Finmeccanica dona tecnologie e servizi al Mibact per il sito archeologico di Pompei

Telespazio si occuperà del monitoraggio satellitare, mentre Selez ES provvederà al sistema di allarme perimetrale con sensori e antenne, ma anche all’analisi dei materiali delle domus pompeiani con una tecnologia iper-spettrale. Franceschini: “è una donazione, sia di esempio per altri privati anche per superare ritardi”. Citata la Fondazione Packard per Ercolano, ma il riferimento è discutibile per almeno due motivi

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Roma – Il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact) e Finmeccanica hanno siglato giovedì 3 aprile una convenzione finalizzata al trasferimento di tecnologie e servizi innovativi per il monitoraggio e la tutela del sito archeologico di Pompei che Finmeccanica presterà a titolo gratuito sotto forma di donazione.

In base all’accordo, Finmeccanica offrirà gratuitamente la propria esperienza tecnologica attraverso le società Selex ES e Telespazio. La convenzione è stata presentata al Mibact dal ministro Dario Franceschini e dai vertici di Finmeccanica.

La convenzione – ha affermato il presidente di Finmeccanica, Gianni de Gennaroprenderà il via da domani e l’importo complessivo che stanzieremo per questa operazione è inferiore a 2 milioni di euro“. Da fonti della presidenza di Finmeccanica, l’importo esatto si aggira attorno a 1 milione e 700 mila euro.

In particolare, Telespazio si occuperà del monitoraggio satellitare dell’area archeologica, mentre Selex ES provvederà al monitoraggio con l’ausilio di sensori e antenne, un sistema che consentirà di rilevare qualsiasi spostamento all’interno delle mura del parco archeologico. Attraverso un sistema che ricorre alla tecnologia iper-spettrale, sarà possibile effettuare un’analisi dei materiali con cui sono costruiti i muri delle domus, passo fondamentale per programmare interventi di restauro con il minimo impatto sulle strutture esistenti.

I primi dati saranno disponibili entro il mese di agosto di quest’anno, mentre la fase più importante di tutta l’operazione si svolgerà tra settembre e dicembre, ha spiegato Fabrizio Giulianini, Ad di Selex ES. I dati raccolti dai sensori saranno trasmessi a una sala operativa grazie alla tecnologia wireless.

Finmeccanica provvederà inoltre alla formazione del personale della soprintendenza, affinché sia in grado, – una volta terminata la convenzione – di utilizzare la tecnologia donata, in particolare di leggere i dati trasmessi, in modo indipendente.

L’iniziativa di oggi non è una sponsorizzazione, che avrebbe caratteristiche giuridiche diverse, ma un atto di liberalità da parte di Finmeccanica“, ha dichiarato il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo.

Spero che questa soluzione – ha aggiunto il ministro – venga allargata anche ad altri siti culturali e colgo l’occasione per invitare altri gruppi a farsi avanti, senza ricorrere all’alibi dei ritardi burocratici, perché con questa soluzione non ci sono“. Franceschini si è riferito indirettamente ai ritardi accumulati nel restauro del Colosseo, dopo la “sponsorizzazione” da parte del gruppo guidato da Diego Della Valle.

La convenzione che sottoscriviamo oggi – ha proseguito Franceschini – si aggiunge a quella già esistente da parecchi anni con la Fondazione Packard per il sito di Ercolano. Occorre superare – ha aggiunto il ministro – il dibattito tardo e ideologico sul rapporto tra privati e patrimonio culturale. Il contributo dei privati può diventare un elemento integrativo rispetto alla funzione di tutela che spetta allo Stato e che non è in alcun modo sostituibile“, ha concluso.

Sennonché, le osservazioni di Franceschini sono sbagliate per due ordini di ragioni.

Anzitutto, il confronto tra Finmeccanica e Gruppo Della Valle è improprio, perché il primo gruppo è un gruppo industriale controllato dallo Stato e che si occupa di industria strategica non sottoposta al mercato privato, mentre il Della Valle guida aziende industriali che producono beni di consumo. Immaginiamo che Franceschini abbia presente la differenza esistente tra un sistema di radar o elicotteri e un paio di scarpe o una borsa di gran moda. Quindi Finmeccanica può bene “donare” risorse al proprio azionista di riferimento, lo Stato, perché destini tali risorse a un’altra branca statale, senza doversi preoccupare di aspetti fiscali che disincentivano in Italia le donazioni di cui il ministro parla.

In secondo luogo, proprio per perché in Italia il sistema fiscale non favorisce le donazioni dei mecenati, è improprio il riferimento alla Fondazione Packard, che agisce a favore di Ercolano, ma destina i propri fondi secondo il diritto fiscale statunitense, che consente di detrarre integralmente dalle tasse questo tipo di donazioni.

Ne consegue che l’appello di Franceschini perché si espandano le donazioni finalizzate alla conservazione dei beni culturali deve essere preceduto da riforme ad hoc della normativa fiscale, perché altri privati – soprattutto italiani – possano destinare parte delle proprie risorse alla conservazione, promozione e restauro del patrimonio culturale italiano, potendone guidare direttamente le attività, in modo da controllarne la qualità degli interventi. Altrimenti è solo fuffa.

(Credit: AGI)

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