Merkel, impressionata dal nuovo corso italiano, promuove Renzi. Resta un mistero chi le abbia mai conferito tale potere…
Angela Merkel ha affermato di essere “molto colpita”: in Italia cambiamento strutturale. Renzi: rispetteremo i vincoli, ma dobbiamo cambiare il passo dell’Europa, la “legislazione restrittiva ha fallito” e sulle riforme l’Italia ha un “punto di riferimento proprio nella Germania“
Berlino – Angela Merkel ‘promuovè Matteo Renzi. “Voglio dare un cordiale benvenuto” al presidente del consiglio dei ministri, ha detto, per poi confermare che “c’è stato un ampio confronto sui progetti italiani. Sono rimasta impressionata dei progetti del governo italiano, si tratta di un cambiamento strutturale“, ha detto la cancelliera tedesca al termine del vertice bilaterale a Berlino.
Merkel, riferendosi soprattutto al Job Act, ha aggiunto che è rimasta “molto colpita” da un progetto di riforme che è “ambizioso” e soprattutto ha un carattere di “cambiamento strutturale“. Il cancelliere tedesco si è detta convinta che “l’Italia rispetterà il Fiscal compact”, ed ha sottolineato che “il bicchiere italiano è semipieno, l’Italia lavora per riempire la parte mezza vuota“. Certo ci vorrà del tempo per vedere i risultati che vanno valutati “solamente nel medio e lungo termine”, in un arco di “due-tre anni”. La signora Merkel ha scherzato dicendo “qui non ci sono slides…“, prima della conferenza stampa congiunta al termine del vertice bilaterale, quando poi la cancelliera Merkel ha augurato “tutto il bene alla sua amministrazione“. Si tratta, ha aggiunto Merkel, di un “messaggio positivo“.
Matteo Renzi ha invece ribadito che “non c’è bisogno” che Angela Merkel “conosca” le coperture alle misure economiche, “sa benissimo che ci sono, come lo sanno gli italiani perché le abbiamo illustrate in conferenza stampa“. Arriveranno soprattutto dalla spending review, ci sarà “un processo di revisione della spesa strutturale, con misure irreversibili”, ha assicura ancora Renzi.
Renzi ha poi risposto sul rispetto dei vincoli, affermando che l’Italia rispetterà tutti “i limiti che ci siamo dati, a partire dal trattato di Maastricht. L’Italia non chiede di sforare le regole, dando il messaggio che le regole sono cattive“. “Il debito è cresciuto, nonostante l’Italia ha avuto un avanzo primario con interventi per ridurre la spesa noi abbiamo smesso di crescere. Occorre mantenere i vincoli, fare misure strutturali, ma dentro il pacchetto occorre aiutare a recuperare la domanda interna“, ha osservato Renzi. “L’importazione è diminuita, la manovra servirà per rilanciare il mercato interno e rilanciare la crescita“, ha detto il capo del Governo italiano, che poi ha chiarito l’obiettivo: “noi vogliamo puntare in alto, vogliamo fare riforme strutturali e avere grandi obiettivi“, Renzi ha affermato, ripetendo che il suo “progetto di riforme” è “molto ambizioso per l’Italia“.
Sulle riforme Renzi ha precisato che “l’Italia deve fare le riforme perché lo chiedono i nostri figli e non i partner europei. Tutti abbiamo da guadagnare, ma l’Italia deve smettere di pensare che si fanno le riforme perché ce lo chiede Bruxelles, Berlino, noi facciamo le riforme per noi“. L’orizzonte – ha ribadito – “è quello del 2018 ma il governo intende varare le riforme subito“. “Cambieremo il livello istituzionale del Paese” e il governo si comporterà come se “ogni giorno fosse fondamentale“, ha detto Renzi.
“Il vero dissenso in Italia sta nel fatto che la disoccupazione giovanile è arrivato al 40%, la disoccupazione è raddoppiata, ci sono percentuali inaccettabili. La pretesa di creare posti di lavoro attraverso una legislazione restrittiva è fallita, dobbiamo cambiare le regole del gioco. È come una squadra che perde per cinque anni tutte le partite“, ha però affermato Renzi, mostrando di avere coraggio istituzionale. “Abbiamo cominciato subito con un processo strutturale di cambiamento. In questo senso abbiamo il punto di riferimento proprio nella Germania“, ha chiarito il capo del Governo.
In tema di politica internazionale, la crisi della Crimea in primo piano. “Noi abbiamo valori comuni con l’Unione Europea, l’Italia e la Germania lavorano affinchè ci sia un canale di dialogo, mentre diciamo che questo referendum sulla Crimea è illegittimo“.
Al vertice intergovernativo hanno partecipato anche Federica Mogherini (Esteri), Pier Carlo Padoan (Economia), Giuliano Poletti (Lavoro), Maurizio Lupi (Trasporti), Federica Guidi (Sviluppo Economico) e Roberta Pinotti (Difesa).
(Credit: AGI, Adnkronos)