Francia: rubati da base militare 180 detonatori, esplosivo al plastico e granate. Allarme in tutta Europa

Incredibile caso di furto nella base di Miramas, vicino a Marsiglia, che funge da deposito di armi usate per le missioni oltre-confine. Aperte due indagini della Difesa, ma il timore è che vi siano ‘talpe’ interne

Marsiglia – La superpotenza Francia mostra il nervo scoperto (e in tema di parti corporee ci si potrebbe sbizzarrire, ma contiamo sulla intelligenza dei lettori). È allarme in tutto il Sud della Francia – ma anche in Spagna, Italia e Svizzera – per il maxi furto di detonatori (180, secondo ‘Le Figaro’, fino a 200 secondo altre fonti di stampa), una dozzina di panetti di esplosivo al plastico e 40 granate dalla base di Miramas, nei pressi di Marsiglia.

La base è sede del 503° Régiment du Train e viene utilizzata come arsenale di stoccaggio di armi ed esplosivi utilizzati dall’Armée de Terre nelle missioni all’estero e vi risiedono proprio circa 200 soldati dell’esercito.

Il Ministero della Difesa ha reso noto che sull’accaduto sono state due inchieste interne, la prima per verificare lo stato di “protezione di tutti i siti militari che ospitano munizioni”, la seconda per capire se il furto non sia stato favorito dalla presenza di un ‘basista’/talpa all’interno della base militare, senza fare alcun riferimento a quale potrebbe essere l’ambiente in cui è maturata questa incredibile sottrazione di materiale militare.

La base stess – che si estende su una superficie di 250 ettari – è circondata da filo spinato, ma non è protetta da videocamere di sorveglianza, forse troppo difficili da gestire per la superpotenza transalpina.

Così, pur se non lo si ammette specificamente, l’allarme in tutta la Francia e in tutta Europa è stato diramato perché si teme un attacco in grande stile del jihadismo islamista, con ancora le ferite aperte dell’attacco del 7 Gennaio scorso alla redazione di Charlie Hebdo compiuto dai fratelli Cherif (32) e Said (34) Kouachi e di quello al supermercato kosher di due giorni dopo, ad opera di Amedy Coulibaly quello successivo; nonché con l’attentato di Lione operato da Yassin Sahli il 26 Giugno scorso.

Un atto che dimostra come tutti gli Stati nazionali europei – stretti da vincoli economicistici e senza il coraggio del balzo federale come via per razionalizzare spese e risorse, oltre che per massimizzare i rendimenti – anche in tema di difesa devono ripensare il totem della sovranità.

Se un arsenale in Francia non è protetto come dovrebbe, la responsabilità non è solo dei francesi, ma di tutto lo spazio comune europeo per aver intrapreso una direzione senza coraggio e che pone tutti noi sul ciglio di un dirupo da cui potremmo svegliarci tutti con le ossa rotte e mezzi morti.

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