Protesta dei “Forconi”, vertice alle 16 al Viminale
Vertice con il ministro dell’Interno Alfano. Proseguono blocchi e presidi: traffico in tilt e disagi. Polemiche sugli agenti senza caschi: Forza Italia chiede ad Alfano di riferire in Parlamento. Lettera del leader del M5S a polizia e carabinieri: “Non proteggete più questi politici, unitevi al popolo“. Emanuele Fiano (PD) contro il M5S: parole gravissime, siamo preoccupati. A Torino 14 feriti tra le forze dell’ordine. Da Nord a Sud la mobilitazione ‘Fermiamo l’Italia’
Proseguono da nord a sud le proteste del movimento dei Forconi. E Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, avverte: ”Basta con i giochini del sottosegretario Girlanda e del ministro Lupi impegnati a negare l’esistenza del fermo e le ragioni della protesta, pur in presenza di ordinanze prefettizie che ricordano periodi bui della storia italiana; se insistono, senza preavviso, porteremo sui camion la nostra protesta a Roma”.
Al Viminale, alle 16, è stato convocato un vertice tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e le forze dell’ordine per le manifestazioni di protesta in corso in alcune città. Per il vicepremier, “gli uomini in divisa sono un presidio di legalità. Legalità vuole dire garantire la libertà dei cittadini di manifestare le proprie opinioni, senza violare le leggi e la libertà degli altri. Legalità vuole dire garantire le istituzioni. Che non si toccano”.
Ma le polemiche crescono, in particolare per il gesto dei poliziotti che si sono tolti i caschi. Forza Italia e Lega Nord chiedono che il ministro dell’Interno riferisca alla Camera. Elio Vito (Fi) ha sollevato la vicenda “dei poliziotti che ieri si sono tolti il casco” a Torino, il collega ‘azzurro’ Francesco Paolo Sisto gli fa eco dicendo che “il ministro deve darci una spiegazione“, per comprendere “se si tratta di un’insubordizione a un ordine” da parte dei poliziotti. Per questo, chiede Sisto, “Alfano venga a riferire su questo gesto“. Anche la Lega Nord chiede che il responsabile dell’Interno “relazioni in Aula in tempi certi“, sottolinea Stefano Allasia.
Ma nell’emiciclo arrivano anche le parole di Beppe Grillo nella lettera indirizzata alle forze dell’ordine. A leggerle Emanuele Fiano, del Pd, che le giudica “parole gravi, gravissime“, che vanno “stigmatizzate. Siamo molto preoccupati“. Anche per Franco Bordo, di Sel, l’obiettivo di Grillo è “schierare le Forze dell’Ordine contro le istituzioni, una cosa gravissima. A casa mia questo è un invito al golpe, al colpo di Stato” che va “respinto con forza”. Per il centrista Angelo Cera il problema reale è il “disagio dei poliziotti: vogliamo occuparcene una volta per tutte? – chiede – Probabilmente ieri hanno agito anche per paura, accerchiati com’erano da delinquenti”.
Un avvertimento ai manifestanti arriva da Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi dei servizi pubblici essenziali: ”Il fermo dell’autrotrasporto merci deve avvenire nella disciplina del settore. Non si possono bloccare le strade. Le responsabilità saranno individuate e non faremo sconti a nessuno”.
Le proteste però proseguono in tutto il Paese.
A Torino e in provincia restano i presidi. Caos intorno a piazza Statuto dove un gruppo di manifestanti ha percorso in corteo corso Francia occupando una carreggiata. Alcune decine di giovanissimi con bandiere dell’Italia, a piedi o su alcune auto, hanno costretto ad abbassare le serrande dei pochi negozi aperti lungo il percorso. I dimostranti hanno invitato automobilisti e passanti: “Unitevi a noi”.
Sotto il Consiglio Regionale del Piemonte si sono incrociate le proteste di Fiom, studenti universitari e popolo dei Forconi. Al presidio della Fiom per le aziende in crisi, già convocato da tempo, si è aggiunto quello degli studenti della mensa occupata che chiedono di essere ricevuti in Consiglio. Poi sono arrivati anche un gruppo di ambulanti della protesta dei Forconi che hanno contestato la Fiom. Traffico bloccato anche sul raccordo autostradale Torino-Caselle. Nel pomeriggio è previsto un vertice in Prefettura al quale parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine.
Dopo gli scontri di lunedì, il sindaco di Torino Piero Fassino usa parole dure contro il movimento: “Sono degli irresponsabili. Le ragioni di disagio alla base della protesta sono comprensibili ma sconvolgere la vita dei cittadini è inaccettabile”.
La protesta però continua anche nelle altre regioni d’Italia. Nuove manifestazioni in Liguria, a Imperia e Savona, mentre a Genova i dimostranti si sono concentrati in poche decine in piazza De Ferrari. A Imperia la stazione ferroviaria di Oneglia, questa mattina già occupata e poi liberata, è stata rioccupata intorno alle 12.30. Bloccato anche l’accesso al casello autostradale. A Savona alcuni giovani hanno bloccato la stazione ferroviaria per una decina di minuti, intorno alle 12, poi sono stati allontanati dalla polizia ferroviaria. Gruppi di dimostranti si spostano da un punto all’altro nelle zone centrali della città, provocando una forte congestione del traffico.
Presidi e manifestazioni in Puglia. A Bari, all’altezza dell’uscita per Poggiofranco in direzione sud, sulla tangenziale (statale 16). Altro presidio, con modalità simili, nel nord barese sulla provinciale 231 (ex statale 98) all’altezza di Corato e sulla statale 16, nel foggiano, uno dei quali all’altezza di Carapelle.
Traffico in tilt anche a Palermo per la protesta dei Forconi. Paralizzata la circolazione stradale in piazza Indipendenza a causa di una manifestazione davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione nel capoluogo siciliano. Difficoltà anche in via Ernesto Basile, per il volantinaggio di alcuni manifestanti. Franco Crupi, esponente siciliano del movimento, sottolinea come “il popolo siciliano debba mostrare gli attributi di non essere ancora sottomesso al padrino della politica o al padrino mafioso. Il cittadino siciliano deve vivere con la propria dignità”.
La mobilitazione va avanti anche in Veneto con decine e decine di manifestanti sulle strade che rallentano il traffico. Il punto più critico è al casello di Soave, nel veronese, sulla A4 Serenissima, che è stato chiuso sia in entrata che in uscita a causa della presenza di centinaia di manifestanti. In prima fila gli imprenditori della Life, gli allevatori dei Cospa del latte, del movimento autonomo degli autotrasportatori, a cui si sono aggiunti stamane tanti studenti del veronese. E in centro storico a Verona un gruppo di studenti ha percorso le vie cittadine, in un corteo non autorizzato, lanciando dei sassi contro un’auto della polizia municipale. Nel resto del Veneto la protesta continua al casello di Montecchio Maggiore, nel vicentino, a Cittadella (Padova) e al casello di Treviso Sud, sulla A27, sulla statale Pontebbana a Ponte della Priula (Treviso), con rallentamenti del traffico.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi , si dice sorpreso dalla protesta. “Abbiamo lavorato come governo per rilancio del settore dell’autotrasporto e abbiamo firmato un protocollo d’intesa con le categorie e inserito nella legge di stabilità 350 mln euro per il recupero delle accise sul gasolio. Abbiamo cercato corresponsabilità e dialogo con gli autotrasportatori. Per questo mi sono meravigliato della protesta, perchè non c’era un problema di merito”.
Credit: Adnkronos