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THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | CIR 2012 | EV6 | La vittoria di Andreucci offuscata dall’agguato a Scandola. La CSAI glissa e si copre si ridicolo, di JH - 19.09.2012

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32° Rally di San Martino: sotto le pale girano le…

La vittoria di Andreucci offuscata dall’agguato a Scandola
La CSAI glissa e si copre si ridicolo
Nella notte tra venerdì e sabato sabotata la 207 di Gamba, che perde il titolo indipendenti, ma Perico chiede alla CSAI di attribuirgli il titolo: molto più che fair play.
di John Horsemoon  | Articolo del 19.09.2012

Tag: CIR 2012, San Martino di Castrozza, Andreucci, Andreussi, Scandola, D’Amore, Gamba, Inglesi, Perico, Carrara

Il 2012 sarà ricordato probabilmente come l'annus horribilis dei rally, ma quanto accaduto nell'ultima edizione del Rally di San Martino non ha niente a che vedere con le competizioni, con la pericolosità dell'automobilismo, con la perizia di guida, con il coraggio. Andrebbe trattato in "cronaca nera".

Il sesto appuntamento del CIR avrebbe potuto dare uno slancio di interesse al CIR, adagiato sul dominio in classifica del trinomio Andreucci-Andreussi-Peugeot, grazie ai miglioramenti della Skoda Fabia schierata dal Team Italia con alla guida una coppia giovane, meritevole di avere per le mani un mezzo competitivo: Umberto Scandola e Guido D'Amore. E così sembrava stesse andando, ma alcuni delinquenti hanno pensato diversamente, forse credendo di fare un buon servizio ai propri beniamini.


Ecco la fila di chiodi che è costata la vittoria al duo di Skoda Italia, Umberto Scandola e Guido D'Amore
Ecco la fila di chiodi che è costata la vittoria al duo di Skoda Italia, Umberto Scandola e Guido D'Amore
 

Sulla parte sportiva, rimandiamo i lettori ai comunicati ufficiali: quello della CSAI () e quello degli organizzatori. Non ci sentiamo di aggiungere altro, se non qualche considerazione generale sull'inconcludenza di certe direzioni di gara, che però ci riserviamo per la chiusura di questo articolo.

Ma veniamo ai fatti. Sabato pomeriggio, allo start dell'ultima prova speciale – la "Val Malene 2" di oltre 26 chilometri – la classifica parziale del sesto round del CIR 2012 vedeva Scandola-D'Amore al comando con 9''6 di vantaggio sull'equipaggio di Peugeot Italia, i pluricampioni italiani Andreucci-Andreussi, i quali erano erano stati superati alla fine del sesto tratto cronometrato, il penultimo della prima tappa. Un primato meritato, frutto sia delle migliorie apportate alla Skoda Fabia ufficiale della filiale italiana che dell'accresciuto feeling tra uomini (piloti e squadra) e mezzo. La vittoria, la prima nel CIR, sembrava assolutamente alla portata di Scandola e D'Amore, che partivano all'arrembaggio dell'ultimo tratto cronometrato.

A tre chilometri dallo start, il colpo di scena. La Skoda Fabia S2000 si fermava con le due gomme anteriori forate. Impensabile fare 23 chilometri su tre ruote (solo una ruota di scorta a bordo), senza danneggiare la vettura. Stop inevitabile e fine dei sogni di gloria. Qualcosa però non quadrava. Uno spettatore consegnava a un ufficiale di gara una specie di chiodo, in realtà un'arma impropria a quattro punte da cui non si sarebbe potuta salvare nessuna gomma.

L'analisi del camera car della Skoda Fabia di Scandola mostrava poi inequivocabilmente la causa della foratura: una fila ben ordinata di "chiodi", una trappola ben congegnata per fermare la vettura del veronese. Skoda Italia presentava un esposto, ma la direzione gara non decideva nulla. La vittoria andava agli incolpevoli Andreucci-Andreussi. Finiva di fatto  battaglia per il titolo assoluto Rally 2012.

Il prologo c'era stato la notte prima, quando una manina invisibile aveva tranciato il cavo della centralina della Peugeot 207 di Matteo Gamba ed Emanuele Inglesi in parco chiuso, malgrado la vigilanza privata e la presenza dei commissari. Gamba si accorgeva del sabotaggio la mattina successiva, all'inizio della seconda tappa. Anche in questo caso il ritiro era inevitabile e significava fine della lotta per il Trofeo Indipendenti, vinto per tre punti da Alessandro Perico e Fabrizio Carrara. Sul sabotaggio alla 207 di Gamba indagano sia la CSAI che i carabinieri, mentre non si ha notizia di analoghe indagini per "l'agguato" a Scandola e D'Amore.

Su tutti questi fatti, si erge il rumoroso silenzio della CSAI e perfino degli organizzatori del San Martino, tesi a minimizzare l'accaduto.

