Kurdistan-Iraq, jihadisti ISIL assassinano 80 yazidi rifiutatisi di convertirsi all’islam. Crimine contro l’umanità
La strage avvenuta in un villaggio nei pressi del monte Sinjar. I miliziani del cosiddetto “Stato Islamico” hanno sequestrato anche circa 200 tra donne e bambini, trasferendoli a forza nella città di Tal Afar
Erbil – Almeno 80 uomini di etnia yazide sono stati uccisi nel nord dell’Iraq da miliziani dello ‘Stato islamico’, che poi hanno rapito un gruppo di circa 200 donne e bambini yazidi. Lo riferisce l’agenzia di stampa cinese Xinhua, che cita fonti dei peshmerga curdi, secondo cui le persone sono sono state uccise nella casa di un leader tribale nel villaggio di Kocho, a ovest di Sinjar, una località a circa 100 km a ovest di Mosul. Gli uomini sarebbero stati uccisi perché si sarebbero rifiutati di convertirsi all’Islam.
Gli ostaggi, più di 200 donne e bambini rapiti da miliziani dello ‘Stato islamico’, potrebbero invece essere stati trasferiti – stando alle informazioni riportate dall’agenzia – nella città di Tal Afar, circa 70 km a ovest di Mosul.
Mahmoud Othman, esponente dell’Alleanza curda, ha chiesto al premier incaricato iracheno Haider al-Abadi la formazione “al più presto” di un “governo tecnico”. In un comunicato riportato dall’agenzia di stampa irachena Nina, Othman ha sottolineato come “accordi segreti tra blocchi politici e tra leader abbiano ripercussioni negative sul processo politico” e come “accordi chiari siano meglio per tutti“.
Nel frattempo il ministro degli Esteri tedesco – Frank-Walter Steinmeier – ha incontrato il presidente iracheno Fuad Masum. “Le immagini quotidiane che arrivano dall’Iraq di uccisioni e massacri hanno portato shock e orrore in tutto il mondo“, ha detto il capo della diplomazia tedesca, dopo essere arrivato a Baghdad. “Un gruppo di assassini terroristi sta cercando di sottomettere il Paese” e “temiamo che l’ultima ancora di stabilità in Iraq possa cadere“, ha aggiunto Steinmeier.
(Adnkronos)