Auto elettriche e ibride, negli Usa è boom di vendite

L’ultimo mese del 2013 record che forse esprime una nuova tendenza


Roma – Nel 2013 negli Stati Uniti si è registrato un boom di vendite per il settore della mobilità elettrica e ibrida, con un incremento dell’84 per cento rispetto all’anno precedente. Circa 49 mila i veicoli ibridi plug-in e 47.600 veicoli full electric infatti sono stati venduti l’anno scorso, ma il mese in cui le vendite sono decollate è l’ultimo mese, dicembre. Un fenomeno che induce alcuni analisti internazionali a pensare che la fine del 2013 sia coincisa con l’avvio di una tendenza diversa della mobilità americana, un vero e proprio “inizio di futuro“.

La nuova passione dei cittadini statunitensi per la mobilità green – ha segnala il Green Energy Journal – sarebbe stata prodotta da diversi fattori: l’abbassamento del prezzo dei veicoli, la diffusione delle stazioni di ricarica a disposizione sul territorio, gli incentivi messi a disposizione dal governo con il fine di rinnovare il parco auto circolante e sostituire le vecchie auto standard con nuovi veicoli elettrici.

Anche il risparmio economico è un valido motivo per cambiare le abitudini di utilizzo dell’auto. Il carburante, che negli Stati Uniti non regge il perso di tasse soffocanti come in Italia, è comunque più dispendioso delle fonti alternative e, in particolari elettriche. Le auto ibride peraltro hanno spesso un’autonomia in “modalità elettrica” tale da rientrare nelle percorrenze medie di gran parte della popolazione, che trova sempre più conveniente spostarsi e ricaricarsi alle colonnine poste nei parcheggi privati e pubblici, come nei centri commerciali o della grande distribuzione organizzata.

Quanto è performante una vettura elettrica? Ecco un confronto interessante…

L’obiettivo per la mobilità USA, lanciato dal presidente Barack Obama già nel 2008, mira a 1 milione di veicoli elettrici e ibridi entro il 2015, un obiettivo che sarà ampiamente raggiunto se il trend attuale continua. I segnali concordano in una crescita continua delle vendite, che produrrà un ulteriore abbassamento dei prezzi, che a propria volta produrrà un aumento della diffusione di automobili con motori a energia alternativa.

Nel settembre scorso, il presidente di Tesla Motors, Elon Musk, ha annunciato l’intenzione di fare un viaggio coast-to-coast con la sua famiglia a bordo dell’ammiraglia premium del bran, la Model S, contando solo sulle stazioni Supercharger. Un viaggio che oggi sarebbe impossibile, ma che diventerà realizzabile visto il ritmo di istallazione delle stazioni di ricarica superveloci negli Stati Uniti, ciascuna delle quali cosa circa mezzo milione di dollari l’uno.

La novità è però che anche in Europa Tesla Motors ha un piano di sviluppo per istallare le Supercharger Stations e creare dei “corridoi di ricarica” in grado di rendere possibile la mobilità elettrica a costi infinitamente inferiori di quella tradizionale. Il gap infrastrutturale è infatti un freno allo sviluppo della mobilità elettrica, che potrebbe costituire una alternativa molto valida per il 60 per cento degli automobilisti, che ogni giorno si spostano in un raggio inferiore a 100 chilometri, rientrando negli attuali vincoli di autonomia delle auto elettriche già sul mercato.

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p style=”text-align: justify;”>Credit: TMNews, Tesla Motors

John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.