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Bangladesh, Fondamentalisti Islamici vs Blogger Laici, 3-0! I liberi pensatori cadono come pere cotte. E morte

Questa mattina un commando di quattro uomini ha ucciso Ananta Bijoy Das con un machete. Era attivista del Bangladesh Chhatra Union, un movimento politico democratico, e scriveva sul blog Mukto Mona (“Libero pensiero”). Più volte aveva criticato la deriva fondamentalista assunta dal Bangladesh negli ultimi due anni

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Dhaka – Nella partita tra Fondamentalisti islamici del Bangladesh e Liberi Pensatori di quello sfortunato Paese, i primi hanno conquistato la ‘terza meta’ di spessore questa mattina, assassinando a colpi di machete il blogger e attivista politico democratico Ananta Bijoy Das, 31 anni.

Come riferito da fonti della polizia locale, questa mattina intorno alle 08:30 un commando di quattro uomini a viso coperto ha fatto scattare l’agguato nella città di Sylhet, a circa 250 chilometri dalla capitale Dhaka. Secondo quanto riferito da testimoni oculari, la vittima dell’agguato è morta sul colpo.

La pista privilegiata dagli investigatori sarebbe proprio quella del jihadismo islamista, anche in considerazione del ‘destinatario’ di questo attacco. Ananta Bijoy Das è il terzo blogger laico ad essere ucciso dall’inizio dell’anno in Bangladesh, dopo Avijit Roy, ucciso il 26 febbraio scorso sempre nella capitale Dhaka, e Oyashiqur Rahman, ucciso con le stesse atroci modalità il 31 marzo.

Il blogger ucciso oggi era figlio di Rabindra Kumar Das ed era un funzionario di banca presso la Pubali Bank Limited. Era autore di numerosi libri e svolgeva l’attività di attivista del Bangladesh Chhatra Union, movimento politico democratico bangladeshi. Dalle pagine del blog Mukto Mona (“Libero pensiero”) aveva più volte criticato la deriva fondamentalista islamica che sta avanzando in Bangladesh dal 2013, una matrice dietro cui si celano i moventi degli assassinii degli altri blogger assassinati.

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Gli estremisti islamici da tempo bersagliano i liberi pensatori e gli attivisti democratici definendoli “atei” e giustificando gli assassini come atti di punizione per le offese recate all’islam. Il primo blogger a essere ucciso con questa motivazione fu nel 2013 Ahmed Rajib Haider.

Venti anni prima – nel 1993 – però era stata la scrittrice Taslima Nasreen la prima intellettuale a dover fronteggiare la rabbia islamista (a dimostrazione che il problema dell’islamismo è stato sottovalutato e misinterpretato per tanto tempo), costretta all’espatrio forzato per sfuggire alla propria uccisione dopo la pubblicazione del libro Lajja (‘Shame’, vergogna). Un libro che in Bangladesh è vietato, perché blasfemo nei confronti dell’islam, religione di Stato.

Obiettivo delle critiche dei democratici bangladeshi il gruppo islamista Jamaat-e-Islami (Giovani dell’islam) e gli altri gruppi radicali islamisti, che intendono proseguire la radicalizzazione delle istituzioni giuridiche nel Paese asiatico.

(Credit: AsiaNews, AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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