In vigore da ieri il “Testo unico dei doveri del giornalista”
Il documento varato a gennaio dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti costituisce uno sforzo di sintesi di ben 12 documenti deontologici, la cui applicazione e interpretazione erano diventate farraginose e difficili
Ieri, giorno del 53° anniversario della legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti (L. 69/1963), è entrato in vigore il “Testo unico dei doveri del giornalista“, approvato a fine gennaio dal Consiglio Nazionale.
Il documento è nato dall’esigenza di armonizzare le carte deontologiche per favorire una maggiore chiarezza di interpretazione e facilitare l’applicazione di tutte le norme, la cui inosservanza può determinare la responsabilità disciplinare dell’iscritto all’Ordine.
Il ‘Testo unico’ recepisce i contenuti:
- della Carta dei doveri del giornalista degli uffici stampa;
- della Carta dei doveri dell’informazione economica;
- della Carta di Firenze;
- della Carta di Milano;
- della Carta di Perugia;
- della Carta di Roma;
- della Carta di Treviso;
- della Carta informazione e pubblicità;
- della Carta informazione e sondaggi;
- del Codice di deontologia relativo alle attività giornalistiche;
- del Codice in materia di rappresentazione delle vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive;
- del Decalogo del giornalismo sportivo.
Il ‘Testo unico’ è stato redatto dopo numerose sollecitazioni, quando si è compreso che i numerosi documenti approvati nel corso degli anni dall’Ordine professionale – anche con la collaborazione di altri organismi – erano diventati dispersivi e di difficile applicazione.
La struttura del ‘Testo unico’ consente facili innesti di novità, per cui di fronte alle necessità di precisare ulteriori norme sarà sempre possibile introdurre altri articoli o altri titoli alle disposizioni esistenti, frenando così la tentazione di scrivere altre carte e di vanificare lo sforzo di sintesi appena avviato.
I procedimenti disciplinari avviati prima del 3 febbraio saranno tuttavia definiti sulla scorta dei precedenti documenti deontologici.

Fonte: Ordine dei Giornalisti
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