Armi chimiche siriane, Scopelliti: “Da governo ampie rassicurazioni”
Il presidente della Regione Calabria: ”Delineato un quadro non allarmante”. Il sindaco di Gioia Tauro a La7: “sono soddisfatto parzialmente”, ma si contraddice e chiede che Lupi e Mauro siano in loco nei giorni dell’operazione: come scudi umani?
Rom – Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, uscendo dal tavolo convocato dal premier Enrico Letta a Palazzo Chigi con gli amministratori locali sull’arrivo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro ha dichiarato “da Letta abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni“. Il governatore ha chiarito che dalla riunione è emerso “un quadro non allarmante”.
Svanisce quindi l’ipotesi della guerra civile (…), evocata dal presidente della Calabria qualche giorno fa. “Le operazioni – ha spiegato Scopelliti – avverranno in mare da nave a nave, in un raggio di sicurezza che non coinvolge il territorio“. Forse sarebbe stato preferibile informarsi, prima di fomentare l’allarmismo degli ignoranti.
Il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, intervistato nell’approfondimento “Cronache” del TGLa7, ha dichiarato di essere soddisfatto parzialmente, però poi non ha spiegato quale fosse la parte per cui non manifestava soddisfazione.Bellofiore ha lamentato di non essere stato informato in via preliminare, quale interfaccia con la popolazione, allarmata sulle possibili conseguenze. Forse avrebbe dovuto chiamare il Comandante regionale dei Carabinieri e farsi dare alcune informazioni per via istituzionale – e nel silenzio della riservatezza opportuna – e non lanciarsi in dichiarazioni incontrollate e irresponsabili.
Tuttavia, il sindaco di Gioia Tauro ha chiesto la presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e del ministro della Difesa, Mario Mauro, durante le operazioni di trasbordo: forme originali di scudi umani?
La dichiarazione di Bellofiore è originale quanto infondata, malgrado le assicurazioni che avrebbe ricevuto dai due ministri sulla loro presenza in loco. E probabilmente così potrebbe essere, se vi fosse una specie di inaugurazione dei lavori, perché – si sa – ai riflettori internazionali è difficile sottrarsi, ma ne deriverebbe un’inevitabile rallentamento delle operazioni e una rottura del cordone di sicurezza, per l’altrettanto inevitabile afflusso di giornalisti e troupe televisive al seguito.
Crediamo che la richiesta di Bellofiore sia non solo infondata, ma anche inattuabile: i protocolli di sicurezza militare in vigore in quei giorni nell’aerea del porto e in quelle circostanti impediranno ogni avvicinamento a chiunque non sia autorizzato. E non scommetteremmo un centesimo che Bellofiore rientri tra gli autorizzati, visto lo status temporaneo di avamposto militare che il porto della cittadina calabrese avrà in quel periodo.
Credit: Adnkronos, Wikipedia
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