Immigrazione: UE verso procedura infrazione all’Italia per mancata identificazione. Francia e Germania: “meno migranti”

La Commissione Europea procederà contro Italia, Croazia, Grecia e Malta per la violazione del Regolamento Dublino III in vigore dal 1° Gennaio 2014. Al centro della violazione, la mancata identificazione con dati antropometrici. Berlino e Parigi scrivono a Juncker perché il flusso di migranti in arrivo venga drasticamente ridotto. Segni di risveglio della ragione…?

Bruxelles – La Commissione Europea si accingerebbe a prendere la decisione grave di aprire una procedura di infrazione verso Italia, Croazia, Grecia e Malta per violazione delle norme sull’accesso degli immigrati e, in particolare, per non aver proceduto a identificare e registrare tutti gli immigrati clandestini arrivati nei quattro Paesi nei mesi scorsi, attraverso la rilevazione delle impronte digitali e dei dati antropometrici.

In termini giuridici, la Commissione Juncker si preparerebbe a rilevare la violazione del Regolamento Ue n. 604/2013 – detto “Dublino III” – in vigore dal 1° gennaio 2014.

Lo hanno riferito ieri fonti di Palazzo Berlaymont, precisando che come da prassi l’avvio dell’iter avverrò con l’invio di una lettera di messa in mora (primo stadio della procedura). La decisione dovrebbe essere adottata dalla Commissione Europea e ufficializzata domani, 10 Dicembre, insieme alla pubblicazione del pacchetto mensile delle infrazioni alle norme Ue da parte degli Stati.

Le fonti diplomatiche della Commissione però hanno anche precisato che non è certo che l’Italia riceva questa reprimenda e che all’uopo sono in corso contatti tra Bruxelles e Roma, anche se appare difficile che Croazia, Grecia e Malta siano destinatarie della censura comunitaria, mentre sfugga l’Italia, notoriamente un Paese che ha applicato in modo molto blando le norme giuridiche (ma anche di buon senso) previste in materia di immigrazione.

Sempre ieri è emerso che i governi di Parigi e Berlino hanno indirizzato una lettera congiunta alla Commissione Europea, con la quale rendono noto un cambiamento di orientamento in materia di immigrazione.

Nella missiva infatti il Governo Valls e il Governo Merkel comunicano a Bruxelles di aver maturato la ferma convinzione che il flusso di migranti verso l’Europa “debba essere ridotto“, nonostante vi sia un rifiuto espresso (ma quanto veritiero?) dell’assioma immigrati illegali = terroristi.

“Respingiamo con forza qualsiasi confusione tra terroristi e migranti”, si legge nella lettera firmata dai ministri dell’Interno di Francia e Germania, Bernard Cazeneuve e Thomas de Maiziere, inviata lo scorso 3 dicembre.

I due responsabili della sicurezza interna di Parigi e Berlino però chiedono alla Commissione di “trovare una risposta comune alla crisi dei rifugiati” e lanciano un appello per un “rafforzamento sostanziale” del ruolo di Frontex e delle operazioni condotte dall’Agenzia Europea per il Controllo delle Frontiere Esterne.

Se da un lato la procedura di infrazione verso l’Italia (Croazia, Grecia e Malta) mostra come fossero mendaci le dichiarazioni del capo del Governo italiano e dei ministri dell’Interno, della Difesa e degli Esteri, la lettera di Francia e Germania mostra invece che la gestione nazionale dei fenomeni di immigrazione non è più possibile a livello di Stato nazionale europeo e serve un’elevazione delle competenze in senso federale.