L’atroce assassinio del piccolo Andrea e gli scenari non raccontati

L’autopsia ha chiarito la causa “tecnica” del decesso (asfissia per soffocamento), ma non è ancora chiaro se il piccolo sia stato abusato. Il pericolo della giustizia sommaria e la necessità di collaborare con gli inquirenti. Puntata speciale di “Chi l’ha visto?” su Rai3 questa sera: come contattare la redazione

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Ragusa – L’autopsia condotta dal medico legale incaricato dalla procura di Ragusa, Giuseppe Iuvara, ha chiarito la causa tecnica del decesso del povero Loris Andrea Stival, di otto anni, assassinato sabato scorso. Un atto efferato che ha scosso la vita di un piccolo centro della Sicilia Orientale, abituato d’estate alla frequenza di tante persone provenienti da ogni parte del mondo, che in quelle zone vanno in vacanza godendo della piacevolezza dei luoghi e della naturale accoglienza delle persone.

La popolazione è però scossa, profondamente scossa, perché l’appello degli inquirenti alla collaborazione è un fatto normale, ma non è un fatto normale che la pista sessuale non sia stata esclusa del tutto. Un baglio di orrore che può diventare improvvisamente un fascio incancellabile di dolore.

Loris Andrea è stato soffocato con una manovra da dietro le spalle e l’azione di strangolamento, perpetrata su una persona incapace di difendersi. I dubbi sulla violenza sessuale proclamati – comprensibilmente – dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, aprono scenari diversi e probabilmente non affermarli serve alle indagini.

Potrebbe anche esserci il rischio della giustizia sommaria, di fronte a un delitto sessuale di inusitata ferocia e a cui il territorio non è preparato. Ma il silenzio può servire a snidare il o i colpevoli di questo delitto, maturato nel silenzio della tranquillità di una comunità dedita all’agricoltura e ai servizi, solo d’estate “sconvolta” dal via-vai turistico.

Secondo gli inquirenti il bambino è stato prelevato davanti alla scuolaFalcone e Borsellino” – dove frequentava la terza primaria – da qualcuno che conosceva. È inverosimile che si sia allontanato con una persona sconosciuta, perché caratterialmente non incline a seguire il primo che passava; altrettanto inverosimile sembra – fino a prova contraria (esempio: immagini di video sorveglianza privata) – che possa essere stato ucciso sul posto. Probabile – sostengono gli inquirenti – che sia stato ucciso non lontano da dove è stato trovato il cadavere, perché le lesioni causate dalla caduta nel canalone, profondo un paio di metri, si sono prodotte, secondo il medico legale, subito dopo la morte.

Ancora nessuna traccia dello zainetto blu con cinghie gialle, che il bambino aveva con sé e che gli investigatori continuano a cercare.

Il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno del funerale (ancora non fissato), mentre la piccola comunità di Santa Croce Camerina è molto scossa. Per i compagni di Loris è stato chiesto sostegno psicologico dalla dirigente scolastica dell’istituto “Falcone e Borsellino”, Giovanna Campo. “Ho già fatto richiesta per assicurare ai bambini il giusto e doveroso sostegno psicologico“, ha detto la professoressa Campo.

Questa mattina, sul banco di Loris Andrea i compagnetti di scuola hanno posato una corona di fiori a forma di cuore. Una bambina di 10 anni, tra le amichette più vicine al bambino, ha raccontato di aver “visto Loris sabato mattina quando è sceso dall’auto della mamma ed e’ andato verso il chiosco per comprare il panino. Poi mi sono allontanata e non l’ho più visto“.

Questa sera Rai3 dedicherà una puntata speciale del programma “Chi l’ha visto?”, condotto da Federica Sciarelli. Per contattare la redazione e fornire – anche in forma anonima – ogni utile informazione all’attività degli inquirenti, si può:

  • scrivere una email a 8262@rai.it
  • inviare una lettera a “Chi l’ha visto?”, viale Mazzini 14 – 00195 Roma
  • telefonare al numero 06 8262  o inviare un fax al numero di fax 06 6463 3399

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