Intifada contro gli israeliani. Tre attacchi, a Gerusalemme e Tel Aviv. Uccisi 3 israeliani, 20 feriti. Neutralizzati due terroristi, uno arrestato

L’ondata di sangue promossa da Hamas non ha fine. A Gerusalemme due terroristi hanno fatto fuoco in un autobus, mentre a Tel Aviv un palestinese ha investito pedoni, poi ha cercato di ‘finirli’ a coltellate. Poi altri quattro feriti


Gerusalemme – Non si arresta l’ondata di aggressioni palestinesi in Israele, in un clima da guerra contro i cittadini che non risparmia bambini e fa emergere la cultura dell’odio quale collante tra i palestinesi, anche se con qualche reazione degli stessi palestinesi liberi (ovviamente quelli che risiedono in Israele), contrari a quanto sta avvenendo.

L’odierna ‘giornata della rabbia’ ha visto fin dall’inizio due attentati contro civili, uno a Gerusalemme e l’altro a Ra’anana, nei pressi di Tel Aviv

20151013-aliyan-ranem-340x238A Gerusalemme due terroristi  – Baha Aliyan 22 anni e Bilal Ranem 23 (nella foto a sinistra, credit Ynet News), entrambi di Jabel Mukaber – sono saliti a bordo di un autobus, uno armato con una pistola e l’altro con un coltello. Appena partito l’autobus, Aliyan ha iniziato a sparare all’interno del bus, l’altro ha cominciato ad accoltellare i passeggeri, uccidendo subito una persona di 60 anni e ferendone altre dieci. Una di esse – un uomo intorno ai 40 anni – è stato trasferito in ospedale in condizioni critiche, ma poi è deceduto a causa della gravità delle ferite. Molti sono stati assistiti in stato di shock.

Secondo le testimonianze, riferisce Ynet News, i due in realtà pare volessero sequestrare l’autobus, impediti nel farlo dalla reazione di un uomo che ha messo la propria auto davanti al bus, impedendone i movimenti.

Le forze di sicurezza intervenute hanno poi colpito dall’esterno Aliyan, che continuava a sparare dall’interno del mezzo di trasporto, uccidendolo. Ranem è stato ferito e arrestato.

A parte la persona ferita in modo grave, altre tre persone sono state condotte in ospedale per trattamenti di lieve entità e non rischiano la vita.

Quasi contemporaneamente, a Gerusalemme – sulla Malkei Israele Street – un uomo alla guida ha diretto la propria auto contro una fermata d’autobus, poi è sceso sceso dall’automobile per ‘finire’ i civili presenti, riuscendo a uccidere una persona e a ferirne altre cinque, prima di essere neutralizzato (dalla polizia secondo alcune fonti, da un passante secondo altre).

Il video di Ynet New dell’attacco sulla Malkei Israele Street

Una guardia di sicurezza, che si trovava nelle vicinanze è corso sulla luogo dell’attacco e ha sparato al terrorista, che è caduto a terra fingendosi sopraffatto, ma poi ha tentato una prima reazione, obbligando la guardia di sicurezza a sparargli di nuovo. A quel punto l’intervenuto ha disarmato dal coltello l’attentatore, che ha cercato di aggredirlo per la terza volta e per la terza volta obbligandolo a sparare.

Nel frattempo sono arrivate le forze di sicurezza militari, che arrivati sul posto hanno notato movimenti strani del terrorista, come se stesse cercando di innescare un esplosivo. Così, dopo aver gridato ‘bomba’, i militari hanno sparato di nuovo. Successivamente il terrorista è stato soccorso e portato in ospedale in gravi condizioni.

Il terrorista è stato poi identificato come Alaa Abu Jamal, un residente a Jabel Mukaber, nei pressi di Gerusalemme Est, cittadino arabo israeliano e dipendente della compagnia telefonica israeliana Bezeq. Per effettuare l’attacco ha usato un’auto aziendale e stava usando una vettura aziendale per commettere l’attacco. La compagnia ha manifestato la propria solidarietà alle vittime dell’attacco. “Bezeq, e tutti i suoi dipendenti, disprezzano questo crimine efferato”, ha sottolineato l’azienda.

Alaa Abu Jamal è cugino di Ghassan e Uday Abu Jamal, i due terroristi responsabili della strage alla sinagoga Har Nof  nel novembre 2014.

Sempre a Ra’anana, 90 minuti dopo, in un altro attacco sono state ferite quattro persone alla fermata dell’autobus del Beit Loewenstein Rehabilitation Center. Il terrorista – un giovane di 20 anni residente a Gerusalemme Est – dopo aver accoltellato le vittime (subito soccorse dal vicino nosocomio) è scappato verso Ahuza Street, riporta sempre Ynet News, inseguito da civili. Un uomo al volante della prorpia auto, rendendosi conto di quanto fosse avvenuto, ha investito l’accoltellatore, aiutato dai passanti.

Le forze di sicurezza, nel frattempo intervenute, hanno poi trasferito il giovane ‘kamikaze’ in ospedale in gravi condizioni. Particolare di non poco conto: il giovane lavorava nel centro di riabilitazione nei pressi del quale ha accoltellato le persone alla fermata del bus.

Hamas ha elogiato gli attacchi, affermando che sono “un messaggio a chiunque danneggia i nostri luoghi santi. Chiediamo di continuare l’Intifada”, ha precisato il movimento jihadista, che ha poi definito l’Intifada la “risposta naturale per il silenzio del mondo“.

(Credit: Agenzie, Ynet News) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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