Ucraina, la ministra degli Esteri Mogherini in versione crocerossina per la Russia. Kiev promette autonomia a Est

Il ministro degli Esteri in un’intervista al quotidiano svedese ‘Svenska Dagbladet’: “Dobbiamo cercare di far in modo che Mosca torni a far parte della comunità internazionale”. Il governo ucraino cerca di abbassare la tensione nelle regioni orientali. Colloquio Obama-Merkel. Ue: forniture gas da Russia normali e stabili

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Stoccolma – “Non diamo per scontato che la Russia sia persa. Dobbiamo cercare di far in modo che la Russia torni a far parte della comunità internazionale“. Lo ha affermato la ministro degli Esteri italiana, Federica Mogherini, in un’intervista concessa al quotidiano svedese ‘Svenska Dagbladet‘ in occasione della sua visita a Stoccolma.

In questo momento, dobbiamo impedire nuove azioni da parte della Russia come quella contro la Crimea, allo stesso tempo dobbiamo evitare una reazione che potrebbe portare a un’ulteriore frammentazione in Ucraina“, sostiene la titolare della Farnesina, secondo la quale, “se portiamo avanti una politica conflittuale con la Russia, si rischia di far subire ad altri Paesi in Europa conseguenze negative“. Dimentica Mogherini che è la Russia di Putin ad aver violato il diritto internazionale, circostanza che poi ammette, con una palese contraddizione.

L’Ue deve avere fiducia nella cooperazione, anche se la Russia è tentata di prendere un’altra strada. Questo non significa in alcun modo che l’Italia accetti l’annessione della Crimea. È una violazione inaccettabile del diritto internazionale – dice ancora Mogherini – È molto pericoloso quando si modificano i confini dei Paesi con la forza delle armi, soprattutto in base a criteri etnico-linguistici. Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche per tutto il mondo“, afferma la ministro degli Esteri italiana, cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte e mostrando un inedito abito mentale da crocerrossina della Russia.

Nel frattempo, il premier ad interim ucraino, Arsenyi Yatsenyuk, ha promosseo maggiore autonomia alle regioni dell’est del Paese, nei suoi colloqui con le autorità locali dell’est a Donetsk, colloqui a cui ha preso parte anche l’oligarca Rinat Akhmedov. Yatsenyuk si recherà anche a Dnipropetrovsk.

Venerdì mattina è scaduto infatti l’ultimatum di 48 ore del ministro degli Interni, Arsen Avakov, per lo sgombero degli edifici occupati da attivisti filo russi nell’est del Paese, il governo regionale a Donetsk e il quartier generale dell’Sbu a Luhansk. Yatsenyuk ha spiegato che i governatori locali non devono più essere nominati da Kiev (attualmente sono nominati dal presidente) e che la Verkhovna Rada deve poter autorizzare referendum anche a livello regionale, non solo nazionale. Il sindaco di Luhansk, Serhiy Kravchenko, ha sottolineato che i referendum regionali ”devono dare voce alla popolazione locale su importanti questioni locali”.

Yatsenyuk si è anche espresso contro l’uso della forza, anticipato come possibilità dal suo ministro degli Interni per sgomberare gli edifici pubblici occupati, ma ha sollecitato gli attivisti filo russi a consegnare le armi e a concludere la protesta.

COLLOQUIO OBAMA-MERKEL – Continua intanto il lavoro delle diplomazie internazionali. Il presidente americano Barack Obama ha avuto una conversazione telefonica con la cancelliera Angela Merkel sulla situazione nella parte orientale dell’Ucraina, dove i separatisti filorussi, apparentemente con il sostegno di Mosca – sottolinea la Casa Bianca nel riferire del contenuto dei colloqui – portano avanti una campagna di incitamento e sabotaggio orchestrata per minare e destabilizzare lo Stato ucraino. I leader hanno ribadito il loro appello a Mosca perché ritiri le truppe dalla regione di confine. Il presidente Obama ha sottolineato la necessità per gli Stati Uniti, l’Ue e altri partner globali di tenersi pronti a rispondere a un’ulteriore escalation con nuove sanzioni.

YANUKOVICH NON SARÀ ESTRADATO – Sul fronte delle relazioni Kiev-Mosca, la Russia fa sapere che non intende concedere l’estradizione in Ucraina di Viktor Yanukovich. Il procuratore generale russo Yuri Chaika in visita a Sinferopoli ha precisato che Yanukovich è il ”presidente legittimo” dell’Ucraina e che ”non ha commesso alcun reato”. Il governo di transizione ucraino aveva formalizzato la richiesta per un mandato di arresto internazionale di Yanukovich con l’accusa di strage, pochi giorni dopo la sua fuga da Kiev nella notte del 21 febbraio. Yanukovich si trova in Russia.

FORNITURE DI GAS – Le forniture di gas dalla Russia verso l’Europa sono “normali e stabili”. Lo ha detto la portavoce del commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, dopo la lettera inviata dal presidente russo, Vladimir Putin, a 18 leader europei per avvertirli che il debito dell’Ucraina per i mancati pagamenti di gas potrebbe causare ripercussioni sui clienti in Europa.

(Credit: Adnkronos)