Rischio di imputazione per Bernie Ecclestone
Secondo la Süddeutsche Zeitung, il patron della F1 potrebbe essere incriminato per corruzione di un banchiere bavarese, coinvolto nella cessione di parte delle quote di CVC
Un anno sul ghiaccio per Bernie Ecclestone, con il serio rischio di scivolare tra vicende di ordine giudiziario e politico. Un caso scottante. Secondo la Süddeutsche Zeitung, la procura di Monaco avrebbe chiesto l’imputazione del detentore dei diritti commerciali della Formula 1 per due reati: corruzione e istigazione alla malversazione, nella cessione di parte della quote azionarie della Formula One Management Ltd, che controlla la F1, al fondo di investimenti CVC (di cui è peraltro socio anche Ecclestone).
Secondo la procura della città bavarese, Gerhard Gribkowsky, banchiere tedesco accusato di frode, evasione fiscale e corruzione, avrebbe accusato Ecclestone di avergli pagato 44 milioni di euro in nero, per pilotare una transazione tra le sue società che gestiscono i diritti televisivi della Formula 1.
Ecclestone ha sempre respinto le accuse, spiegando di aver corrisposto denaro al banchiere perché ricattato. In forte difesa, il manager britannico ha ribadito che non intende mettersi da parte. “No, non ci penso. Quando il mio contratto con l’azienda che gestisce i diritti della Formula 1 sarà terminato, potranno sostituirmi se lo vorranno – ha dichiarato Ecclestone – Non ho colpe, alla fine la verità verrà fuori, ma sono pronto ad andare in Germania per difendermi”.
Il Financial Times inoltre ha riportato l’eventualità che il manager possa patteggiare una pena, ma in caso di condanna sarebbe inevitabile l’uscita dalla Formula 1 entro fine anno.
A minare il controllo sulla F1 anche la pressione dei team, che non hanno ancora firmato il Patto della Concordia perché spingono per avere il nome del successore del manager inglese. Le squadre vorrebbero essere più coinvolte nella gestione della massima categoria automobilistica, soprattutto nella divisione dei dividendi e dei ricavi che derivano dai diritti televisivi e dai contratti con i circuiti.
Vacillerebbe l’impero di “Uncle Bernie”, i cui primi albori partono dal 1957, quando Ecclestone diventò manager dei piloti Stuart Lewis-Evans e di Jochen Rindt, rilevando poi nel 1972, il team Brabham. Due anni più tardi fu tra i fondatori della Formula One Constructors Association (FOCA), l’associazione di manager delle principali scuderie inglesi, che più di recente si è trasformata in Formula One Team Association (FOTA). Nel 1987 Ecclestone fu nominato vice-presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile. Nel 2000 la Fia ha assegnato alla Fom i diritti commerciali sulla Formula 1 fino al 2110. Gli aspetti commerciali della Formula 1 sono controllati dalla società Slec Holdings, di cui il 25% è controllato dalla famiglia Ecclestone attraverso la società Bambino Holdings.
Un idillio ormai alla fine? Giustizia e politica faranno il loro corso, rischia di non beneficiarne il motorsport.
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