Vettel e Webber mostrano il passo del dominio nelle libere pomeridiane a Suzuka

Le due Red Bull senza rivali sia con gomme dure che con le morbide. Passo gara inavvicinabile, le Mercedes vanno in crisi di gomma in pochi giri con. Molti partecipi al rally alla Spoon Curve. Lotus enigmatiche, Räikkönen fuori alla Dunlop. Ferrari, in arretramento andante

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Dominio Red Bull nel secondo turno di libere, sul circuito di Suzuka, in preparazione del Gran Premio del Giappone che si correrà domenica. Il week-end nipponico si tinge dei colori della squadra anglo-austriaca e con i toni sgargianti del successo. La superiorità di Vettel è stata completa e a tutto tondo. Sia in assetto da qualifica che in configurazione da gara, Vettel ha mostrato una baldanza e una costanza impressionanti.

Con le gomme morbide e carburante a bordo, il long run ha mostrato un passo gara superiore a tutti gli altri. Alle spalle delle due monoposto dei bibitari, Rosberg con la prima Mercedes, seguito da Räikkönen e Grosjean. Sesto posto per Hamilton, poi Ricciardo, Massa, Button e Alonso che chiude la Top Ten.

Se questo fosse l’ordine di arrivo della gara, il quarto titolo iridato andrebbe a Sebastian Vettel già in Giappone.

Incidenti a Maldonado alla Degner, a Perez alla Spoon Curve e uscita di pista di Räikkönen alla Dunlop. Ferrari in tono dimesso, con un arretramento rispetto alla mattinata. Alonso ha dichiarato che ci saranno modifiche da fare all’assetto, per trovare un compromesso migliore.

Ma tutto questo è sembrato passare in secondo piano, non appena è giunta la notizia dalla Spagna – lanciata dall’edizione online del quotidiano MondoDeportivo del rinvenimento della pilota Maria de Villota morta in un albergo di Siviglia (di cui leggerete in altro articolo). Qui solo una preghiera per la bella Maria, in attesa di apprendere maggiori dettagli sulla sua scomparsa.

La cronaca

I primi a uscire erano Maldonado, Hülkemberg e Chilton, seguiti subito dopo da Räikkönen, le due Toro Rosso di Ricciardo e Vergne e la Force India di Resta. Poi tutti, gradualmente, tutti gli altri. Sulla Ferrari di Alonso lavori di sistemazione di una telecamera sul fondo piatto, utile per monitorare il comportamento dell’assetto in condizioni estreme. Massa, durante il primo turno, era risultato più veloce di Alonso nel primo settore, ma pagava nel secondo.

Tutti iniziavano con gomme hard. Nelle due Williams e nelle due Sauber ali posteriori diverse tra i due rispettivi piloti, con le monoposto di Maldonado e Hülkemberg aventi due profili da medio carico, a differenza dei compagni di squadra.

Dopo 8 minuti dallo start, Sutil andava lungo alla chicane Casio, sporcando i penumatici sulla parte interna della pista. Vettel, dopo 9 minuti, si issava al vertice della lista dei tempi con il crono di 1’34’’746. Alonso entrava in pista dopo 10 minuti dal semaforo verde, poco dopo seguito da Webber.

Unico a non scendere in pista era Jules Bianchi. La sua Marussia-Cosworth a un attento esame, dopo l’incidente occorso in mattinata, risultava danneggiata nel telaio, costringendo i meccanici a un tour de force per ricostruire la monoposto dal telaio di scorta.

Dopo 12 minuti, incidente di Maldonado alla curva 9 (dove aveva sbattuto Bianchi), con relativo impatto sulle barriere e fine delle libere per il venezuelano. Inizio di week-end travagliato per Maldonado, protagonista di un incidente in mattinata (per perdita della ruota posteriore sinistra) e di un’uscita di strada nella sessione pomeridiana.

Nel frattempo le due Mercedes si erano issate in testa alla classifica, con Rosberg davanti a Hamilton, ma poco dopo Vettel di riprendeva il posto. Webber scavalcava Hamilton, cosicché dopo 18 minuti le prime dieci posizioni vedevano Vettel su Rosberg, Webber, Hamilton, Alonso, Massa, Ricciardo, Perez, Räikkönen e Gutierrez.

Sergio Perez però dopo 18 minuti sbandava alla Spoon Curve e usciva di strada a velocità sostenuta, sbattendo sulle barriere con la fiancata destra. Nessuna conseguenza fisica per il pilota messicano, ma prove netralizzate al momento. L’incidente di Perez era innescato dall’errato inserimento del pilota, che metteva le gomme di destra sull’erba sintetica esterna, scivolando di netto verso le barriere.

Hülkemberg non si tirava indietro dal rally alla Spoon Curve, andando largo poco prima dello scoccare della prima mezz’ora di prove, ma tornava in pista dopo aver semplicemente allargato il raggio della curva.

Allo scadere della prima mezz’ora, le due Ferrari, le due Mercedes e le due Red Bull uscivano in pista con le gomme medie (banda bianca), per provare un assetto da qualifica. Webber saltava in testa (1’34’’020), mentre contemporaneamente Alonso faceva un testa coda con divagazione fuori pista, ma senza toccare le barriere, in uscita della curva Dunlop (curva 7). Unico effetto quello di rovinare il giro a Vettel, che si doveva rilanciare. E infatti subito dopo limava oltre un decimo e mezzo dal tempo del pilota australiano, piazzandosi di nuovo al comando della classifica dei tempi.

Poco dopo Massa avanzava al quarto posto, scavalcato subito da Hamilton. Van der Garde aderiva alla nuova configurazione della Spoon Curve, allargando e rientrando in pista senza conseguenze (se non nella coscienza…).

Zampata di Räikkönen al 42° minuto della sessione: il finlandese si inseriva tra Rosberg e Hamilton al quarto posto, mentre Ricciardo aveva poco prima superato Massa, al quale sottraeva il sesto posto, ma giusto prima che Grosjean si ponesse dietro il compagno di squadra, superando tutti e malgrado uno svarione in uscita alla curva 9. A metà sessione i primi dieci risultavano Vettel, Webber, Rosberg, Räikkönen, Grosjean, Hamilton, Ricciardo, Massa, Button e Alonso.

Alle soglie del 50° minuto di prove, le due Red Bull si lanciavano in un long run per verificare la performance delle monoposto con gomme medie. In questo frangente, un impietoso slow motion mostrava sulla Mercedes di Rosberg un preoccupante consumo della gomma anteriore sinistra.

A 35 minuti dal termine, Räikkönen usciva di pista alla curva Dunlop, scomponendo la monoposto in uscita sul cordolo e abbandonandosi alle salvifiche virtù frenanti della terra della via di fuga.

Finale con tempi immutanti, per i long run con pieno di benzina e gomme morbide. Vettel superiore a tutti, con tempi intorno a 1’38’’5 e passo costante.

Domani ultime libere dalle 4 alle 5 in Italia, poi alle 7 le qualifiche per la determinazione della griglia di partenza.

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