Ministero Interni russo sbugiarda Luxuria: ‘mai portata in centrale’
Secondo l’agenzia di stampa TMNews, che cita fonti dirette, nessuna indagine è stata aperta dalle autorità russe a carico della transgender ex deputata di Rifondazione Comunista. Solo un controllo di routine, poi serata di bisbocce in un locale, fino alle 4 del mattino. Chiederne conto a Emma Bonino e a Lapo Pistelli, ministra e vice ministro degli Affari Esteri?
Sochi – Vladimir Luxuria non è stata portata in nessuna stazione di polizia a Sochi. È quanto si apprende dal ministero degli Interni russo, divisione di Sochi, dove sono in corso le Olimpiadi invernali. “Wladimiro Guadagno, noto come Vladimir Luxuria, non è stato portato in un dipartimento di polizia a Sochi, e non è stato aperto nessuna indagine a suo carico“, ha riferito il ministero.
Secondo altre fonti di TMNews le verifiche su Luxuria, ex deputata transgender italiana sorpresa dalla polizia di Sochi mentre agitava lo striscione “Gay è ok“, sono proseguite dalle 19 locali di ieri sino alle 21. Poi l’ex deputata ha raggiunto il più noto gay club di Sochi, dove si è trattenuta sino alle 4 di questa mattina, quando – secondo una terza fonte (che TMNews mantiene riservata) – ci sarebbe stato il contatto con i funzionari della Farnesina.
Luxuria invece aveva detto – tramite Imma Battaglia, storica leader del movimento LGTB – di essere stata fermata dalla polizia russa e poi rilasciata, per aver agitato a Sochi uno striscione con la scritta in “Gay è ok”. Fonti di polizia locali avevano però già smentito che vi fosse riscontro del fermo.
“Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!” aveva scritto sul suo profilo Twitter la soubrette transgender, mentre si accavallavano notizie sul suo arresto.
Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin! pic.twitter.com/E68Lgtadgv
— vladimir luxuria (@vladiluxuria) 16 Febbraio 2014
La ministra degli Esteri Emma Bonino aveva subito attivato l’unità di crisi per liberare l’ex parlamentare, andata a Sochi per preparare un servizio del programma tv “Le Iene” a favore dei gay. Allo Stadio Olimpico si era presentata con un ventaglio arcobaleno sfavillante.
Persino il conduttore tv Fiorello aveva mandato un messaggio su Twitter in cui invitava Silvio Berlusconi a parlare con Putin per liberarla: “Silvioooooooo chiama Putiiiiinnnnn e fai uscire Vladimir! Digli che è la nipote di Sofia Loren!!!” recitava il suo tweet.
Silvioooooooo chiama Putiiiiinnnnn e fai uscire Vladimir! Digli che è la nipote di Sofia Loren!!!
— Rosario Fiorello (@Fiorello) 16 Febbraio 2014
Se la circostanza svelata da TMNews fosse confermata, ci sarebbe da mettere in severa discussione la responsabilità di Emma Bonino e Lapo Pistelli, rispettivamente ministra e vice-ministro degli Affari Esteri, che si fidano di un allarme infondato, senza ricorrere a fonti dirette di informazione. Ma andrebbe vagliata anche la posizione di Imma Battaglia, che aveva divulgato l’allarme dell’arresto: se l’azione penale è ancora obbligatoria e se il procurato allarme è ancora un reato.
Noi sappiamo che Matteo Renzi ci dovrebbe pensare almeno 1000 volte prima di mantenere alla Farnesina questa “squadra fortissima” a sparare panzane, con l’aggravante della (supposta) competenza.
Credit: TMNews