Per il rispetto della privacy sanitaria, citofonare Crocetta
Durante le dichiarazioni in aula, il presidente Crocetta si è profuso in una performance contraria alle norme vigenti sulla tutela dei dati personali e sensibili, nel silenzio generale dei “legislatori siciliani”. Norme che prevedono sanzioni penali, ma la legge si applica per i nemici, si interpreta per gli amici. Attaccare Michela Stancheris per una foto simpatica sul profilo privato su Facebook dimostra però la pochezza di certi politici (si fa per dire…)
“Hanno attaccato pure la Stancheris perché si è fatta fotografare col pigiama da Wonder Woman, quando è andata negli Usa per curarsi da una grave malattia“. Queste parole, pronunciate ieri dal ‘governatore’ siciliano Rosario Crocetta, durante il dibattito sulla mozione di sfiducia, hanno suscitato molto clamore. In sala stampa, all’ARS, c’è stato un boato.
Perché l’ex sindaco di Gela, nel tentativo di difendere il suo governo dagli attacchi interni e esterni, ha rivelato che l’assessore al turismo è stata negli USA per gravi problemi di salute.
In realtà, è stata un’uscita infelicissima, per usare un eufemismo, perché una malattia dovrebbe restare nell’ambito privato di un individuo, a meno che non voglia rivelarlo pubblicamente l’interessato in modo autonomo.
Però, è giusto sottolineare che è stata altrettanto infelice la scelta di alcune testate giornalistiche di ‘creare’ la notizia – mentre, in realtà, un giornale dovrebbe puntare ‘semplicemente’ a raccontarle – partendo da una foto condivisa dall’assessore sul suo profilo privato su Facebook, con il tentativo forzoso di dare un senso politico a ciò che è stato vero e puro gossip.
Senza dimenticare che c’è stato un deputato regionale del PDL, Marco Falcone, che ha addirittura dichiarato che “quella foto non fa ridere ma ci fa vergognare. Fa vergognare il Parlamento siciliano. È un atteggiamento offensivo nei confronti del nostro Parlamento. Se una segretaria che non è stata eletta non esige rispetto per il Parlamento, io che sono un deputato eletto esigo rispetto per l’Ars“.
Perché un politico e/o un amministratore dovrebbe essere ‘messo alla gogna’ per la sua incapacità di rappresentare e/o di amministrare la cosa pubblica, e non perché condivide sui social media una foto scherzosa di sé.
P.S.: per la cronaca, l’assessore su Facebook ha scritto: “Voglio tranquillizzare tutti su quello che è stato detto dal presidente Crocetta. Resto qui e ancora per parecchio… Vi libererete di me solo se mi ritiro tra la natura. Ma vi ringrazio per l’ennesima dimostrazione d’affetto. Adesso però basta parlare della mia vita privata…“.