Hamilton vince il GP di Russia, Rosberg ritirato. Vettel 2°. Tra i litiganti Räikkönen/Bottas gode Perez

Il campione del mondo in carica eguaglia Sebastian Vettel a quota 42 vittorie in carriera. Due Safety Car, una al 1° giro e l’altra per il gran botto di Grosjean. Massa, gran gara. Sainz eroico, ma deve arrendersi per un problema ai freni (ma guarda un po’…). Battaglia tra le due Ferrari. Räikkönen penalizzato con uno ‘Stop & Go’ per l’incidente con Bottas, trasformato in una penalità di tempo: 30” che fanno retrocedere il ferrarista all’8° posto e consegnano alla Mercedes il secondo mondiale costruttori. Penalità di 5” anche per Alonso


Sochi – Sochi -Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio di Russia, portando a quota 42 il proprio palmares iridato e lanciandosi verso il terzo titolo iridato, il secondo consecutivo con la Mercedes, che oggi ha conquistato matematicamente il secondo mondiale costruttori consecutivo.

Con la vittoria a Sochi, Hamilton eguaglia Sebastian Vettel, oggi secondo. “È un momento speciale superare Ayrton”, ha detto il pilota della Mercedes sul podio. Al terzo posto Sergio Perez, che ha beneficiato del contatto tra Räikkönen e Bottas all’ultimo giro, conquistando il quinto podio in carriera, un biglietto da visita beneaugurante per il ritorno della F1 in Messico.

La gara si è decisa subito nei primi giri, a causa del problema emerso sul pedale dell’acceleratore della monoposto di Rosberg dopo il rientro della Safety Car, uscita subito al primo giro per l’incidente che ha coinvolto Hülkenberg ed Ericsson. Rosberg, autore di una partenza autorevole, fino ad allora aveva condotto il weekend con un passo non alla portata di Hamilton. Al sesto giro, Rosberg comunicava il problema al box, due tornate dopo il mesto rientro ai box e l’addio ai sogni di gloria. Peccato per una rottura – la molla del potenziometro dell’acceleratore, che comanda il ritorno della leva – davvero da 2 euro.

Ma il ritiro fa perdere a Rosberg anche il secondo posto nella classifica iridata, in cui ora si è istallato Vettel con alcuna intenzione di lasciarlo, se non per migliorarlo. Sarò difficile, perché la superiorità delle Mercedes è ancora salda, ma mai-dire-mai.

Al quarto posto per Felipe Massa, che tomo-tomo, con un passo regolare e ‘invisibile’ ha risalito la classifica dopo una partenza ottima e senza sbavature, rimediando a qualifiche insulse senza saper perché

Per Räikkönen, il quinto posto finale è diventato ottavo dopo la penalizzazione di 30”, derivante dalla trasformazione dello ‘Stop & Go’ rimediato per l’incidente con Valtteri Bottas all’ultimo giro. Bottas ha poi lamentato una intenzionalità del gesto, ma forse è per via di troppi aperitivi. In realtà il sorpasso di Räikkönen è stato molto ottimista, ma di certo senza alcuna intenzionalità di nuocere, un modo che non risulta essere proprio dello stile del ferrarista.

Fino alla fine Räikkönen ha lottato, anche con il compagno di squadra, sempre sul filo della correttezza, ma senza concedere un millimetro agli avversari. Forse se al muretto Ferrari avessero ritardato di un ulteriore giro il pit stop, Räikkönen avrebbe passato il connazionale della Williams in modo meno cruento, ma le corse sono fatte anche di battaglie in pista e purtroppo a volte può capitare il contatto. Ma nonostante il contatto e la penalità, si è rivisto un Räikkönen combattivo e combattente, che fa ben sperare per il finale del campionato di quest’anno e per un 2016 che tutti i ferraristi desiderano di riscossa completa.

