Pericolo ebola in Sardegna. A Sassari sono 17 le persone in isolamento, di cui 4 analisti di laboratorio

Lieve miglioramento per l’infermiere ricoverato all’Istituto Nazionale Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma. Emesso nuovo bollettino medico

20140825-Epidemia-di-Ebola-655


Sassari – È arrivato a 17 il numero di persone in isolamento, perché venuta a contato in qualeche modo con l’infermiere di Emergency che ha contratto il virus della febbre emorragica in Sierra Leone. Altre quattro solo ieri: si tratta di sanitari del laboratorio di analisi dell’Asl di Sassari che hanno maneggiato le provette con il sangue del paziente. Si trovano attualmente in autoconfinamento precauzionale.

L’infermiere sardo di Emergency è in terapia intensiva presso l’apposita ala dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, centro di riferimento nazionale per l’emergenza ebola, insieme all’Ospedale ‘Luigi Sacco’ di Milano. 

Oltre alla madre e alle due sorelle dell’uomo, infatti, le altre 14 persone in osservazione sono coloro che l’hanno assistito in tutta la trafila dell’emergenza: medici, infermieri e tecnici di laboratorio che hanno maneggiato le provette di sangue del malato quando l’uomo era ricoverato a Sassari, tra domenica e lunedì della scorsa settimana e la diagnosi non era ancora certa.

La Asl ha precisato che l’isolamento è una misura precauzionale, presa in considerazione dell’eccezionalità del caso, ma ha ribadito che “i protocolli sono stati seguiti alla lettera” e ha invitato a evitare ogni allarmismo.

Nel frattempo continua il lavoro dell’unità di crisi che monitora l’evoluzione della situazione in città e non è escluso che in giornata venga diramato un aggiornamento delle autorità sanitarie.

Circa le condizioni del paziente, dall’INMI ‘Spallanzani’ di Roma hanno reso noto, con il periodico bollettino medico, che si è registrato un “modesto miglioramento delle condizioni cliniche generalie il paziente “è vigile ed autosufficiente” e sotto il profilo piretico “non presenta febbre” e “sono quasi scomparsi i sintomi gastrointestinali, mentre persistono modesti sintomi respiratori”. La prognosi resta ovviamente riservata e l’infermiere volontario di Emergency continua ad essere trattato con farmaci antivirali, la nutrizione resta parenterale, mentre la reidratazione avviene sia per via orale che per endovena attraverso le soluzioni fisiologiche integrate da opportune terapie farmacologiche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.