È morto il generale Jaruzelski, il presidente-dittatore che salvò la Polonia dall’invasione sovietica

Una figura controversa, che la storia ha compreso nella più ampia tragedia del XX Secolo: il confronto dei totalitarismi. Prendendo il potere con un golpe, impedì l’invasione sovietica della Polonia. La perestroika di Gorbaciov poi lo spinse ad aprire la strada della democrazia

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Varsavia – È morto il generale Wojciech Jaruzelski, ultimo presidente e dittatore della Polonia sotto l’impero Sovietico, poi impegnato nella fase di transizione verso la democrazia.

A riferire all’agenzia di stampa Pap la notizia è stato il presidente polacco Aleksander Kwasniewski. Jaruzelski aveva 90 anni. Uomo dal destino controverso, il 13 dicembre 1981 decise di prendere il potere, dichiarando lo stato d’assedio, schiacciando i dissidenti con la legge marziale e una brutale repressione, cui non sfuggì il movimento cresciuto attorno a Solidarność.

L’avvio della perestojka in Unione Sovietica lo convinse poi ad ammorbidire le proprie posizioni e poi ad aprire la strada a un governo di coalizione con il movimento guidato da Lech Walesa. Ma in prospettiva storica, il suo colpo di Stati prevenne una conseguenza ancora peggiore, l’invasione della Polonia da parte dell’Armata Rossa sovietica.

(Fonte: AGI)