Alla vigilia della visita del Papa a Sarajevo, lo ‘Stato Islamico’ apre il fronte dei Balcani: “uccidere gli infedeli”

In un video (subito bloccato) su Youtube,della durata di 21minuti, i jihadisti islamici dei Balcani promettono di assassinare gli infedeli. “Uccidere gli infedeli ovunque si trovino: fate esplodere le loro auto, avvelenate le loro bevande“. In Libia sequestrati 86 eritrei cristiani, tra cui 12 tra donne e bambini: si teme per la loro vita

Un fotogramma del video di minacce dei miliziani del sedicente Stato Islamico
Un fotogramma del video di minacce dei miliziani del sedicente Stato Islamico

Roma – L’Isis minaccia i Balcani. In un video di 21 minuti, pubblicato su siti web jihadisti, i miliziani islamisti hanno rivolto un appello ad aspiranti combattenti bosniaci, albanesi e kosovari a unirsi al sedicente Stato Islamico e a “combattere i miscredenti“. Il filmato, di cui non è possibile verificare l’autenticità, è stato rilanciato dalla stampa locale, che ha espresso preoccupazione per la visita del Papa di oggi a Sarajevo, anche se nel video non vi è alcun riferimento al Pontefice. Pubblicato su Youtube, il video è stato però rimosso.

Si tratta del primo appello del cosiddetto Stato Islamico diretto agli islamisti dei Balcani, affinché prendano parte alla “guerra santa”. Nel filmato, un albanese che si presenta come Abu Muqatil Al-Kosovo, annuncia “giorni terribili” per i “miscredenti” e promette di “arrivare con gli esplosivi“. Un altro jihadista invece invita a “uccidere gli infedeli ovunque si trovino: fate esplodere le loro auto, avvelenate le loro bevande“.

Dalla Libia invece giunge notizia del rapimento di 86 rifugiati eritrei, probabilmente cristiani, da parte delle milizie jihadiste che hanno dichiarato fedeltà al sedicente Stato Islamico. Lo ha reso noto Meron Estefanos, attivista svedese di origine eritrea, impegnato nella tutela dei diritti umani e co-fondatore della Commissione internazionale per i rifugiati eritrei a Stoccolma. 

Alla “IBTimes” versione britannica Estefanos ha rivelato che tra i sequestrati ci sono 12 tra donne e bambini. Il sequestro sarebbe avvenuto il 3 Giugno scorso, mentre stavano viaggiando in direzione di Tripoli, da cui poi si sarebbero imbarcati presumibilmente per l’Italia.

Molti dei sequestrati in questo gruppo di 86 persone sarebbero originarie di Adi Keih, una citta eritrea nota per l’opposizione al regime del dittatore Isaias Afewerki. Un testimone oculare ha riferito all’attivista svedese che i miliziani del sedicente Stato Islamico hanno “chiesto a tutti chi fosse musulmano o meno e tutti hanno iniziato a dichiarare di essere musulmani. Ma bisognava conoscere il Corano e loro non lo sapevano”, ha spiegato la fonte, che è riuscita a scappare ai jihadisti.

Circostanze che dimostrano come la politica italiana in materia di migranti è del tutto errata e che i profughi di guerra e i rifugiati politici andrebbero protetti in un altro modo, per evitare di cadere nelle grinfie delle barbare milizie islamiste.

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