Confesercenti: a Natale 6 milioni di italiani non troveranno niente sotto l’albero. Coldiretti: abete sempre più basso

Un sondaggio di Confesercenti rivela che il 92% degli italiani ha ridotto le proprie spese e mette in evidenza una nuova spaccatura: fra chi può contare sulla tredicesima e chi non può farlo. Coldiretti: l’abete più basso costa meno

20141206-natale-655x436


Roma – Nel 2014 la crisi morde ancora, solo un italiano su due arriva alla fine del mese e, con il Natale alle porte, è la tredicesima a fare la differenza. Sul fronte regali però in sei milioni rinunciano, ma si registra un piccolo boom di acquisti di profumi e cosmetici (+4%), mentre il 43% donerà ai bambini ‘regali utili’. E’ quanto emerge da un sondaggio della Confesercenti.

Nel primo weekend verso Natale gli italiani appaiono divisi in due categorie: chi percepisce la tredicesime acquisterà il 2,6% di più di quelli che non possono contare sulla mensilità aggiuntiva. Anche perché la crisi continua a farsi sentire: nel 2014 solo un italiano su due (il 51%) ce la fa ad arrivare alla fine del mese, mentre il 36% non riesce a superare la terza settimana e il 13% la seconda. Sette anni fa la percentuale di italiani che dichiarava di avere un reddito sufficiente per tutto il mese era del 64%, oltre 6 milioni di persone in più.

Non c’è da stupirsi dunque se quest’anno la quasi totalità degli intervistati, il 92%, ha dichiarato di aver ridotto alcuni capitoli di spesa. Nel 2007 la quota era ferma al 67%. I tagli hanno investito le spese di tutti i giorni, ma si riducono anche le spese di necessità pratica: il 15% dichiara di aver risparmiato sul carburante, l’11% – oltre 5,2 milioni di italiani – sui beni alimentari. Un numero quasi doppio rispetto al 6% registrato nel 2007.

Uno degli elementi discriminanti sui consumi sembra essere appunto la tredicesima. E il divario diventa particolarmente evidente negli acquisti di giocattoli, segnalati dal 52% dei nostri concittadini con la tredicesima mensilità contro il 48% generale, così come anche nell’abbigliamento (56% contro il 51%) e negli elettrodomestici (29% e 26%). Ma soprattutto ci sarà un piccolo boom dei profumi: il 34% nel 2013 balza al 38% nel 2014, addirittura al 42% per chi prende la tredicesima.

Complessivamente, quindi, anche questo Natale i consumi rimarranno praticamente fermi: solo il 2% degli italiani, 960mila persone, spenderà di più. Anche il sentimento dei negozianti si orienta verso un Natale stagnante: per quasi la metà degli imprenditori del commercio (il 48%) i risultati saranno in linea con quelli del 2013, mentre il resto è diviso tra chi intravede un miglioramento (24%) e chi un ulteriore declino (28%). Le feste natalizie rimangono comunque un momento importante per il commercio: in questo periodo si concentra, in media, il 24% del fatturato annuale dei negozi.

Rimane forte la tradizione dell’albero di Natale, scelto nel 2014 da sette italiani su dieci: il 33% farà solo l’albero, mentre il 39% lo affiancherà al tradizionale presepe, scelto come unica decorazione da un ulteriore 6% degli intervistati. Un 12% metterà solo qualche addobbo natalizio, mentre il 10% non farà alcuna decorazione. Quasi due milioni di italiani in più del 2007, quando la quota era ferma al 6%.

Negli anni della crisi l’albero di Natale si è però accorciato in media di quasi mezzo metroe oggi la maggioranza degli abeti acquistati dagli italiani ha un’altezza inferiore al metro e mezzo ma in molti casi non supera neanche il metro. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti rispetto a dieci anni fa, divulgata nel weekend che precede il giorno dell’Immacolata che tradizionalmente è destinato all’allestimento dell’albero e del presepe. Nonostante un calo del 10 per cento degli acquisti rispetto allo scorso anno sono comunque oltre 4 milioni le famiglie italiane che, sottolinea la Coldiretti, non rinunciano all’albero vero anche se nel tempo si è rimpicciolito per effetto delle difficoltà economiche che spingono a privilegiare alberi di costo inferiore, ma anche per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione.

L’albero di Natale diventa più leggero, maneggevole e trasportabile, ma la scelta di alberi più piccoli indica anche una maggiore attenzione degli italiani alla sopravvivenza della pianta oltre il periodo natalizio in quanto, precisa Coldiretti, è più facile da curare e da ricollocare in un luogo adeguato. Quanto ai prezzi, gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo sono venduti quest’anno a prezzi stabili e variabili tra i 20 e i 50 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso mentre per le piante di taglia sino a due metri il prezzo sale anche a 90 euro e molto di più si paga per gli alberi di altezza superiore o per varietà particolari.

(Adnkronos)