Sudan: Meriam Ishag, ieri liberata e oggi di nuovo arrestata con il marito

Continua il “balletto” delle autorità sudanesi sulla pelle di questa donna coraggiosa

20140624-_Meriam-Yahia-Ibrahim-Ishag-320x228Khartoum – Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la ragazza sudanese arrestata per apostasia in Sudan e liberata ieri, è stata di nuovo fermata insieme a suo marito, Daniel Wani, all’aeroporto di Khartoum, mentre tentava di lasciare il Paese. Lo hanno riferito fonti a lei vicine, spiegando che lei e il marito sono stati portati in un ufficio dell’Intelligence sudanese nello scalo di Khartoum.

Le ragioni dell’arresto non sono ancora chiare, ha spiegato la fonte, aggiungendo però che la donna “ha il diritto di lasciare il Paese“. Una Corte d’Appello sudanese ha annullato la condanna a morte di Meriam e l’ha rimessa in libertà. La donna, 27 anni, è sposata con un americano di fede cristiana ed era stata arrestata nel febbraio scorso per apostasia, ossia per aver rinnegato la religione del padre – musulmano – che però aveva abbandonato la famiglia quando lei era in tenera età. La madre, etiope copta, l’aveva allevata dunque alla propria fede cristiana.

Il 27 maggio scorso aveva dato alla luce una bambina, Maya, nella clinica della prigione. Nei giorni scorsi la Commissione Nazionale per i Diritti Umani sudanese era intervenuta per denunciare che la condanna a morte di Meriam fosse incostituzionale, perché in violazione della libertà di culto.

La donna è perciò stata scarcerata ieri pomeriggio, circostanza confermata da uno dei suoi legali – Mohanad Mustafa – che aveva commentato: “è fuori dal carcere”, anticipando che oggi i giudici sudanesi le avrebbero comunicato le motivazioni della scarcerazione.

Meriam era detenuta nel penitenziario di Omdurman, nella capitale sudanese, con un figlio di 20 mesi e ora con la neonata Maya. Contro la donna erano state emesse due sentenze: la prima prevedeva 100 frustate, la seconda la pena di morte.

Ora questo nuovo intoppo giudiziario dagli esiti ancora imprevedibili.

(Fonte: AGI)