Uno dei "chiodini" a quattro punte che Umberto Scandola e Guido D'Amore hanno trovato sull'ultima PS del Rally di San Martino
Uno dei "chiodini" a quattro punte che Umberto Scandola e Guido D'Amore hanno trovato sull'ultima PS del Rally di San Martino
 

Inutile tentare di avere, anche attraverso i social network, l'opinione dei protagonisti prima di lunedì. Anna Andreussi, lunedì mattina ha pubblicato il seguente messaggio su Facebook: «Non voglio dare adito a polemiche e non scriverò più nulla a riguardo ma vi chiedo per piacere di non aumentare i danni che questi fatti stanno provocando al nostro sport, mi sarei rifiutata di salire sul podio se avessi saputo prima come sono andati i fatti, per piacere, vi chiedo di evitare di scrivere Lodi o critiche ..... Stiamo collaborando per dare un segnale forte ai teppisti che hanno attentato all'incolumità dell'equipaggio prima che rovinare un risultato sportivo ormai netto».

Più esplicita l'azione di Alex Perico, il quale ha chiesto esplicitamente alla CSAI di assegnare il titolo a Matteo Gamba, ingiustamente eliminato dalla lotta per il titolo, che non gli sarebbe sfuggito anche con un secondo posto in classifica "indipendenti". Un gesto che va ben al di là della lealtà sportiva e della signorilità personale, sconfinando nel nobile recinto dell'azione concreta per il ripristino della legalità e della giustizia. Un fatto senza precedenti che, se accolto (come tutti auspicano), sarebbe destinato a diventare storico ed esemplare.


Impostata sulla signorilità e la diplomazia la reazione del veronese Scandola, il quale ha affidato sempre a Facebook il proprio pensiero lunedì pomeriggio: «Buon giorno a tutti. Voglio innanzitutto ringraziarvi tutti del vostro sostegno. E' stata una gara durissima e combattuta fino a quel momento, ci siamo divertiti e ci siamo impegnati tanto, e non solo io e Guido, ma tutta la squadra ha svolto un ottimo lavoro da settimane prima per preparare al meglio la nostra Fabia. Non voglio commentare ciò che è successo a noi, alla nostra squadra, non è la prima volta che accadono queste cose e anche per questo motivo non voglio dare la soddisfazione di parlarne a chi ha compiuto il gesto. Per il bene del nostro sport è fondamentale non accusare nessuno, perché nessuno che come noi ama e vive di questa disciplina avrebbe voluto questo. Siamo tutti avversari in prova speciale, ma noi non abbiamo nessun nemico da doverci difendere o sospettare. Sono sereno e contento di aver dimostrato il vero potenziale della nostra squadra. Per quanto riguarda ciò che è successo a Matteo Gamba non ho parole!!».

Morale dell'incubo. Come notato anche da Scandola, non è la prima volta che succedono questi fatti gravissimi, ma evidentemente c'è una ragione: l'eccesso di tolleranza di cui hanno beneficiato i delinquenti autori di questi gesti.

Noi questa mattina abbiamo postato un messaggio sulla bacheca di Anna Andreussi, che vi riproponiamo: «Pensare che ci siate voi dietro questi delinquenti è da deficienti. Però tra i fan c'è sempre il cog***ne di turno, pronto a fare stupidaggini. Ma la storia dell'automobilismo è anche denso di fattacci operati su comando di qualcuno. La Vs carriera sportiva testimonia il Vs valore, ma per non macchiare un successo in campionato con questi fatti, mi permetto un suggerimento: chiedete sia annullata l'ultima PS e che venga ridato il successo a Scandola-D'Amore. Ne guadagnerebbe tutto il CIR, ne guadagnereste Voi come sportivi e come persone (lo zucchero che non guasta bevanda), ne guadagnerebbe un mondo squalificato e in cui troppi delinquenti circolano, manco fosse una colonia penale. Un caro saluto (John Horsemoon)».

Alla CSAI, piuttosto che fare gli struzzi dovrebbero avviare una fase nuova. In questi casi, andrebbero congelate le classifiche e irrogate sanzioni pesantissime agli organizzatori. A futura memoria e per fini pedagogici, perché di cialtronate prima, durante e dopo le gare se ne sono viste troppe, grazie all'azione di personaggi in cerca d'autore degni della migliore tradizione della commedia italiana. Commedia che però a volte assume i contorni disgustosi della strumentalizzazione, perché troppo spesso lo sport è usato come mezzo per cavalcare carriere politiche. Pensiamo sia giunta l'ora di dire basta a tutto questo. Siamo certi che gli appassionati – quelli veri, interessati solo alle competizioni e allo sport – la pensino come noi.

© Riproduzione riservata

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32° Rally San Martino di Castrozza e Primiero
Classifica Finale

 1. P.Andreucci - A.Andreussi (Peugeot 207 S2000) in 1´43"58.5;
 2. A.Perico- F. Carrara (Peugeot 207 S2000) a 1´43.7;
 3. S.Albertini- D. Scattolin (Peugeot 207 S2000) a 3´43.2;
 4. M.Luise - D. Taufer(Renault Clio) a 5´52.6;
 5. F.Ferrari- D.Lamonato(Peugeot 207 S2000) a 5´55.2;
 6. M.Daprà - F. Andrian (Renault Clio) a 7´13.8;
 7. T. Gheno G. Marchi (Renault Clio R3) a 11´19;
 8. G.Cunial- A. Ialungo (Citroen Ds3) a 11´34 ;
 9. P. Bancher- A. Gaio (Citroen Ds3)a 14´48;
10. M. Orler- E.Tessaro ( Fiat Punto S1600) a 20´21.5

NB
Solo dieci equipaggi nella classifica CIR al traguardo

 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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