Franca Rame ha lasciato la scena, si chiude il sipario
Se ne è andata una grande e controversa interprete del teatro italiano. Colpita da un ictus il 19 aprile scorso, l’attrice si è spenta a Milano a 84 anni
L’attrice, drammaturga ed ex senatrice Franca Rame è morta a Milano all’età di 84 anni, a seguito di una crisi respiratoria. La Rame era stata ricoverata il 19 aprile 2013 a causa di un malore, poi rivelatosi il sintomo di un ictus.
Franca Rame, figlia d’arte, ha intrapreso la carriera teatrale appena nata: la famiglia decise infatti di impiegarla nei ruoli da infante nelle varie commedie allestite. La famiglia era legata ad antiche tradizioni teatrali, maggiormente il teatro dei burattini e delle marionette risalenti al 1600, per questo l’attrice ha respirato cultura e teatralità fin da piccola. Nel 1954 sposa Dario Fo con il quale fonda, quattro anni dopo, la Compagnia Dario Fo-Franca Rame, lui regista e drammaturgo del gruppo, lei prima attrice e amministratrice.
La Rame è nota per il suo impegno politico. Nel 1968, al fianco del marito fonda il collettivo “Nuova Scena”, da cui poi si separa per divergenze politico-ideologiche. In seguito fondò un altro gruppo di lavoro, “La Comune”, per cui interpretò spettacoli di satira e di controinformazione politica, come “Morte accidentale di un anarchico” e “Non si paga! Non si paga”.
Alla fine degli anni ‘70 prese parte alle manifestazioni del movimento femminista, interpretando testi di propria composizione come “Tutta casa, letto e chiesa”, “Grasso è bello!”, “La madre”. La partecipazione e l’attivismo politico le costarono però un episodio doloroso. Nel marzo 1973 viene infatti rapita e violentata da cinque esponenti dell’estrema destra. L’attrice parlò di questo episodio drammatico in “Lo stupro”, testo ispirato all’esperienza personale vissuta. Nel ‘71 la Rame sottoscrisse una lettera aperta a L’Espresso con cui si schierò a favore dell’anarchico Pinelli.
Franca Rame è stata eletta in Senato nel 2006 tra le file di Italia dei Valori, ma ha lasciato l’incarico due anni dopo perché non condivideva più il modus operandi del governo e del Parlamento. Negli ultimi anni della sua vita, l’attrice si è dedicata alla propria autobiografia, “Una vita all’improvvisa”, scritta a quattro mani insieme a Dario Fo, e non ha perso l’entusiasmo di calcare il palcoscenico: tra il 2011 e il 2012 i due attori hanno riportato in scena il celebre “Mistero buffo”, opera di Dario Fo, presentata per la prima volta nel 1969.
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