Rischio nucleare: anche in Olanda saranno distribuite alla popolazione pillole di ioduro di potassio

Dopo che il governo belga ha deciso di distribuire queste compresse alla popolazione residente nel raggio di 100 km da ogni impianto (praticamente a tutto il Paese), anche l’Aja fa un passo analogo, per timori di incidenti e nell’ottica della prevenzione

L’Aja – Il governo olandese ha ordinato 15 milioni di pillole di ioduro di potassio per distribuirle all’intera popolazione, nel quadro delle azioni preventive per eventuali incidenti nucleari. La decisione – sostengono fonti dell’Aja – è da mettere in relazione con il cattivo stato di alcuni reattori nucleari del vicino Belgio, il cui governo peraltro ha deciso giovedì di distribuire alla popolazione intera dosi di pillole analoghe.

Lo ioduro di potassio serve per impedire l’accumulazione di eventuali radiazioni nella tiroide.

In Olanda saranno distribuite ai minori e alle donne incinte residenti nel raggio di 100 km da una centrale nucleare, anche non in territorio nazionale. Lo ha confermato venerdì la portavoce del ministero della Salute neerlandese, Edith Schippers. Anche nei Paesi Bassi le compresse erano distribuite finora alla popolazione residente in un raggio di 20 km da un impianto atomico a coloro che avessero meno di 40 anni.

In Olanda c’è un solo impianto atomico, a Borssele (nella foto di apertura, una manifestazione di protesta organizzata nel 2011 da Greenpeace), nel Sud-Ovest del Paese. Tuttavia, le pillole di ioduro di potassi saranno ora consegnate anche a chi vive in prossimità della centrale tedesca di Emsland e dei due impianti belgi di Doel e Tihange.

Le autorità olandesi hanno espressamente citato la decisione del Belgio, spiegando che le pillole saranno distribuite ove possibile, mentre in altri casi “la gente dovrà prenderle in farmacia o presso gli ambulatori locali del servizio sanitario”.

Dopo la distribuzione delle compresse a donne e incinte e minori, il resto del 15 milioni di pezzi sarà disponibile a chiunque resti coinvolto in un possibile incidente nucleare, ivi compresi “turisti, visitatori e lavoratori“, è stato spiegato.

Da tempo lo stato di obsolescenza dei reattori nucleari belgi è al centro di polemiche tra Germania, Olanda e Belgio, a causa dei timori per la sicurezza, amplificati da una serie di incidenti registrati, come la rilevazione di crepe, ma anche per un caso sospetto di sabotaggio mai del tutto chiarito.

Timori rilanciati dal ritrovamento di riprese video sul pedinamento del direttore di un programma di sviluppo e ricerca della centrale nucleare di Liegi, trovati al commando jihadista che colpì Brussels il 22 Marzo scorso, con un duplice attacco all’aeroporto internazionale di Zaventem e alla metropolitana della capitale del Belgio e dell’Unione Europea.

La scorsa settimana il governo Merkel ha chiesto ufficialmente lo spegnimento dei reattori Tihange 2 e Doel 3, entrambi costruiti 40 anni fa, almeno “fino alla soluzione dei problemi di sicurezza esistenti“. Richiesta respinta dal Belgio, perché le centrali – secondo il governo Michel – rispettano “le condizioni di sicurezza più severe possibili“.

(Credit: Askanews, Greenpeace) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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