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Pedofilia, l’Onu accusa il Vaticano. Santa Sede: ‘esamineremo dossier, ma nessuna interferenza’

Duro il Rapporto della Commissione per i Diritti dei Minori delle Nazioni Unite: ”Le sue politiche hanno permesso che gli abusi continuassero”. Nel documento si chiede “la rimozione immediata” di tutti i preti responsabili o sospettati di abusi sui minori e la consegna alle autorità civili (magistratura). Vaticano: il dossier sarà esaminato, ma rincresce di vedere un tentativo di intromissione nell’insegnamento della Chiesa cattolica. Qualcuno ha ricordato la politica severa di azione contro la pedofilia avviata da Benedetto XVI e proseguita da Francesco? Qualcuno ricorda che il Vaticano è uno Stato sovrano?

Piazza San Pietro (Foto da Wikipedia)

Ginevra – Le Nazioni Unite contro il Vaticano sulla questione dei preti pedofili. In un rapporto divulgato oggi dalla Commissione per i Diritti dei Minori si dice “profondamente preoccupata che la Santa Sede non abbia riconosciuto l’estensione dei crimini commessi, che non abbia preso le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali sui bambini e per proteggerli e che abbia adottato politiche e pratiche che hanno condotto alla continuazione degli abusi ed all’impunità dei responsabili“. Il tenore del documento è però rivolto al passato, vista la politica severa avviata da Benedetto XVI (fin da cardinale) e proseguita dal successore, Papa Francesco.

Nel rapporto, l’Onu chiede “la rimozione immediata” di tutti i preti responsabili o sospettati di abusi sui minori e la loro consegna alle autorità civili, un punto su cui il Vaticano avrebbe potuto opporre il proprio status di Stato Sovrano. Invece, la Santa Sede sul punto ha mostrato segni di costruttiva disponibilità.

Nel documento diffuso a Ginevra si sollecita inoltre la Santa Sede a consegnare i propri archivi sugli abusi commessi nei confronti di migliaia di bambini, in modo che i colpevoli, così come coloro che “hanno nascosto i loro crimini“, siano giudicati per questi atti. Secondo le Nazioni Unite, poi, la commissione creata a dicembre da Papa Francesco dovrebbe indagare su tutti i casi di abuso e “sulla condotta della gerarchia cattolica nell’affrontarli“.

A causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica – denuncia il rapporto, in cui si ricorda che i responsabili degli abusi sono stati spostati di parrocchia in parrocchia “in un tentativo di coprire questi crimini” – i casi di abuso sono stati anche difficilmente riferiti alle autorità giudiziarie nei Paesi in cui sono stati commessi“.

La presa di posizione ufficiale della Santa Sede riguardo al rapporto è affidata a una nota della sala stampa vaticana. Il dossier dell’Onu sulla pedofilia – si dice nella nota – sarà oggetto di esame e studio da parte della Santa Sede, che al contempo respinge ogni interferenza sull’insegnamento della Chiesa e conferma il suo impegno in favore dei diritti dei minori.

Nel testo si riferisce che “al termine della sua 65esima sessione, il Comitato per i diritti del fanciullo ha pubblicato le sue osservazioni conclusive sugli esaminati rapporti della Santa Sede e di cinque Stati parte alla Convenzione sui diritti del fanciullo: Congo, Germania, Portogallo, Russia e Yemen“, si afferma nel comunicato diffuso da padre Lombardi. “Secondo le particolari procedure previste per le parti della Convenzione, la Santa Sede – si afferma – prende atto delle osservazioni conclusive sui propri rapporti, le quali saranno sottoposte a minuziosi studi ed esami, nel pieno rispetto della Convenzione, nei differenti ambiti presentati dal Comitato, secondo il diritto e la pratica internazionale, come pure tenendo conto del pubblico dibattito interattivo con il Comitato“.

Tuttavia, prosegue la nota del Vaticano, “alla Santa Sede rincresce di vedere in alcuni punti delle osservazioni conclusive un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa. In ogni caso, “la Santa Sede reitera il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea con i principi promossi dalla Convenzione sui diritti del fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica“, conclude la nota del Vaticano.

Credit: Adnkronos