A Pisa, un viaggio negli occhi e nell’anima di Amedeo Modigliani

Un centinaio di opera in mostra dal prossimo 3 ottobre, fino al 15 febbraio 2015, nella cornice di Palazzo Blu a Pisa

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Pisa – “Quando conoscerò la tua anima dipingerò i tuoi occhi” recitava una celebre frase del film Modigliani (2004) in cui è racchiusa l’essenza di uno degli artisti più intensi e amati dell’arte del Novecento. A lui è dedicata la rassegna dal titolo “Amedeo Modigliani et ses amis” ospitata a Pisa, nella cornice di Palazzo Blu, dal prossimo 3 ottobre fino al 15 febbraio 2015.

Un centinaio di opere – di cui una trentina dell’artista livornese – sono state scelte da Jean Michel Bouhours, studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi, per raccontare la temperie in cui visse e si formò questa voce affascinante e originale. Artista poco apprezzato in vita, Modì fu costretto alla miseria e alla lotta contro il suo corpo fragile; ultimo fra gli ultimi in grado di cogliere l’io di ogni essere umano con pochi tratti, spesso struggenti.

Nato da una famiglia di ebrei in grave dissesto finanziario e con una lunga storia di depressione, Amedeo mostrò da subito i segni di una salute cagionevole che lo portò alla morte a 35 anni a causa di una grave malattia – la tubercolosi – manifestatasi nel periodo adolescenziale insieme alla febbre tifoidea. Nonostante le lunghe degenze a letto, Dedo – diminutivo affettuoso usato dagli amici più intimi – riuscì a formarsi nello studio livornese di Guglielmo Micheli, allievo del macchiaiolo Giovanni Fattori, da cui lo stesso Modigliani fu influenzato nei primi disegni e ritratti. Dopo un ulteriore percorso alla Scuola libera di Nudo di Firenze – dove scopre l’arte etrusca e quella greco-romana oltre che i classici della storia della pittura – e alla Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 1906 Amedeo si trasferisce a Parigi, in un comune del quartiere disagiato di Montmartre, dove viene pervaso da quell’atmosfera ribelle e bohemien in cui si muovevano il gruppo dei fauves  e artisti come Pablo Picasso, Diego Rivera, Moise Kisling e poeti quali Max Jacob, Jean Cocteau, Guillaume Apollinaire.

I dipinti di questo periodo risentono dell’incontro con Picasso, con il realismo di Toulouse-Lautrec e con la visione della grande retrospettiva su Cezanne del Salone d’Autunno del 1907 ma non corrispondono a un adeguamento stilistico di Modì che scelse, invece, una strada pittorica totalmente personale e indipendente dalla tendenza cubista e da quella futurista di Marinetti. La sua libertà artistica fu favorita da continui aiuti economici provenienti dal medico Paul Alexandre grazie a cui Modigliani, nel 1908, conobbe lo scultore romeno Brancusi che lo avvicinò, per un breve periodo, alla scultura ma, soprattutto, all’arte negra e arcaica. Nella sezione della mostra pisana dedicata a questo momento fondamentale sono, infatti, esposte alcune fotografie e alcune opere-simbolo di Brancusi – come la Principessa X – in cui la geometria della scultura evoca figure primitive sbozzate su pareti di contenimento mentre la ricerca di Amedeo riguarda prettamente la figura femminile con testa e collo vertiginosamente allungati e sguardi ipnotici dal forte gusto egizio, in un connubio ideale tra antico e moderno.

Le pose ieratiche, la bellezza spigolosa dei volti, le bocche mute, gli occhi privi di pupille, perduti nel vuoto, ricordano la statuaria delle Cicladi, l’arte egizia e quella iberica e si inseriscono perfettamente nel dibattito sull’arte africana di quegli anni durante i quali Modigliani si dedicò anche al nudo, consigliato dal mercante Zborowski. Nel 1917 alcuni dipinti furono presentati alla galleria Berthe Weill, chiusa dal capo della polizia scandalizzato per l’indecenza di quelle donne sensuali, abbandonate in posizioni languide e maliziose. Sono figure che richiamano la Grande Odalisca di Ingres e l’Olympia di Manet e che mostrano, insieme ai ritratti del periodo successivo – quasi 300 -, una nuova consapevolezza artistica di Modì.

Il suo stile diviene più maturo, atto a scandagliare l’animo umano, non nella sua idealità quanto nel suo essere, allo stesso tempo, spirito e carne, spesso considerata una maschera utile a velare l’interiorità. Ecco che il colore si fa acceso e smaltato, insegue audaci accordi mentre la linea diviene sinuosa e crea la figura umana dalla cui apparente deformazione emerge la personalità del soggetto e dello stesso artista, impegnato, proprio in questo periodo, nella relazione con quello che sarebbe stato l’amore della sua vita: Jeanne Hébuterne.

A causa dell’alcool, delle droghe e delle costanti difficoltà, la salute di Dedo – a partire dal 1918 – iniziò ad aggravarsi sempre più tanto che, due anni dopo, una mattina del gennaio 1920, un inquilino dello stabile lo troverà aggrappato a Jeanne – al nono mese di gravidanza del secondo figlio –, delirante per una meningite tubercolotica. Morì all’Hopital de la Charité e il giorno dopo Jeanne si suicidò gettandosi da una finestra del quinto piano.

Le sue opere – che in vita non avevano goduto di successo e di lauti compensi – dopo la sua tragica e frettolosa scomparsa, registrarono un aumento di vendite e di quotazioni tanto che, oggi, vengono battute all’asta con risultati da capogiro.

Ma non è questo ciò che fa di Modigliani un punto imprescindibile della storia dell’arte novecentesca. Quella vita tribolata e maledetta – mossa dall’assenzio e dall’ambasce romantica – parla attraverso la sua pittura, imbevuta di contrasti tonali e pennellate svelte ma capace di scavare nelle pieghe dell’animo umano e di rivelarlo nella sua verità, quella più semplice, primitiva, a tratti s-formata. Quella che mai nessuno avrà il coraggio di mostrare.

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“Amedeo Modigliani et ses amis”

Orari: Lunedì – Venerdì: 10 – 19 – Sabato – Domenica: 10 – 20 (La biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti:

Intero: € 10,00 (con audioguida)

Ridotto: € 8,5 (con audioguida)
per visitatori fino a 25 anni, oltre i 65 anni e per i portatori di handicap;

Ridotto: € 7,5
per biglietti convenzionati e possessori Tessera AmicoBluFriend, comprensivo di audioguida:

Ridotto: € 7,00
per gruppi oltre 10 persone e fino ad un massimo di 25 persone (esclusa la prenotazione e il sistema di radiocuffie);

Ridotto: € 4,00
per i gruppi scuola, comprensivo di oneri per prenotazione e prevendita obbligatorie pari a €1,00;

Gratuito per…
giovani fino a 12 anni accompagnati da familiari, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti iscritti all’albo, tesserati ICOM.

Infoline: Tel.: +39 050 220 46 50 –  e-mail: info@palazzoblu.it – Modigliani Pisa

Sede della Mostra: Palazzo d’arte e cultura Fondazione Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti, 9, 56125 – Pisa