciate. Condizioni – ha precisato – che riguardano aspetti industriali, sociali e finanziari sin dall’inizio erano molto chiare. O le nostre condizioni vengono rispettate – ha concluso il presidente di AirFrance-KLM – e ci sarà un rafforzamento della partnership con Alitalia altrimenti la risposta di Air France sarà negativa».
Tuttavia è evidente che AirFrance – al netto di considerazioni condivisibili sulla razionalizzazione di un’azienda messa in difficoltà da una gestione non all’altezza – vuole cogliere la palla al balzo per ridimensionare un possibile branch strategico per il sistema Paese Italia, a favore di un rafforzamento dell’hub parigino e del brand Air France e KLM sulle rotte intercontinentali e transoceaniche, strategiche per gli afflussi dall’Asia e dal continente Australe, oltre che dal continente americano.
Dopo il monito del gruppo franco-olandese, è intervenuto il consigliere di amministrazione di Alitalia Antonio Orsero, secondo cui Air France non ha posto «alcun aut aut» ma «è un socio come gli altri. Voleva delle informazioni e le avrà», ha aggiunto nel tentativo di gettare acqua sul fuoco sulle dichiarazioni durissime di de Juniac, che ha usato modalità paramafiose.
Per il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, «il primo interlocutore resta Air France» anche alla luce dei cinque anni di lavoro accumulati finora, ma ha avvertito che se «se Air France deciderà di non sottoscrivere l’aumento di capitale è evidente che si deve trovare un partner internazionale forte».
Il deprezzamento della partecipazione in Alitalia rappresenta «120 milioni di euro di impatto negativo sull’utile netto del gruppo franco-olandese nel terzo trimestre» ha rivelato il Chief financial officer di Air France-Klm, Philippe Calavia.
Nel frattempo, Alitalia ha diffuso dati che mostrano un miglioramento delle performance operative. In tema di affidabilità dei voli, per esempio, nei primi nove mesi del 2013 l’indice di regolarità – ossia il numero di voli effettivamente operati sul totale dei collegamenti in programma – si è mantenuto ai massimi livelli, raggiungendo il 99,8 per cento, con un miglioramento dello 0,1 percento. La puntualità dei voli in arrivo è stata del 85,6 per cento, con un balzo di 0,7 punti percentuali rispetto ai dati rilevati al 30 giugno. Risultati che consentono ad Alitalia di mantenere le prime posizioni della graduatoria delle compagnie aeree più puntuali d’Europa.
Questo è stato però ottenuto anche ricalibrando gli orari complessivi dei voli, che spesso risentivano delle lungaggini preliminari di rullaggio, soprattutto per i voli concentrati attorno a Fiumicino, un aeroporto che ha volumi di traffico decisamente elevati.
In arrivo peraltro nuove destinazioni in coincidenza con l’attivazione del nuovo orario invernale, in vigore dal 28 ottobre fino al 29 marzo 2014. In questo periodo le compagnie del Gruppo (Alitalia e Air One) voleranno verso 83 destinazioni, con sette nuove destinazioni rispetto all’inverno 2012-2013. Di queste, 22 sono in Italia e 61 nel resto del Mondo, con 122 rotte e oltre 3.700 voli settimanali.
(Credit: Adnkronos)