Immigrati, il procuratore Scalia: ‘Mare Nostrum ha favorito gli sbarchi’. Ma non lo dice da tempo Matteo Salvini?

Operazione “Glauco” della Polizia di Stato, fermati cinque trafficanti, nuovi schiavisti tra torture e stupri di gruppo. Indagine sulla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, sgominata organizzazione internazionale che gestiva il traffico di esseri umani. Altri quattro ricercati. Fino a un milione di dollari per trasportare 100 persone

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20140701-morti-lampedusa-3-10-2013-330x210Il procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, Maurizio Scalia, ha rilevato come “l’operazione Mare Nostrum, che io condivido fortemente dal punto di vista umanitario, ha favorito gli sbarchi. Adesso – ha spiegato Scalia – partono con piccole navi perché sanno che qualcuno li salverà in mare“. “Attraverso le intercettazioni – Scalia ha rivelato – abbiamo una drammatica confessione in diretta del naufragio del 3 ottobre del 2013 davanti alle coste di Lampedusa. Si tratta di persone senza scrupoli che non esitavano a scaricare la responsabilità di quanto avvenuto sui migranti che avevano deciso di partire con un unico viaggio. Intercettati al telefono, i due trafficanti dicono ‘Dio ha voluto così’“.

Dichiarazioni che equivalgono in toto con le valutazioni da tempo fatte da Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, così come da Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, e da altri esponenti del centro-destra. Parole spesso esecrate da certi maitres à penser di sinistra, che oggi però non sono state commentate: forse solo perché è un magistrato a riferire una valutazione che appare ponderata e razionale (a prescindere da chi la pronunci)?

Scalia ha sottolineato come la preoccupazione dei trafficanti di morte fosse però di rendere “più credibile l’organizzazione, organizzando meglio i viaggi della speranza. Le intercettazioni – ha concluso Scalia – ci danno lo spaccato di un’organizzazione stabile, si parla di traversate precedenti e di viaggi futuri. Lo scenario che emerge è drammatico“.

L’organizzazione si occupava anche di fornire alloggi, vitto, passaporti falsi. Solo per quest’ultimo documento i migranti pagavano 7mila euro, altri 3mila dollari servivano per partire e per consentire il ricongiungimento con chi stava all’estero. Per ottenere la cittadinanza venivano organizzati matrimoni di comodo. Così un viaggio della speranza poteva costare ai malcapitati anche oltre 10mila dollari. Retroscena illustrati nel corso della conferenza stampa tenuta oggi alla procura di Palermo per illustrare l’operazione “Glauco” con cui la Polizia di Stato ha ricostruito le fasi del tragico naufragio del 3 ottobre del 2013 al largo di Lampedusa, costato la vita a 366 persone. 

Maurizio Calvino, capo della Squadra Mobile di Palermo, ha descritto come “scenari agghiaccianti” quanto emerso dalle oltre 30mila intercettazioni ascoltate dagli investigatori, quasi tutte in arabo nel corso dell’operazione che ha condotto al fermo di cinque trafficanti e al disvelamento delle violenze inenarrabili sui profughi. 

Si trattava di una sorta di agenzia di viaggi, un’agenzia di servizi – Calvino ha commentato – a cui i migranti si affidavano per lasciare i loro Paesi d’origine. I trafficanti vendevano alla loro vittime un sogno, che in corso d’opera si trasformava in un vero e proprio incubo con sevizie, sequestri e torture“. “Molti dei sopravvissuti – ha spiegato  il capo della Mobile di Palermo agli inviati dell”Adnkronos – hanno raccontato che durante la loro permanenza nei ‘magazzini-lager’, dove venivano stipati prima di imbarcarsi dopo essere stati reclutati nei loro Paesi, venivano picchiati con i manganelli o ancora subivano scariche elettriche. Durante la reclusione, che poteva durare anche un mese, mangiavano solo pane ed acqua“.

I trafficanti sottraevano loro i cellulari e iniziavano una vera e propria ‘indagine patrimoniale‘ per accertarsi della disponibilità economica delle loro vittime. Poi, con telefonate di minacce ai familiari, li costringevano a pagare altro denaro per consentire ai loro congiunti di intraprendere il viaggio in mare. “Un incubo che per le donne si tramutava anche in stupri di gruppo” ha concluso Calvino.

(Fonte: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA