Parc Fermé | Test Pirelli-Mercedes: provereste gomme per il 2014, se non aveste, nero su bianco, un prolungamento del contratto?

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Che accade in Formula 1? Eliminare le regole stupide, come quella del bando dei test nel corso del campionato, l’argomento del risparmio è un pretesto

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Vorremo partire questa nostra riflessione dalla dichiarazione di Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport il quale a Montecarlo ha dato prova di equilibrismo: «è una tempesta in un bicchier d’acqua – ha detto serafico – nel contratto del fornitore di pneumatici c’è la possibilità per un team di percorrere 1000 km di test con gomme da sviluppo. Le nostre erano al 90 per cento progetti per il 2014. Anche se lo ammetto – ha detto candidamente il dirigente della Pirelli – all’ultimo momento abbiamo fatto venire alcuni set in vista del Gp Canada».

Ora Hembery deve avere alta considerazione di se, come è giusto che sia: tra l’altro ha dato ampia prova di essere un dirigente di grande competenza. Ma può pensare, il caro Paul, che tutto il resto del mondo non abbia beneficiato dal Creatore di un’intelligenza per lo meno simile, analoga, di pari dignità? Insomma, Hembery e la Pirelli pensano forse che la stampa al seguito della Formula 1 sia costituita da deficienti matricolati?

Perché solo un deficiente matricolato può bersi la storiella dei test su gomme da sviluppo in ottica 2014 e, solo in via incidentale, di prove su gomme destinate a essere impiegate dal GP del Canada, per almeno due motivi.

Il primo: è concepibile che un costruttore di gomme si imbarchi in prove tecniche proiettate alla stagione successiva, senza che sia stato concluso un accordo di prolungamento del rapporto con la Formula 1 e la FIA? Se questo accordo è stato sottoscritto, che aspettano FIA, FOM e Pirelli ad annunciarlo?

Secondo: se così non è, allora il dubbio che il test di Barcelona sia stato svolto dalla Mercedes per altri motivi è molto fondato. Questi “altri motivi” sarebbero da ricondurre alle disavventure occorse a Lewis Hamilton con le gomme milanesi, a seguito delle quali il campione del mondo del 2008 avrebbe, per così dire, sollevato qualche obiezione sull’affidabilità e la sicurezza delle gomme Pirelli. In questa ottica, aver coinvolto la Mercedes avrebbe avuto il senso di assicurare il team di Stoccarda, coinvolgendolo nello sviluppo per dimostrare l’inesistenza di qualsivoglia problema di sicurezza. Un modo per calmare gli animi, agitati soprattutto a seguito degli episodi di delaminazione delle coperture.

Come si ricorderà, la FIA aveva autorizzato di recente la Pirelli a modificare la struttura delle gomme per motivi di sicurezza, per non violare l’articolo 12.6.3 del regolamento tecnico, che statuisce: “Le specifiche delle gomme saranno determinate dalla FIA non più tardi del 1 settembre della stagione precedente. Una volta determinate, le specifiche delle gomme non saranno modificate durante il campionato senza l’accordo unanime dei team».

L’effetto di questa mossa è ancora da valutare, se perfino la FIA dubita che Mercedes abbia detto tutta la verità sul caso. Tuttavia, potrebbe finire a “tarallucci e vino”, come al solito, tenuto conto che una sanzione esemplare comminata al team di Stoccarda darebbe man forte a chi, all’interno del consigli di amministrazione e nel comitato di controllo di Daimler-Benz, sostiene che l’investimento per la Formula 1 è esagerato in relazione ai risultati e alla struttura del bilancio della casa-madre. Ne conseguirebbe un rafforzamento di chi perora il ritiro.

Da un altro punto di vista, Ferrari preme da tempo per l’eliminazione del bando dei test in corso di campionato, una vera assurdità che non ha eguali in altri sport professionistici. Il risparmio di risorse e il controllo delle spese, motivo su cui si fonda questo divieto, è un pretesto per consentire ai piccoli team di ridurre i costi di trasferta, imponendo forti investimenti nei simulatori, che però non potranno mai essere affidabili come le prove reali in pista.

Da questa situazione ridicola potrebbe scaturire una revisione dei divieti di test, in modo da accontentare la da una parte la Ferrari (e probabilmente la Red Bull e la Renault), dall’altra non scatterebbe alcuna sanzione per la Mercedes, pena l’abbandono della serie.

In realtà, a essere eliminata – secondo il nostro modesto parere – dovrebbe essere anche la fornitura unica di gomme, perché la competizione tra costruttori dovrebbe essere lo scopo sociale della massima serie automobilistica, mentre pare che in F1 si voglia limitare tutto in funzione di una omologazione stupida e improduttiva. Perfino nella Indycar, la Dallara ha progettato una macchina straordinaria in regime di costruttore unico, ma il regolamento consente ai team dallo scorso anno di predisporre pacchetti aerodinamici frutto di ricerca indipendente e fuori dalla standardizzazione del monoproduttore.

Se la Formula 1 non vuole essere seppellita da un’onda di ignominia sportiva, chi ha interesse a far proseguire il giocattolo si curi della sua credibilità. Nico Rosberg avrebbe probabilmente vinto lo stesso il GP di Monaco, ma è forte il sospetto che tra i test svolti al Montmelò e la vittoria di ieri ci sia un nesso di causa/effetto forte, soprattutto in considerazione della sicumera con cui ha guidato il pilota della Mercedes, segno anche di una sicurezza nelle gomme che solo test approfonditi possono dare.

Insomma, si ristabilisca l’equità sportiva e si elimini ogni fantasma di favoritismi, perché la Formula 1 sopravviva a se stessa.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.