Felipe, fa caldo! Anche alla Williams affrontano Sepang con spirito…britannico

Il mix di curve lente e veloci, nonché la variazione di pendenza di alcune sezioni, rendono il circuito malese interessante sotto il profilo tecnico per gli ingegneri di pista, ma anche per i piloti

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Per una squadra con sede in Inghilterra, la Malesia non è certo il Paese dal clima ideale. Caldo e umidità possono essere soffocanti da Sepang e l’adattamento suggerito ai piloti fa sì che anche la climatizzazione sia tenuta al minimo, per dare modo a tutti di abituarsi a una situazione che in gara potrebbe anche fare la differenza.

Il più difficile week-end della stagione di F1, sotto il profilo climatico, mette sotto pressione tutto il team. I piloti possono perdere fino a 3 kg di sudore e le pit crew non hanno tregua dal calore nelle loro tute ignifughe. Il tracciato è popolare per i piloti e anche agli ingegneri non dispiace, per il layout costituito da un mix di curve, veloci, dal raggio ampio e in contro pendenza, che rendono motivante l’operazione di individuazione del miglior assetto meccanico e aerodinamico, che tenga in considerazione anche l’ipotesi della pioggia. Il miglior compromesso è finalizzato a percorrere le variazioni di pendenza del circuito con la massima performance per la monoposto.

In caso di acquazzone la gara diventa un terno al lotto e l’ingresso della Safety Car può giocare un ruolo non di secondo piano nella gestione delle strategie di gara, con beneficio del pubblico per lo spettacolo che ne consegue.

Il circuito di Sepang ha un bel mix di curve a bassa e ad alta velocità, ma quelle che vanno dalla curva 5 alla 8 richiedono una particolare attenzione dei piloti, in particolare per affrontare l’avvallamento presente nella curva 6. Ancora, “le curve 13 e 14 – precisa Rod Nelson, capo degli ingegneri di pista della Williams, nella consueta analisi pre-gara – sono particolarmente impegnative, perché richiedono di frenare mentre si sterza, azione che richiede una buona esecuzione, per guadagnare un sacco di tempo sul giro”.

In Malesia nel pomeriggio è facile piova, così da dover rimandare certi test sulla monoposto. Tuttavia, dopo le buone promesse dei test pre-stagionali, alla Williams sono fiduciosi di ben figurare e di dare al team di Grove un buon risultato nel primo circuito permanente stagionale.

A Felipe Massa il circuito di Sepang non dispiace, ma la variabile climatica incide senza dubbio sul risultato finale della gara, che può essere movimentata da pioggia, anche intensa. “Quando si va in Malesia non si può mai contare sulle previsioni meteo, c’è sempre possibilità di pioggia – afferma il pilota di San Paolo del Brasile, che poi sottolinea come “a gara sia sempre emozionante dal punto di vista dei piloti, ma questa variabilità è decisamente più difficile per i piloti”. L’obiettivo di Massa è fare una buona gara, dopo l’incolpevole tamponamento di Kamui Kobayashi allo start del GP d’Australia.

Per Valtteri Bottas, il GP di Malesia “sarà una vera sfida”. “Fisicamente per i piloti non è facile” conferma il finlandese della Williams, secondo il quale per ottenere il massimo dalla monoposto c’è un solo metodo – lavorare, lavorare e lavorare. Bottas del circuito malese gradisce le sezioni ad alta velocità, “i miei pezzi preferiti del circuito”, afferma il finlandese.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.