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Il casco e gli sci di Schumacher saranno analizzati dall’ENSA di Chamonix

L’École nationale de ski et d’alpinisme (Ensa), una branca dell’École nationale des sports de montagne (ENSM), valuterà l’incidente del sette volte campione del mondo di F1 a Méribel per sviluppare un protocollo di prevenzione e implementare la sicurezza sulle piste da sci

 

Il casco e gli sci di Michael Schumacher saranno analizzati dagli esperti dell’ENSA di Chamonix. Lo ha annunciato questa mattina Bruno Béthune, direttore del’ENSM, l’École nationale des sports de montagne, di cui l’ENSA (École nationale de ski et d’alpinisme) fa parte.

«Il giudice ha deciso di conferire questo primo livello di inchiesta allo SNOSM (Système national d’observation de la sécurité en montagne), che fa parte dell’École nationale des sports de montagne (ENSM, di cui fa a propria volte parte l’ENSA)». Lo ha anticipato il quotidiano savoiardo “Le Dauphine”. «Per noi è una prova della fiducia nelle nostre competenze», ha commentato Béthune.

Lo SNOSM è un organo statale transalpino, che agisce in collaborazione con i ministeri dell’interno e dello sport, con il compito di analizzare gli incidenti di montagna per elaborare un archivio di dati e implementare protocolli di prevenzione.

In genere, l’ENSA si occupa di analisi dei materiali, quando è incaricato dalle procure della Repubblica, che ricorrono con frequenza alle competenze del laboratorio di Chamoniz, così come le compagnie di assicurazione in cause che riguardano risarcimenti a seguito di incidenti in montagna.

«Certo, non è escluso che sia la procura (di Albertville, ndr) che le assicurazioni ricorrano ad altri esperti», ha osservato il direttore dell’ENSM, il quale però si è trincerato dietro il “segreto  giudiziario” alle richieste di approfondimento dei giornalisti di “Le Dauphine”.

In Francia un tipo di “segreto” più rigido che in Italia, dove dalle procure spesso filtrano perfino i particolari delle inchieste (o almeno di “alcune” inchieste). È considerato un indice di credibilità e affidabilità dell’organismo di ricerca. In Francia…

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.