Siria, appello del padre di Vanessa ai rapitori: “Non fatele del male”

”Chi ha fatto prigioniere lei e Greta dovrebbe ricordare cos’erano a fare lì. Volevano il bene e sarebbe un dramma se qualcuno le ripagasse con il male”. È il messaggio di Salvatore Marzullo, il papà di una delle due volontarie italiane sequestrate nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto in Siria. Gli errori fondamentali da non commettere, tra pie illusioni e coinvolgimenti emotivi

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Bergamo – ”Vanessa è maggiorenne, una ragazza d’oro, brava e responsabile. Con lei ho cercato di ragionare, di convincerla in tutti i modi a non fare quello che aveva in mente. Ma quando ti rendi conto che tutti i tuoi discorsi, i tuoi ragionamenti e alla fine anche tutte le tue preghiere non vengono ascoltate, cosa puoi fare? Non potevo impedirle di fare quello che voleva. Ho sbagliato? Dovevo legarla?”. Inizia così il racconto al settimanale ‘Oggi‘, da domani in edicola, di Salvatore Marzullo, il padre di Vanessa, la ventunenne volontaria italiana rapita con l’amica ventenne, Greta Ramelli, nel nord della Siria, tra Idlib e Aleppo.

Salvatore Marzullo ricorda quando la figlia aveva iniziato ad aiutare le vittime della guerra civile siriana e come il suo coinvolgimento fosse cresciuto fino a portare lei e Greta a correre dei gravi rischi andando di persona nel Paese.

Ma Vanessa e Greta non sono due ragazzine superficiali – dice Salvatore Marzullo – mi ha fatto male in questi giorni leggere e ascoltare commenti di persone che le descrivono così. Vanessa è proprio il contrario. È una ragazza profonda che si immedesima nella sofferenza degli altri e non riesce a stare con le mani in mano“.

Marzullo ha lanciato dalle colonne di Oggi un appello ai rapitori: ”chi ha fatto prigioniere Vanessa e Greta dovrebbe ricordare cos’erano a fare lì. Volevano il bene e sarebbe un dramma se qualcuno le ripagasse con il male”.

Naturalmente Vanessa potrebbe essere figlia di molti di noi e i commenti – quelli più razionali – dovrebbero iniziare da questa considerazione. Tuttavia – con l’auspicio che questa vicenda possa concludersi bene, come noi tutti speriamo – occorrerà che i genitori dei giovani così affascinati dai propri ideali considerino due errori fondamentali commessi in modo indiscutibile da Vanessa Marzullo e da Greta Ramelli.

Anzitutto, non ci si può inventare operatori della cooperazione internazionale con un progetto su un social media, mezzo che può essere utile a raccogliere del denaro, con cui però non si acquista l’esperienza e la conoscenza sul terreno, frutto di un lungo e intenso lavoro.

Il secondo errore commesso da Vanessa e Greta è stato il coinvolgimento emotivo, perché è la premessa per non comprendere – ammessa e non concessa l’esperienza e la conoscenza del “terreno di operazioni” – i reali pericoli e le concrete risorse a disposizione sul teatro di azione.

Non si può qualificare una conoscenza su un social media come un’amicizia, soprattutto quando si parla di guerre in cui si dispiegano dinamiche sconosciute alla prassi sociale e politica occidentale. 

(Fonte: Adnkronos)

6 pensieri riguardo “Siria, appello del padre di Vanessa ai rapitori: “Non fatele del male”

  • 13/08/2014 in 22:10:45
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    Anch’io son genitore e tante volte mi chiedo sia per questa sistuazione particolare che in generale perchè dobbiamo soffrire tanto per dei figli alle volte pazzerelloni e sordi ai nostri avvertimenti, ma è così, è il destino di noi genitori e comprendo quanto i genitori di quelle due ragazze, verso le quali confermo il mio giudizio, possano soffrire e soffro con e per loro…..e mi sovviene di una donna, sposa di un falegname, che all’incirca 2 millenni fa anche lei ebbe il suo bel da fare con quel ragazzo che scappava di casa per andare con i dottori nel Tempio, quel ragazzo che voleva fare sempre di testa sua, mentre sua mamma soffriva in silenzio…..è la croce che i genitori portano ogni giorno.

  • 13/08/2014 in 17:14:16
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    Gentile redazione, chi ci dice che queste due raggazze non stiano bene dove sono? Dobbiamo riportarle indietro a tutti i costi per la sola nostra consolazione, in una sorta di catarsi collettiva? Perché non vogliamo vedere realtà diverse da quella che ci siamo creati ovvero un immaginario di due brave raggazze piene di pietà verso i sofferenti che cadono nelle mani dei cattivi? Calma! Se loro fossero state ingenue e continuano a vivere in un mondo d’ingenuità non cadiamo nella stessa trappola pure noi. Le domande DOPO servono a poco o nulla. Le domande servono PRIMA.

  • 13/08/2014 in 16:13:55
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    Due belle pollastrelle (col cervello in coerenza) che dicevano di voler aiutare i bambini che hanno bisogno di tutto: come potrebbe fare il classico pollo hanno scelto proprio la strada migliore! Ora ci vorrà un riscatto per liberarle e così quei soldi del riscatto, che potevano servire a dare aiuti umanitari a quei popoli, andranno a finire nelle mani dei terroristi che compreranno altre armi per ammazzare barbaramente altri giovani, donne e bambini (terroristi che nella loro marcia di liberazione del mondo non hanno dimenticato di arraffare 500 milioni di dollari detenuti nella banca centrale di Mosul!!!). Come diceva O. Wilde:” Non esiste altro peccato che la stupidità”. Se invece i desideri reconditi delle due pollastre fossero stati altri (ad es. finanziare i loro “fratelli e sorelle” come li chiama la morettina in una intervista) allora attenzione a pagare.

    • 13/08/2014 in 16:19:39
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      Intanto riportiamole a casa, poi – in un clima di riconquistata serenità – penseranno le autorità preposte a fare quattro chiacchiere con queste due giovani di così spiccata umanità. Forse anche otto (chiacchiere…)…

      • 13/08/2014 in 17:54:59
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        Gentile redazione, chi ci dice che queste due ragazze non stiano bene dove sono? Dobbiamo riportarle indietro a tutti i costi per la sola nostra consolazione, in una sorta di catarsi collettiva? Perché non vogliamo vedere realtà diverse da quella che ci siamo creati ovvero un immaginario di due brave ragazze piene di pietà verso i sofferenti che cadono nelle mani dei cattivi? Calma! Se loro fossero state ingenue e continuano a vivere in un mondo d’ingenuità non cadiamo nella stessa trappola pure noi. Le domande DOPO servono a poco o nulla. Le domande servono PRIMA.

        • 13/08/2014 in 17:59:28
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          La sua opinione è rispettabilissima, almeno tanto quanto la nostra, che potrebbe perfino coincidere se non fosse per un piccolo particolare: ci sono genitori che in questo momento stanno nell’angoscia. A prescindere da quale sia la motivazione che le ha portate colà, auspichiamo tornino. Poi ciascuno si prenderà le proprie responsabilità. Live first

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