Sigarette elettroniche, stop al divieto nei luoghi pubblici
Arriva il sì alle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici. A decretarlo un emendamento posto ad un articolo del nuovo decreto Istruzione e presentato da Giancarlo Galan presidente della commissione Cultura della Camera. Stop dunque al divieto di “svapare” in uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. Resta la restrizione, invece, nelle scuole.
Buone notizie per i sostenitori e “fumatori” della sigaretta elettronica: grazie all’emendamento “4.25” posto ad un articolo del nuovo decreto Istruzione e presentato da Giancarlo Galan, presidente della commissione Cultura della Camera, convertito in legge nei giorni scorsi, gli utilizzatori delle sigarette elettroniche potranno infatti “svapare” anche nei luoghi pubblici. “Ho recepito – ha commentato Galan – l’appello proveniente da una nuova filiera produttiva, per altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso e forse poco approfondito”.
La “bionda elettronica” potrà essere dunque “fumata” in uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. Resterà invece il divieto per le scuole. Non potranno dunque farne uso studenti e personale docente e non, in conformità con un divieto introdotto con il decreto Iva-Lavoro, che recepiva la Legge Sirchia del 2003. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, infatti, ha voluto sottolineare che “il Parlamento è sovrano, in ogni caso noi come ministero della Salute i paletti li avevamo messi, e non sono stati inficiati quelli che erano gli aspetti legati alla salute pubblica che noi avevano posto”. Il nuovo emendamento ha inoltre cancellato il divieto assoluto di pubblicità delle sigarette elettroniche.
Non tardano, però, ad arrivare critiche al nuovo emendamento. “Siamo contrari all’assenza di qualsiasi divieto per le e-cig nei luoghi pubblici come bar, autobus e uffici”, commenta Carlo Rienzi del Codacons. Sulla stessa scia anche Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione e direttore dell’unità di tabaccologia dell’università Sapienza di Roma: “La ratio del divieto – commenta – continua a persistere, per cui ci mobiliteremo per protestare contro questo provvedimento”. Nonostante l’apertura, però, lo stesso ministro Lorenzin ha voluto sottolineare che “bisognerà anche vedere cosa succederà in Europa, ma noi abbiamo fatto una grande battaglia per evitare che le sigarette elettroniche venissero equiparate ai farmaci. Questa battaglia adesso è al parlamento europeo”.
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