Ucraina, i reparti speciali ristabiliscono l’ordine a Donetsk
Secondo la CNN, ripreso il controllo del quartier generale della Forze Armate occupato da dimostranti filo-russi ieri mattina
Kiev – Le forze speciali ucraine hanno ripreso il controllo del quartier generale delle forze armate a Donetsk, nella regione orientale e russofona, conquistata stamane da dimostranti filo-Mosca. Lo riferisce la Cnn citando l’ufficio del presidente Olekasender Turchinov.
Stamane a Donetsk manifestanti filorussi hanno occupato la sede dell’amministrazione regionale, hanno proclamato una “Repubblica popolare” indipendente e hanno promesso un referendum entro l’11 maggio per unirsi alla Russia.
Manifestanti filo-russi hanno occupato sedi di governo anche a Kharkiv e Luhansk, chiedendo referendum simili a quello che ha preceduto l’annessione della Crimea alla Russia. La polizia ha fatto sapere di aver cacciato i manifestanti dall’edificio a Kharkiv, ma a Luhansk i dimostranti si sono impossessati di armi.
I reparti speciali sarebbero stati in grado di riprendere il controllo in due delle tre città sotto assedio dei filo-russi, mentre nella terza sarebbero in corso “negoziati” per riportare alla normalità la situazione.
Ieri il presidente russo Valdimir Putin ha attaccato le organizzazioni non governative operanti in Ucraina, perché le ritiene coinvolte in modo diretto nelle proteste che hanno portato al regime change a Kiev. In Russia non verranno “usate” come a Kiev, “dall’estero” per organizzare un golpe, ha detto Putin. Le autorità russe “non permetteranno alle Ong di essere utilizzate dall’esterno per scopi distruttivi” come è successo in Ucraina.
“La legislazione russa crea tutte le condizioni per attività trasparenti e libere delle Ong” ha avvertito il presidente russo, che però ha aggiunto che la Russia non potrà mai “permettere loro di essere utilizzate per scopi distruttivi. Così, come è successo in Ucraina, dove è in gran parte attraverso le ONG finanziate dall’estero” che si è arrivati allo spodestamento del presidente Yanukovich e all’insediamento di un nuovo governo ad interim.
Secondo Putin proprio le Ong sono state il canale per sovvenzionare “strutture neo-naziste militanti che sono diventate la forza d’attacco principale contro lo Stato e per un colpo di stato anti-costituzionale“. Putin ha espresso queste posizioni della presidenza russa parlando a una riunione del Consiglio Supremo del Servizio di Sicurezza Federale (FSB), erede del famigerato Kgb.
In serata è però arrivata la reazione della Casa Bianca, per bocca del portavoce dell’Amministrazione Obama, Jay Carney (nella foto a destra). “Siamo pronti a imporre nuovi sanzioni contro l’economia russa“, ha detto Carney, con riferimento agli sviluppi di questa mattina a Donetsk.
Il portavoce di White House ha esortato il presidente russo Putin a smettere di “destabilizzare” l’Ucraina, sostenendo che gli Stati Uniti hanno “prove robuste” che Mosca abbia retribuito i manifestanti ucraini scesi in piazza nel fine settimana, sventolando la bandiera russa per chiedere un referendum sullo status della regione sud-orientale di Donetsk.
Alla luce di queste dichiarazioni si può dunque comprendere meglio l’intervento delle forze speciali di Kiev per riprendere il controllo della situazione a Donetsk, Kharkiv e Luhansk.
(AGI)