Gara senza acuti, ma con il peso emotivo di correre in casa (e una monoposto non all’altezza delle necessità) per il russo di Roma Danill Kvyat, che però ha conquistato un quinto posto finale pesante in termini di punti, mentre per l’altra Red Bull, guidata da Daniel Ricciardo, un ancora un ritiro. Bella gara anche quella di Nasr, risalito fino al secondo posto durante il walzer dei pit stop, che ha massimizzato la strategia della Sauber e ha guidato con attenzione. Dietro il brasiliano oriundo libanese, il venezuelano Maldonado, con l’unica Lotus al traguardo. Grosjean, invece, ha provato l’efficacia funzionale delle barriere esterne della Curva 3, perdendo il controllo della monoposto e finendo contro. Incidente che al 12° giro ha imposto l’ingresso della Safety Car per la seconda volta, fatto che ha cambiato la strategia di tutti in termini di consumi, lasciando margini per le baittaglie finali.

Per Jenson Button, invece, il nono posto dietro il penalizzato Räikkönen vale la partecipazione ai festeggiamenti per il 250° gran premio del compagno di squadra, Fernando Alonso, che invece si è beccato una penalità di 5” per aver ripetutamente tagliato la Curva 16, un fatto segnalatogli fin dal 25° giro. Penalizzazione che consente a Max Verstappen di portare a casa 1 punto iridato, nonostante la foratura rimediata al primo giro nella bailamme dell’incidente causato dal testacoda di Hülkenberg.

Non arrivato Carlos Sainz, che invece si può considerare l’eroe di Sochi. Partito dall’ultimo posto senza tempo, lo spagnolo della Toro Rosso è risalito fino al 7° posto, ma al 47° giro il cedimento del disco anteriore sinistro lo ha mandato quasi al muro esterno della Curva 10. Non domo, Sainz ha cercato di riprendersi, ma i danni all’impianto frenante e all’ala posteriore – danneggiata nel contatto con le barriere – gli imponevano lo stop proprio all’esterno della Curva 13, quella dell’incidente. Onore a Sainz Jr per la straordinaria gara.

Con le quattro gare ancora in calendario e i 100 punti in palio per le vittorie, dovrebbe accadere l’inenarrabile per impedire a Hamilton di vincere il titolo iridato. Il nono successo conquistato in Russia e il contestuale ritiro di Rosberg ne facilitano l’obiettivo, ma di questa situazione potrebbe anche beneficiare lo spettacolo.

A Vettel e alla Ferrari il peso di vivacizzare il finale del campionato, a Hamilton e alla Mercedes l’onere di non gettarlo alle ortiche.

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20151009-RUSSIAN-FLAG-40x262015 FORMULA 1 RUSSIAN GRAND PRIX – GARA (Classifica Ufficiale)

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In pista era finita così (prima delle penalità di 30″ a Räikkönen e di 5″ ad Alonso

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Primati

In prova: Lewis Hamilton (2014), Mercedes W05, 1’38’’338 a 214,086 km/h di media

In gara: Valtteri Bottas (2014), Williams FW36/Mercedes, 1’40’’896 a 208,658 km/h di media

Sulla distanza: Lewis Hamilton (2014), Mercedes W05, 1h31’50’’744 a 202,346 km/h di media

DRS: Doppia zona DRS a Sochi, tra le curva 1 e 2 e tra la 10 e la 11. Il primo punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato 138 metri prima della Curva 1 e il punto di attivazione (Activation Point) all’apice della stessa curva 1. Il secondo punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato 72 metri prima della Curva 10 e il punto di attivazione (Activation Point) 230 metri dopo la stessa curva.


Timing ufficiale (secondo il fuso orario di Roma)

Venerdì 9 Ottobre 2015
09:00 – 10:30 Prove libere 1: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita RaiSport 1 alle 13.30
13:00 – 14:30 Prove libere 2: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita RaiSport 17.30

Sabato 10 Ottobre 2015
11:00 – 12:00 Prove libere 3: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita RaiSport 1 alle 15.30
14:00 – 15:00 (STIMA) Qualifiche: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita Rai2 19.40

Domenica 11 Ottobre 2015
13:00 – 15:00 (STIMA) Gara: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita su Rai 2 alle 21.00


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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.