Vanessa: “in Siria per aiutare popolazione”. Boldrini: “Gesto nobile, polemiche insopportabili”. Poi una sciocchezza…

Parla una delle due cooperanti rapite: “Ci dispiace per il dolore che abbiamo causato ma non siamo responsabili del nostro sequestro”. Nel festival delle castronerie interviene il Codacons con una denuncia alla Corte dei Conti: verificare potenziale danno erariale. Spieghiamo al Codacons dove sono stati presi i fondi dell’eventuale riscatto…

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Roma – “Eravamo là per aiutare la popolazione“. Lo ha ribadito Vanessa Marzullo, una delle due ragazze – bricoleur della cooperazione internazionale – sequestrata in Siria insieme alla irresponsabile collega di beneficienza partigiana, Greta Ramelli, in un breve incontro con la stampa davanti all’abitazione di Verdello. “Vorrei ancora ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per la nostra libertà, lo Stato, l’unità di crisi e tutte le persone che hanno pregato, sperato e sempre pensato a noi” ha detto la ragazza. “Ci dispiace per il dolore che abbiamo causato ma non siamo responsabili del nostro rapimento“, ha sottolineato Vanessa.

Ora stiamo bene, è bellissimo stare con le nostre famiglie, è difficile stare lontano da Greta – ha aggiunto – Dal primo secondo all’ultimo eravamo mano nella mano e questo è stato di conforto“. Poi ha ricordato i momenti difficili della “prigionia”. “Dormivamo su materassi, non su un letto vero, siamo state trattate bene, non abbiamo subito violenze“, ha ribadito Marzullo, precisando che entrambe continueranno “aiutare da qua, non dimentichiamo che c’è un massacro in corso“.

Nel corso di un’intervista a Rainews24: intervista di Enrica Agostini a Laura Boldrini, presidentessa della Camera, invece, la presidente della Camera Laura Boldrini ha sottolineato che sulla vicenda di Greta e Vanessa “ci sono alcune polemiche inaccettabili, insopportabili e non degne di neanche di considerazione“. “Ritengo anche che la solidarietà sia un valore fondante, presente anche nella nostra Costituzione. Si parla di solidarietà economica, politica e anche sociale – ha rimarcato con il solito tono professorale che è tanto apprezzato dall’opinione pubblica – quindi è bello che sullo slancio di questa solidarietà queste giovani hanno voluto andare lontano per aiutare delle persone. Certo è che ci sono dei luoghi più pericolosi di altri“. Nessun accenno all’evanescenza organizzativa, al mancato rispetto delle norme prescritte dalla Farnesina per i veri cooperanti internazionali e perfino per l’ampiamente dimostrata partigianeria per una delle fazioni in lotta.

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Anzi, a dimostrazione che è stata innalzata una bandiera ideologica sul loro operato, funzionale al dispiegamento di una cortina fumogena che serva a coprirle da eventuali responsabilità penali, la presidente della Camera ha affermato che l’esperienza in contesti di crisi può non servire, perché la situazione è mutevole per definizione. “Non vorrei passasse il concetto che questo può succedere solo ai più giovani. Non sarebbe il messaggio corretto, può succedere e basta“, ha puntualizzando citando giornalisti, operatori e perfino lavoratori incappati in sequestri a scopo di estorsione in zone particolarmente calde del pianeta. 

Poi, a conclusione del ragionamento, attingendo alla sua esperienza di lavoro “per tanti anni in contesti difficili“, ricordando anche colleghi operatori umanitari (all’Unhcr, United Nations High Commissioner for Refugees, l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati), ha detto “non la metterei sull’inesperienza, sulla giovane età e sul fatto che erano ragazze – marcando il tono – perché è proprio fuorviante“. “Fior fiori di inviati di guerra sono stati rapiti“, ha ricordato Boldrini, “c’avevano tutte le carte in regola per essere esperti, eppure è successo. Quindi – ha aggiunto – non la imputerei alla giovane età. Detto questo, in certi luoghi occorre essere prudenti e anche far conoscere la propria presenza nelle ambasciate o negli uffici consolari“, un’affermazione che la Boldrini ha fatto con una smorfia, forse perché l’intervistatrice – la collega Enrica Agostini – cercava di segnalarle qualcosa in merito a quanto aveva appena detto.

Per esempio, che Greta e Vanessa non avrebbero mai potuto segnalare la loro presenza in Siria all’ambasciata italiana a Damasco per un semplice, quanto noto a tutti, motivo: Italia e Siria in questo momento non hanno relazioni diplomatiche ed entrambe le sedi diplomatiche – quella siriana a Roma e quella italiana nella capitale siriana – sono chiuse. Complimenti presidente Boldrini! (intervista completa a RaiNews24 qui)

ESPOSTO DEL CODACONS – Nel festival delle castronerie non poteva mancare la performance del Codacons, che ha anticipato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti, “affinché si faccia definitivamente luce su eventuali riscatti pagati dallo Stato italiano per la liberazione delle due cooperanti rapite in Siria: siamo felici che Greta e Vanessa siano tornate a casa, ma sono ancora troppi i dubbi circa la contropartita in capo al nostro Paese per ottenere la libertà delle due ragazze“, si afferma in una nota dell’associazione presieduta da Carlo Rienzi. 

Per questo motivo, spiega ancora il Codacons, “pur ritenendo indispensabile salvare la vita di connazionali rapiti all’estero, chiediamo alla Corte dei Conti di accertare attraverso la Guardia di Finanza se la liberazione delle due cooperanti abbia determinato un danno erariale per le casse dello Stato, sotto forma di riscatti o atti di qualsiasi altra natura“.

Al Codacons – visto che non otterrà mai la risposta della Corte dei Conti (e ci mancherebbe pure che la Corte gliela desse) – rispondiamo noi. Se un riscatto è stato pagato, le risorse sono state prelevate dalla dotazione dei Servizi di Informazione e Sicurezza messe in bilancio per le operazioni speciali e riservate. Dell’utilizzo di questi denari Rienzi non troverà mai traccia pubblica, se non fra qualche decina d’anni, perché trattasi di informazioni segrete per definizione, in quanto legate alla sicurezza nazionale.

Se ne siamo a conoscenza noi, come è possibile che non lo sappia Carlo Rienzi?

(Credit: Adnkronos, RaiNews24) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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