Crisi economica, in aumento l’uso di antidepressivi

La conferma arriva dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Aifa, secondo il quale sarebbe in crescita l’utilizzo di antidepressivi nel Bel Paese, ma in calo l’uso complessivo dell’utilizzo dei farmaci. 

depressione

Crisi economia e depressione andrebbero di pari passo. A confermarlo un rapporto dell’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Aifa, secondo il quale risulta in crescita il consumo di antidepressivi in Italia, con un aumento pari al 4,5 per cento rispetto al 2004. E sono soprattutto le donne a farne uso (con un +6 per cento).

“La depressione, dopo le malattie cardiovascolari – spiega Luca Piani, direttore generale dell’Agenzia del farmaco – sarà la patologia responsabile della perdita del più elevato numero di anni di vita attiva e in buona salute”.

A fare da contraltare ai dati negativi, il fatto che per ciò che concerne l’uso complessivo di farmaci si riscontra, invece, un calo complessivo. Rispetto agli anni passati, infatti, si è assistito nel 2012 ad una media di 30 scatole in meno all’anno, con un -16,3 per cento di spesa totale.

“Nonostante l’aumento del consumo di farmaci, la spesa farmaceutica è rimasta sotto controllo – commenta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – .Questo grazie ad una maggior appropriatezza nella prescrizione, ma anche all’immissione di farmaci a brevetto scaduto e di generici”. Tuttavia “c’è ancora forte disomogeneità tra le regioni – ha continua la Lorenzin – e bisogna ancora lavorare per una maggior appropriatezza delle prescrizioni”.

In diminuzione soprattutto l’utilizzo di antibiotici (meno 6,1 per cento), per un totale di 21,1 dosi giornaliere per mille abitanti. E sono al Sud le regioni in cui si assiste a un maggiore utilizzo di antibiotici, con un picco in Campania, Sicilia e Calabria. Le regioni che ne fanno un minor consumo sono Liguria e Friuli Venezia Giulia.

“Le categorie di antibiotici maggiormente utilizzate in regime di assistenza convenzionata – riporta l’Aifa – sono state le associazioni di penicilline, i macrolidi e lincosamidi e le penicilline ad ampio spettro e le penicilline sensibili alle beta-lattamas”.

Per quanto riguarda il sesso femminile, va infine sottolineato che le differenze di genere hanno certamente un loro peso nell’utilizzo di alcuni medicinali specifici. Le donne, infatti, fanno un maggiore consumo di farmaci antitumorali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

20130628-twitter-very-little@Rosalia Bonfardino