Jihad, Gentiloni tira il sasso – “infiltrazioni da immigrazione” – ma poi ritira la mano. Salvini, “parole gravissime”

Il titolare della Farnesina ha passato in rassegna i problemi derivanti dall’attualità della guerra contro il sedicente e autoproclamato Stato Islamico, ma il leader della Lega non ci sta. Uno scenario ampiamente previsto da tempo e su cui la sinistra di Governo ha mentito – Salvini (video): il Governo vada in Parlamento a dar conto delle parole di Gentiloni

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Londra – L’Italia è a rischio infiltrazioni da parte del terrorismo jihadista. Nel giorno dell’arresto di un albanese che all’aeroporto di Catania aveva cercato di imbarcarsi su un volo per Londra con documenti falsi, il ministro degli Esteri ha ammesso che “certamente oggi i rischi di infiltrazione sono notevoli“.

A Londra per partecipare al consiglio ristretto del fronte internazionale contro la minaccia dell’autoproclamato e sedicente Stato Islamico, il titolare della Farnesina ha aggiunto che l’Italia è un potenziale obiettivo anche “per il richiamo dei simboli della cristianità.

Sul fronte del contrasto “per fortuna gli apparati di sicurezza funzionano“, ha detto incontrando i giornalisti, “ma questo non ci consente di abbassare la guardia“. “Sul piano politico e culturale, un grande Paese democratico non può avallare nessuna confusione fra fenomeni terroristici e fenomeni migratori“, ha aggiunto, “Sarebbe un errore culturale e anche tecnico, ma questo non esclude che i nostri apparati di sicurezza non debbano tenere d’occhio certe forme di immigrazione. Ogni tanto ci sono allarmi per alcuni tipi di immigrazione“.

Il ministro ha anche chiesto che, dopo le stragi in Francia ci sia “il rilancio di un impegno” nella lotta agli jihadisti anche da parte dei Paesi a maggioranza islamica, pure loro bersaglio del terrorismo“. “In Occidente“, ha osservato il titolare della Farnesina, “c’è un moltiplicarsi e un rafforzarsi dell’impegno contro queste nuove forme di terrorismo, un terrorismo che si fa Stato, con anche Al Qaeda che torna prepotentemente e con Boko Haram che in Nigeria fa cose terribili. Così ci si aspetta anche dai Paesi islamici“. Gentiloni, ha assicurato che “al momento l’impegno italiano contro l’autoproclamato e sedicente Stato Islamico in Iraq e in Siria è considerato adeguato“.

Siamo il secondo Paese più importante nell’addestramento alle forze che combattono sul terreno e per esempio lavoriamo molto sulla ricognizione aerea“, ha ricordato.

Per quanto riguarda il Kurdistan iracheno, “abbiamo già importanti progetti di cooperazione per 24 milioni di euro“, ha aggiunto Gentiloni, “e faremo ancora di più“.

Dal ministro è arrivata la conferma che “oggi il Consiglio dei ministri approverà i finanziamenti” degli aiuti per il 2015. Riguardo a una legge che regolamenti la presenza di cooperanti e altri operatori in teatri di guerra, “valuteremo se ci saranno proposte“. Meraviglia che non ve ne siano, aggiugiamo noi, dopo le sollecitazioni arrivate ieri a tal proposito dal direttore del Dis, Giampiero Massolo.

Il titolare della Farnesina ha però precisato che gli è “difficile commentare su un’audizione“, appunto quella del direttore del Dis, Giampiero Massolo, mercoledì al Copasir, “che doveva essere riservata“. Durante l’audizione al Copasir erano state auspicate nuove norme per chiunque vada all’estero per missioni in Paesi in guerra o particolarmente pericolosi, anche alla luce del caso delle due giovani volontarie italiane rapite a luglio in Siria e liberate la settimana scorsa. “Questo è anche un problema di informazione e di responsabilità“, ha osservato Gentiloni il titolare della Farnesina, “ma è evidente che il ministero degli Esteri rappresenta bene la situazione” delle varie aree del mondo.

Ci sono Paesi dove non si può andare, Paesi dove ci sono situazioni di rischio e dove bisogna stare attenti e Paesi dove si può andare tranquillamente“, ha ricordato il ministro, “questo deve comportare grande chiarezza di norme. Poi, chiaro, lo Stato interviene“. 

Mattero Salvini, intervenendo sulle dichiarazioni di Gentiloni ha detto: “parole gravissime: fermare subito la missione Triton”. Le dichiarazioni del titolare della Farnesina sono, secondo il leader della Lega, “gravissime e “meritano immediate spiegazioni in Parlamento, il blocco di Triton e di ogni nuovo sbarco“.

Non ci voleva molta competenza tecnica in materia di sicurezza nazionale per prevedere uno scenario che legasse infiltrazioni jihadiste in Italia (ed Europa) e immigrazione clandestina, ossia illegale a legislazione vigente. Affermare che l’immigrazione è popolata da gente che scappa da teatri terribili di guerra e sofferenza è vero, ma lo è altrettanto il pericolo che in mezzo alla stragrande maggioranza delle persone perbene e con commendevoli intenzioni si annidino miliziani del terrore islamista, nemici della Libertà. E su questo il Governo e l’intellighentsia di sinistra hanno miseramente fallito.

Ecco il commento in video di Matteo Salvini, della Lega Nord, secondo il quale il Governo deve riferire in Parlamento prima possibile sulle gravi affermazioni di Gentiloni, gravi perché precedentemente negate e giudicate razziste quando a farle erano proprio esponenti del ‘Carroccio’.

Aggiornamento 2, 22/01/2015, ore 18:17:44 | (Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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