Venezuela, ritrovato il relitto dell’aereo scomparso nel 2008 con otto italiani a bordo

Era in volo da Caracas per l’arcipelago di Los Roques. Sulla stessa rotta, sei mesi fa, è scomparso un altro aereo con a bordo Vittorio Missoni Junior e la moglie

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È stato ritrovato il relitto dell’aereo disperso il 4 gennaio 2008 mentre era in volo da Caracas verso l’arcipelago di Los Roques, in Venezuela, con a bordo 14 persone tra cui otto italiani. Lo hanno reso noto le autorità venezuelane. I resti del velivolo sono stati ritrovati ieri e a dare la notizia è stato Jorge Galindo, del ministero dell’Interno, via Twitter. La notizia, riferisce la stampa locale, è stata confermata sul social network anche da Luisa Ortega Diaz, procuratrice generale della Repubblica.

L’aereo, un bimotore turboelica Let L 410 della compagnia Transaven, era decollato poco dopo le 9 del 4 gennaio del 2008, dall’aeroporto Internazionale Simo’n Boli’var di Caracas, con destinazione l’aeroporto di Los Roques. Alle 9 e 38 il pilota aveva informato la torre di controllo di Los Roques di avere problemi a entrambi i motori, affermando di trovarsi a circa 16 miglia dalla costa e di voler tentare un ammaraggio. Poco dopo l’aereo scomparve dai radar.

Sul luogo del presunto ammaraggio intervenne un altro Let L 410, che era indietro sulla stessa rotta, ma i piloti non trovarono alcuna  traccia del piccolo aereo. Vane risultarono le ricerche dei volontari e della protezione civile.

Il quotidiano Ultimas Noticias ha ricordato che le autorità hanno continuato le ricerche per qualche tempo, nel tentativo di localizzare i resti del velivolo in mare, mentre i familiari dei dispersi hanno utilizzato sonar italiani di ultima generazione.

A bordo dell’aereo si trovavano due amiche bolognesi, Rita Colanni e Annalisa Montanari, una famiglia di Treviso, Paolo Durante con la moglie Bruna Guarnieri e le piccole Emma e Sofia di 6 e 8 anni, i neosposi di Roma Stefano Fragione e Fabiola Napoli. Sull’aereo viaggiavano anche tre venezuelani, uno svizzero, il pilota e il copilota.

L’unico cadavere ritrovato fu quello del copilota, Osmel Alfredo Avila Otamendi di 37 anni. Secondo la protezione civile, la zona del ritrovamento rientrava nell’area in cui era più probabile che l’aereo si fosse inabissato, ma del relitto, dei passeggeri del piccolo aereo da turismo finora non si era trovata alcuna traccia nonostante le ricerche.

Esattamente 5 anni dopo la scomparsa del volo Transaven, il 4 gennaio scorso, un altro aereo è sparito sulla stessa rotta. A bordo c’erano il figlio maggiore di Ottavio Missoni, Vittorio, con la compagna Maurizia Castiglioni e una coppia di amici, Guido Foresti e la moglie Elda Scalvenzi.

Alcune fonti che intendono mantenere l’anonimato hanno sollevato perplessità sia sul ritrovamento, sia sulle modalità di pubblicizzazione dello stessa notizia, che chiarirebbe in qualche modo gli scenari più foschi. Si è più volte ipotizzato infatti che gli aerei scomparsi potessero essere stati sequestrati da narcotrafficanti, per essere utilizzati nelle tratte transoceaniche della droga, che legano il Sudamerica con la costa Occidentale dell’Africa centro-meridionale. In questo scenario, la sorte dei passeggeri era stata purtroppo inserita in una logica di assassinio o, in alternativa, di sequestro a fini di riscatto, ma finora non è mai emersa alcuna notizia di richieste di tal genere.

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