F1Sport

Mark Webber sale in cattedra nelle ultime libere prima delle qualifiche del GP Giappone

Vettel rallentato da problemi al Kers. Le due Mercedes mostrano grinta in assetto da qualifica con Rosberg e Hamilton, poi Grosjean e le due Ferrari, che ritrovano tre decimi, ma il passo non è all’altezza dei primi

20131012-f1-ev15-gp-japan-FP3-660x440

Mark Webber in cattedra nell’ultimo turno di libere del Gran Premio del Giappone, davanti alle due Mercedes di Rosberg e Hamilton, che in finale di sessione si avvicinavano alla Red Bull dell’australiano. Quarto tempo per la Lotus di Grosjean, che ha preceduto le due Ferrari di Alonso e Massa e la McLaren di Button. Ottavo tempo per Räikkönen, seguito dalla seconda Red Bull di Sebastian Vettel e dalla Sauber di Nico Hülkemberg.

Problemi di affidabilità sul Kers per il tricampione del mondo, che ha dovuto chiudere anzitempo il turno. Una ulteriore incognita per le qualifiche. Lotus con passo gara interessante e una prospettiva di tre pit, con alternanza medie-dure-medie provata con buona performance.

Ferrari in difficoltà, ma con qualche timido segnale di recupero sulla vetta. Tre decimi recuperati non sono molti, ma è pur sempre una inversione di tendenza. Ottima la prova della Sauber, con eccezionale Hülkemberg che merita di avere un volante competitivo nel 2014. Force India non pervenute, con Sutil contro le barriere all’uscita della 130R, per un problema di trazione (sospensione o trasmissione).

La cronaca

Gutierrez, con la Sauber, il primo a scendere in pista. Dopo i consueti giri di istallazione, Bianchi ha donato la prima emozione, con una digressione nell’area di sicurezza alla 130R. Lungo di Grosjean alla chicane Casio, dopo 6 minuti, mentre due minuti dopo tutti avevano compiuto il giro di verifica delle monoposto.

Räikkönen in testa alla classifica dopo i primi dieci minuti, con il compagno Grosjean di nuovo lungo alla chicane poco dopo. Bianchi, con la Marussia, era il primo a montare le medie dopo un quarto d’ora, ma per recuperare i dati persi ieri per non aver potuto girare nelle libere 2 a seguito dei danni al telaio riportati nell’incidente occorsogli nella prima sessione. In contemporanea, Chilton saltava la chicane.

Dopo 24 minuti, Maldonado si prendeva qualche libertà al tornantino, mentre poco dopo Chilton lamentava problemi di trazione sulla sua Marussia, che il prossimo anno monterà motori Ferrari. Ammesso e non concesso che scenda in pista, visto la mole di debiti – oltre 150 milioni di dollari – che pesa sul bilancio del team russo.

Grosjean balzava in testa dopo 28 minuti, staccando un ottimo tempo con gomme dure (1’32’’707), mentre Hamilton “allargava” la Degner, arando un po’ di extrapista all’esterno in uscita e lamentando leggerezza nel retrotreno. Per il britannico la pista è totalmente diversa rispetto a venerdì. Hülkemberg alle prese con problemi sulla sua monoposto, con il fondo smontato.

Le Ferrari sono scese in pista solo dopo 23 minuti dallo start con Massa, dopo 25 con Alonso, a parte l’istallation lap iniziale.

Webber in testa era scalzato dopo 28 minuti da Grosjean, anche se di soli 15 millesimi.

A 22 minuti dalla bandiera a scacchi, tutti montavano le medie. Hülkemberg tornava in pista, grazie al celere lavoro dei meccanici della Sauber, mentre Button interrogava i box via radio sulle performance altrui. Grosjean andava largo alla curva 1, forse per l’influsso del vento, la cui direzione era cambiata rispetto all’inizio del turno.

Dopo 33 Minuti, incidente a Adrian Sutil in uscita dalla Spoon Curve: la monoposto potrebbe aver accusato la rottura della sospensione posteriore destra o un problema di trasmissione, perché la perdita di aderenza è avvenuta prima di salire sul cordolo. Imbarcata e inevitabile il botto contro le barriere interne, fine anticipata del turno per il tedesco. Le bandiere gialle neutralizzavano però le prove in quel tratto.

Sulla monoposto di Webber poco prima avevano apportato una piccola modifica alle prese d’aria dei freni. Problemi invece sulla monoposto di Vettel, che chiudeva anzitempo la sessione per problemi all’unità motrice della sua Red Bull. Sicura la sostituzione delle batterie del Kers per le qualifiche, ma il problema ha impedito al tre volte campione del mondo le gomme medie in condizioni da gara.

Finale in grande spolvero per le Mercedes e per Hülkemberg, che agguantava la Top Ten virtuale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2013 FORMULA 1 JAPANESE GRAND PRIX, PROVE LIBERE 3

20131012-f1-ev15-gp-japan-fp3-standing-neutral

Pirelli: l’ingegner Mario Isola presenta l’analisi tecnica del circuito di Suzuka

2013_F1_EVENT15_GP_JAPAN-SCHEDULE